Se vuoi saperne di più, consulta la cookie policy. L’iconografia dei discepoli di Emmaus non appartiene a quelle immagini consuete e più volte rappresentate, a quelle immagini così ricorrenti nel lessico dell’iconografia cristiana delle origini; essa è scena rara e tarda, tanto che possiamo affermare come quest’immagine ravennate si ponga tra le primissime raffigurazioni di questo brano evangelico. "Nel giorno di Pentecoste, Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: "Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete - dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. «Non è possibile che la morte lo tenesse in suo potere». E come impegno immediato del nostro itinerario pasquale, iniziato dal momento del nostro Battesimo e proseguito nel corso della nostra vita, ci servono le parole che scrive San Pietro nel testo della sua lettera, che oggi leggiamo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto". E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio". "Carissimi, se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Parlano di Cristo, lo cercano, ma alla fine è Gesù che li trova e si lascia trovare. Lc.24,13-35. Gesù raggiunge due dei suoi discepoli proprio lì dove questi si trovano: in cammino, andando verso una delle tante periferie dell’Impero Romano. 13 Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. «Lo riconobbero nello spezzare il pane». 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?". L’incredulità dei discepoli ha fatto mettere nel dimenticatoio le sue parole di salvezza, la sua presenza viva. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA, III Domenica di Pasqua (Anno A) (10/04/2005). Il segreto, dice il teologo, è nella memoria riconoscente per il bene che abbiamo ricevuto. La liturgia, oggi, ci aiuta a riflettere con delle letture bellissime. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". — ascoltare». Papa Francesco: Corpus Domini, «fare l’Eucaristia è dare da mangiare», Il Vangelo della domenica: nel deserto una voce che annuncia la speranza, Caritas Firenze, cinque minivideo per raccontare il Natale al tempo del Covid, Da San Paolo a Papa Francesco, dall’essere «Fratelli in Cristo» all’idea di «fraternità universale», La parabola dei talenti, come riuscire a vincere la paura per donarsi con amore. 26 aprile 2020III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A). Mentre continuano a camminare e a parlare Gesù avvicinatosi, camminava con loro. Egli entrò per rimanere con loro. Chi mangia di lui vive in eterno (cfr Gv 6, 57). Vangelo in miniatura, è un racconto dove fede ed emozione, ragione e sentimento, dolore e gioia, dubbio e certezza si fondono, toccando le corde più profonde del lettore, sia Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: ''questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione''. Invece dobbiamo avere massima cura nel conservarli quanto più a lungo. E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone".Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane". Si tratta di attualizzare lo stesso messaggio che proclamarono gli Apostoli subito dopo la risurrezione, pieni di gioia come erano i loro cuori ristorati dalla certezza che Cristo era davvero risorto. Un affettuoso buongiorno a tutti. Questo vangelo ci aiuta a discernere il passaggio del Signore nella nostra vita, Lui è presente e dimora con noi. Anche se il testo lucano non dice nulla esplicitamente a riguardo, si sta facendo strada l’idea che i due di Emmaus non fossero discepoli maschi, come normalmente si intende, e come è stato poi reso dalla tradizione e dall’arte. Noi dobbiamo fissare tutto il nostro sguardo, tutta la nostra vita in Dio, nel suo Figlio, Gesù Cristo, morto e risorto. 28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ed egli disse loro: "Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 19Domandò loro: «Che cosa?». Dalla desolazione si passa alla consolazione, alla gioia. Commento al Vangelo » I discepoli di Emmaus, dalla tristezza alla gioia Commento al Vangelo. «Dopo aver parlato Gesù fece come per andare, ma i discepoli insistettero perché dimorasse con loro». Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 3Ottobre 2020. Il cuore arde perché la parola del Signore vivifica, ravviva, libera e spezza ogni schiavitù. 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". «Ma come tu solo non sai, tu sei cosi forestiero da non sapere cosa sia successo?» E Gesù li interroga quasi a voler far uscire da loro l’amarezza, il dolore. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. GALLERIA ICONOGRAFICA Invia tramite email Postalo sul blog Condividi su Twitter Condividi su Facebook Condividi su Pinterest. I due questionavano, conversavano, la parola in greco sembra voglia dire anche litigare. Ci sono due modi di accostarsi alla Bibbia. 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. La stessa sua lettera pastorale "Mane Nobiscum Domine" attinge l'espressione proprio dal testo del Vangelo di Luca che racconta l'incontro dei discepoli con il Maestro risorto. TESTO I discepoli di Emmaus padre Antonio Rungi. Ma poi ecco il sentiero dei discepoli di Emmaus. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. La sua presenza è garanzia della nostra vita, resterà con noi fino alla fine del mondo. Non hanno compreso quanto è accaduto, ma conversano, parlano, in un certo senso non possono dimenticare quanto hanno vissuto. Direttore responsabile Domenico Mugnaini - Reg. Percorsi: Spiritualità e teologia. Commento al Vangelo di Emmaus (Lc 24,13-35), a cura di Giulio Michelini (TV2000, Sulla strada) Articoli correlati III domenica di Avvento (Gv 1,6-8.19-28), a cura di Giulio Michelini Domenica 4 maggio - III Domenica di Pasqua. 15 Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Il Signore vuole far esprimere ai due ciò che vivono, ciò che si ributtano addosso l’uno all’altro. DISCEPOLI DI EMMAUS. I discepoli di Emmaus. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Chi, come i discepoli sulla strada di Emmaus, ha incontrato Cristo vivo e si è lasciato attrarre da Lui sino a vivere la sua stessa vita, può percorrere le strade de le infinite Emmaus di persone deluse; può farsi compagno di viaggio dell'infinita schiera di tristi viandanti, e … “Nessuno si salva da solo… Camminare insieme verso il Natale”. Il loro ritorno a casa è cupo e pieno di pensieri negativi. Lc24,13-14 Discepoli di Emmaus. Siamo in quello stesso giorno, è il giorno della resurrezione, è il giorno della salvezza per ogni uomo, per te. Mi sovvengono i richiami continui che il Santo Padre Giovanni Paolo II nei suoi molteplici documenti magisteriali fa di questo argomento. Vangelo del Giorno. 13 Ed ecco: due di loro nello stesso giorno erano in cammino verso un villaggio distante sette miglia da Gerusalemme di nome Emmaus. Infatti è Gesù che spezza il pane e i due discepoli riconoscono il Signore e rileggono la loro esperienza di gioia vissuta poche ore prima, insieme a quello Sconosciuto, che gli fa ardere il cuore mentre li catechizza ed insegna loro a guardare la vita nel segno della speranza e della gioia senza fine. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Si fermarono, col volto triste; Che sono queste parole. Rievocano quanto le donne riportarono sconvolgendo il loro dolore, il loro pianto. Anche noi, come i discepoli di Emmaus, abbiamo bisogno di una serie di insegnamenti per capire fino in fondo il dono della fede che abbiamo ricevuto e che dobbiamo avere massima cura nel conservarla mediante la formazione cristiana permanente, mediante la partecipazione costante ai divini misteri, mediante il coraggioso annuncio di essa in un mondo che ha tanto necessità di ricredere in Gesù Cristo, unico salvatore del mondo. 14 Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta! Possibili attività parrocchiali dal … Perché i discepoli di Emmaus non hanno riconosciuto subito Gesù? 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Secondo il racconto dei Vangeli, Gesù risorto apparve ai suoi discepoli in diverse occasioni. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 42 views. save Save Lc_24,13-35_I Discepoli Di Emmaus For Later. Luca 24,13-35Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Come vincere la paura che ci impedisce di mettere a frutto i nostri talenti? San Luca racconta che la domenica di Resurrezione due discepoli di Gesù partirono da Gerusalemme alla volta di Emmaus. Tribunale di Firenze n. 3184 del 21/12/1983, Edito da Toscana Oggi Società Cooperativa – P.I. Condividi. clicca per ingrandire. Firenze n. 80035330481 REA n. 267595, Toscana Oggi percepisce i contributi pubblici per l'editoria, Toscana Oggi, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, I discepoli di Emmaus, dalla tristezza alla gioia, Commento al Vangelo della domenica: la tristezza impedisce di vedere il Risorto. 13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Egli entrò per rimanere con loro. È uno dei brani più interessanti e belli quello dei discepoli di Emmaus. No, non è possibile perché l’amore vince, siamo stati liberati con il sangue di Cristo, in modo tale che la nostra fede sia rivolta a Dio come ringraziamento, ma non per qualcosa di esterno che si aggiunge, ma come dire Grazie a colui che cammina con noi, anche quando non lo si riconosce. Nel prendere il pane gli occhi dei discepoli si aprirono e lo riconobbero. Quel volto sofferente, ma anche quel volto glorioso che il mistero della risurrezione di Gesù ci fa contemplare in questi giorni di Pasqua. Il riconoscimento avviene dopo la parola, nel dono del pane. «Stolti, senza testa e lenti di cuore». 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Quel noi speravamo è l’affermazione più scoraggiante dell’intero vangelo. Padre Giulio Michelini - Commento al Vangelo di domenica 26 Aprile 2020 - April 25, 2020 4:21 am Reply Un’ultima idea. AlzogliOcchi 5,960 views. E il discepolo continua: ciò che riguarda Gesù il Nazareno. La vita dei discepoli di Emmaus è senza gusto, malata, perché si aspettavano un tipo diverso di salvezza, si erano fatti un’idea di come Gesù dovesse liberarli, ed è per questo che non lo riconoscono. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 3 Schegge di Vangelo N° [13] Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici Le scritture trovano compimento in Cristo. Solo il Signore, il Risorto può far comprendere il senso di ogni cosa. La paura e la tristezza diventano con un velo che offusca e non rende lo sguardo puro. Dice infatti Davide a suo riguardo: ''Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma Gesù è paziente, aspetta, parla per far rientrare quella parola per spezzare ogni paura. Gli Atti degli apostoli, ha proseguito il Pontefice, raccontano inoltre che «quando Stefano dice di vedere Gesù nella gloria», i suoi persecutori «si turarono gli orecchi: non volevano — non volevano! I due di Emmaus come due di noi; Uno dei più bei racconti delle apparizioni post-pasquali è quello narrato da Luca alla fine del suo vangelo (24,13-35). Avvertimi via email in caso di risposte al mio commento. Gesù spiega e dice: non bisognava  forse che il Cristo patisse queste cose ed entrasse nella sua gloria? fra Mario Berišić – Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2020. Ed è stato proprio il Papa a scegliere, per quest'anno eucaristico in pieno svolgimento, l'icona dei discepoli di Emmaus per guidarci spiritualmente e pastoralmente a celebrare questo singolare anno in nome di Gesù Sacramentato. Anche noi come i discepoli di Emmaus siamo in cammino e lun-go il cammino nella mente e nel cuore nascono domande e re-stano le delusioni di sogni, progetti, ... COMMENTO Certo che parlare di digiuno nel 2015 è davvero poco sensato, anzi per qualcuno è l’occasione per rimettersi in forma. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba Questo Gesù, Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. I DISCEPOLI POLITICI DI EMMAUS (Lc 24,13-35) 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. L’incontro in Emmaus Luca 24, 13-35. Come sempre ricordiamo l’importanza dell’essere inviati a due a due, ma in questi caso i due non vanno ad annunciare ma, volgendo le spalle a Gerusalemme se ne vanno tristi, fanno un cammino inverso a quello di Gesù. Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 80035330481 – Codice destinatario Sdi: USAL8PV – E-mail: redazione@toscanaoggi.it - Pec: coopfire@pec.toscanaoggi.it, Sede: Via della Colonna, 29 - 50121 Firenze - tel. My name is Laura Kazlas. Log in o crea un account per votare questa pagina. 13 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14 e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Gioia che assaporarono solo nel momento in cui il Viandante e Sconosciuto uomo che li accompagna lungo il viaggio, invitato a rimanere con loro, accetta l'invito e poi si fa riconoscere nello spezzare il pane. I discepoli di Emmaus, dalla tristezza alla gioia. 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. I due discepoli di Emmaus, dopo aver incontrato il Signore e dopo averlo riconosciuto nel segno del pane, ritornano a quella comunità che avevano abbandonato con il cuore pieno di tristezza. La vita comunitaria deve offrire il clima di fede e di carità, che sostiene la testimonianza insieme alla preghiera. Etichette: ... Giovedì della II settimana del Tempo di Pasqua. L'annuncio fondamentale che dobbiamo, soprattutto oggi, portare a coloro che non credono o sono dubbiosi, è che Cristo è risorto dalla morte.