Inclusione scolastica, “priorità è ritorno in classe. L’inclusione è un tema complesso che necessita di riflessione, applicazione e ricerca continue. La co-docente condivide con l’intero Corpo Docente, ruolo, responsabilità, decisioni, non solo in merito ai disabili, ma anche ai ragazzi con DSA e con BES. L’insegnante sa e l’alunno deve apprendere quello che ha detto il docente. Chi era senza basi, lento, svogliato si sentiva il preferito. Ma una risorsa possiede anche un valore intrinseco quando è valida di per sé, arricchisce soltanto per la sua presenza, non per il fatto che serve a raggiungere qualcos’altro. L’attuale prospettiva pedagogica internazionale propone la visione di piena inclusione che, partendo dal riconoscimento degli alunni disabili nella scuola, si apre all’inclusione per tutti i bisogni educativi speciali e conseguentemente accoglie pienamente tutti gli alunni fornendo risposte adeguate a tutte le difficoltà presenti. L'Inclusione scolastica è un processo finalizzato a realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni... con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, ... (Ianes) Bes: categoria politica Bisogni Educativi Speciali e scuola inclusiva > Bes: categoria politica. Quindi è una progettazione e non una programmazione perché nel programmare si ha  una visione didattica verticale già stabilita, una sorta di addestramento, con obiettivi da raggiungere, tempi da rispettare, adatti a tutte le classi. Le idee, Raffaello Cortina, Milano, 2008, Recalcati M. , L’ora di lezione, Torino, Einaudi, 2014, Giacomo Cutrera, Vicepresidente dell’AID-Associazione Italiana Dislessia https://sites.google.com/site/giacomocutrera/slide-6. In quest’ottica, la finalità è quella di portare il diverso a normalizzarsi il più possibile, anche se questo nega la differenza in nome di un ideale di uniformità non sempre raggiungibile. Amorevolezza ed empatia, a volte, sono state l’unico modo per attivare condizioni e dinamiche di apprendimento altrimenti inceppate o congelate e di riaccendere la motivazione. Uno dei punti più rilevanti , in campo normativo, è senz’altro individuabile nella Convenzone ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/2009, che impegna tutti gli stati firmatari a provvedere a forme di integrazione scolastica nelle classi comuni, condizione che è, appunto, la specificità italiana. L’accessibilità dei siti web per persone con disabilità acustiche gravi, Libro Bianco: tecnologie per la disabilità (free), Tecnologia e integrazione dei disabili visivi e dei pluriminorati (free), Tecnologie assistive per la disabilità + CD Rom, I disabili nella società dell'informazione. Una guida pratica alla stesura (Utet), Scheda. Questa multiformità di elementi tutti diversi presenti nelle classi esprime bisogni diversi e quindi la necessità di approcci speciali-specifici per ciascuno. Dario Ianes e Sofia Cramerotti (a cura di) BESALUNNI CON BISognI EDuCatIvI SpECIalI Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della DM … Tecnologia informatica ed educazione dei disabili uditivi, Rassegna stampa quotidiana sul mondo della disabilitÃ, Glossario ICF - ICF. Si impone, a questo proposito, la precisazione rispetto a cosa s’intende per risorsa in questa indagine. “Non è la più forte, ma solo la più facile ed allettante” (Cutrera). Dal corpo docente alla squadra di classe. Legge 118/1971 • È la prima normativa che cita l’edu azionenella scuola ordinaria degli alunni con disabilità con riferimento agli invalidi civili (art. La realtà che si fotografa ogni giorno entrando in una classe tipo di 25 alunni (secondo l’analisi dei dati effettuata e riportata in allegato) è dell’effettiva presenza media di 2 alunni con disabilità, di 10 con DSA, di 2 con BES, di 1 straniero e di 10 alunni non certificati “normali”. b. Inserimento, integrazione, inclusione: prospettiva pedagogica. Synopsis; ... About the Author/Volume editor: Dario Ianes. Quindi l’inclusione come risorsa porta a personalizzare la didattica e l’alunno è co-protagonista della propria maturazione e del proprio processo di crescita. Per preparare alla vita, Brescia, La Scuola, 2006, Dovigo F., Fare differenze, Trento, Erickson, 2007, Fiorin I., La scuola luogo di relazioni e apprendimenti significativi, in Canevaro A., L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Erickson, Trento, 2008, Fiorin i., I curriculi nella scuola di base, Tecnodid-Zanichelli, Napoli, 2001, Gaspari  P., L’insegnante specializzato al bivio, Franco Angeli, Milano, 2015, Goleman D., Intelligenza sociale ed emotiva, Trento, Erickson, 2014, IANES D., Qualche spunto di riflessione su integrazione, inclusione, disabilità e Bisogni Educativi Speciali, “L’integrazione scolastica e sociale”, n. 8/5, 2009, Ianes D., L’evoluzione dell’insegnante di sostegno, Nuova Edizione, Trento, Erickson, 2015, Ianes D., Macchia V. , La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Gardolo, Erickson, 2008, Ianes D., Cramerotti S., Il piano educativo individualizzato. Ogni commento inserito nei post viene lasciato dall'autore dello stesso accettandone ogni eventuale responsabilità civile e penale. Sono copyright dei rispettivi autori/agenzie/editori. 70 inDicazioni per il curricolo che non produca anni e anni di precariato, adeguare gli standard di produttività e di retribuzione, attrezzare le scuole, metterle in sicurezza, abbellirle oppure soltanto risanarle, responsabilizzare i dirigenti, ecc. “Far ripetere l'anno allo studente con disabilità non è una soluzione e crea grandi difficoltà. rinnovo la mia disponibilità a assistere studentesse e studenti nello studio scolastico. il ruolo dinamico e progettuale del Dirigente Scolastico. Dario Ianes, Università di Bolzano Heidrun Demo, Università di Bolzano Sofia Cramerotti, Centro Studi Erickson di Trento Introduzione Il 2007 è stato l’anno che segnava la ricorrenza del trentennale della legge 517, del 1977, legge che consolidò le politiche di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nel nostro Paese. Ha ampliato l’indagine conoscitiva introducendo l’uso innovativo del modello ICF. In Cometa si stanno realizzando percorsi personalizzati proprio perché gli stili cognitivi e le potenzialità di ogni ragazzo sono diverse. Bulli si diventa - Famiglia e scuola insieme per impedirlo, Cyberbullismo, manuale per gli insegnanti, Cyberbullismo Che cos’è, perché occuparsene, le risorse utili, Cultura digitale e consapevolezza critica. Il professor Luigi D’Alonzo propone dei Passi Fondamentali in modo da sviluppare l’inclusione scolastica secondo le diverse esigenze personali degli alunni: Nella realtà osservata, vengono tradotti nella pratica quotidiana le azioni teorizzate del pedagogista. E, in effetti, il contatto con un coetaneo caratterizzato da un diverso funzionamento impegna i compagni in uno sforzo cognitivo ed empatico altamente stimolante da diversi punti di vista, sicuramente arricchente. La Costituzione della Repubblica italiana, nel 1947 all’art. In questa affermazione si ritrova il valore ideale della Mission di Cometa: “non perdere nessuno, perché tutti gli alunni sono educabili”. “Se non imparo nel modo in cui tu insegni. Potremmo rappresentare così l’inclusione. Il soggetto “integrato” riceve dal gruppo e a sua volta dà qualcosa al gruppo stesso. La disabilità vista da vicino, il Braille del futuro (Neapolis 22-02-2010), Attività di programmazione dell'integrazione scolastica degli alunni disabili da parte delle Istituzioni scolastiche, Assistenza di base agli alunni con disabilitÃ, Piano scuole comunali dell'infanzia - Roma, Modifiche Piano scuole comunali dell'infanzia - Roma, Servizio di assistenza educativa scolastica (Ciampino), Protocollo d'intesa Comune Roma - USR Lazio, RoboBraille - Trasformare un testo in MP3, LibroAudio. Per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e la disabilitÃ, Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009), The European Agency for Development in Special Needs Education, Linee guida per l'integrazione scolastica nella distrofia muscolare Duchenne/Becker (2011), Guida per i genitori di alunni con bisogni speciali - Pavia, Linee guida Assistenza - Emilia Romagna 2006, Accordo di Programma La Spezia 2007 - 2012, Accordo di Programma Pesaro Urbino 2007 - 2012, Centro per l'Autonomia Ausilioteca Campana, G.L.I.C. “Strumenti di intervento per alunni con BES, a.s. 2013/2014_ chiarimenti”. La Direttiva 27 dicembre 2012: “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazioni territoriali per l’inclusione scolastica”, sottolinea il fatto che in ogni classe sono presenti alunni che richiedono una speciale attenzione per una serie di ragioni che non si esauriscono nella presenza esplicita di deficit che diano luogo ad una certificazione ai sensi della L. 104/92. A pathway to resilience. Ausili Elettronici e Informatici, ITD - Istituto per le Tecnologie Didattiche, Servizio di documentazione del software didattico. La scuola oggi è molto spesso uno spaccato del mondo, con le sue tante sfaccettature; ogni classe si presenta perciò eterogenea a più livelli: in aula vi sono infatti differenze che vanno dal paese di provenienza di ciascun alunno alle differenze di tipo socioeconomico delle famiglie a quelle di tipo culturale, fino ad arrivare alle preferenze e alle attitudini di ciascun individuo. Libri letti e narrati da Ginzo Robiginz, La LIM nelle scuole. Facile l’equazione che porta a voler individuare un suo spazio fisico all’interno del contesto scolastico per poi affidare all’insegnante di sostegno e al contatto più o meno frequente con i compagni una condizione di “vivibilità” del diverso all’interno della scuola. Il Progetto individuale dal profilo di funzionamento su base ICF al PEI (Giunti), Scheda. Since 2011 I have been teacher in Oliver Twist VET school of Cometa Formazione, in charge of supporting students with disabilities and learning disabilities. Inizialmente si parlava di “inserimento” dei disabili nella scuola comune. Si è introdotto, in forma sperimentale un modello di classificazione secondo l’International Classification Functioning (ICF) che propone una visione nuova del concetto di salute, intesa come globale benessere bio-psico-sociale della persona. Giacomo Cutrera, vice-presidente dell’AID_ Associazione Italiana Dislessia, usa una metafora efficace per spiegare l’imprescindibilità dell’uso di una didattica flessibile. Ci sono certamente alcuni punti deboli, sottolinea Dario Ianes, nelle recenti disposizioni ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sulla gestione dell’inclusione, ma assai di più egli ritiene siano le buone opportunità da cogliere. L’azione inclusiva, in Cometa, è sentita come compito di tutti gli operatori del sistema scolastico. La progettazione didattica sviluppata ha le caratteristiche dell’intenzionalità in quanto nasce da una riflessione e mira a uno scopo: la formazione del ragazzo; della contestualizzazione perché è riferita a quell’alunno e alla sua storia; della sistematicità perché procede giorno dopo giorno in un processo continuo fatto spesso di piccoli passi uno dopo l’altro e della flessibilità perché si adatta ai cambiamenti. Si tratta di un paradigma “assimilazionista”, fondato sull’adattamento del “diverso” ad un’organizzazione scolastica strutturata essenzialmente in funzione degli alunni “normali”, dove la progettazione per gli alunni “diversi” riveste ancora un ruolo residuale. Per un maggiore approfondimento leggere, Nuove Tecnologie, Didattica e Bisogni Educativi Speciali, Raccolta di articoli sul nuovo Piano Educativo Individualizzato, Portale italiano delle classificazioni sanitarie, PEI su base ICF dei servizi del Comune di Venezia (0-6 anni) (PDF), Scheda. In questo senso, la trasformazione della didattica e della metodologia al fine di assicurare il successo formativo di particolari “categorie” di alunni può diventare occasione di miglioramento generalizzato della qualità del fare scuola. Si parla infatti di Bisogni Educativi Speciali. PhD at Università di Bergamo in Human Capital Formation and Labour Relations, I got my degree at Università Cattolica in Pedagogy for disability and marginality; I am Case Manager (master at Università Cattolica). Buone prassi di integrazione e inclusione scolastica (Italiano) Copertina flessibile – 5 novembre 2015 di D. Ianes (a cura di), A. Canevaro (a cura di) 3,0 su 5 stelle 2 voti Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all'uso dei cookie. Obiettivo: evidenziare come l’organizzazione di questo contesto scolastico, superando vincoli culturali e strutturali, stia intraprendendo proficui  processi di cambiamento attraverso lo sviluppo di  “Buone Pratiche” (didattica, progettazione e rete di rapporti), che portano al successo formativo: l’inclusione scolastica. “La nozione di inclusione afferma l’importanza del coinvolgimento di tutti gli alunni nella realizzazione di una scuola realmente accogliente, anche mediante la trasformazione del curricolo e delle strategie organizzative, che devono diventare sensibili all’intera gradazione delle diversità presenti tra gli alunni” (Dovigo, 2007). Nel 1987 la frequenza scolastica dei disabili nella scuola comune viene estesa anche alla scuola secondaria di secondo grado. Si può discutere sul valore di risorsa almeno su due piani quello strumentale e quello intrinseco. L’area dello svantaggio comprende situazioni in cui sono presenti disturbi specifici di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, disturbi dell’attenzione e iperattività, difficoltà causate da appartenenze culturali e linguistiche diverse…. In questo senso, ad esempio il tempo o il livello di formazione sono una risorsa strumentale. L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, impone alla scuola un cambiamento: il superamento di modelli didattici e organizzativi uniformi e lineari, destinati ad un alunno medio astratto, in favore di approcci flessibili adeguati ai bisogni formativi speciali dei singoli alunni. Novita' a.s. 2013-2014 sui Bisogni Educativi Speciali (BES), Le applicazioni di smartphone e tablet al servizio dei disabili, DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento, Ancora sull’accessibilità dei libri di testo…, Scuola e libri digitali: il testo completo dell’art. Nella ricerca, oggetto di questo articolo, si presenta l’esperienza della scuola Oliver Twist come possibile modello di buone prassi inclusive e di come, proprio le differenze degli alunni si siano trasformate in risorsa e stiano sviluppando, via via, processi di cambiamento e di innovazione metodologico/didattiche e strutturali di qualità e di successo formativo per tutti. La posizione apparentemente marginale della co-docente ha costituito un punto di vista privilegiato per l’osservazione delle dinamiche di classe, dell’efficacia dei diversi approcci e delle strategie messe in atto, consentendo di rimodulare costantemente gli interventi. Grazie all’azione di motivatore positivo, di mediazione e di coordinamento didattico-relazionale, sviluppate con i colleghi, si è potuto realizzare il coteaching in cui i ruoli si possono differenziare e inter-scambiare. 6 L‟inclusione scolastica e i “bisogni educativi speciali” p. 134 “ ... gli indici di inclusione 1 Ianes D. (2006), La speciale normalità. Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e della Circolare ministeriale del 6 marzo 2013 (ed. la comunità educante ha dimostrato maggior. Un ulteriore importante contributo al dibattito da noi avviato in queste settimane, sul presente e il futuro dell’inclusione scolastica La storia dell’inclusione scolastica non può essere disgiunta dalla scuola italiana. Finché non aveva capito, gli altri non andavano avanti”. sites.google.com/site/giacomocutrera/slide-6, Visualizza tutti gli articoli di Cristina Ciociola →, The steps toward excellence in VET: an overview on recent policies, Liceo Artigianale: un nuovo modello per una concezione unitaria dell’uomo nel mondo, Comprehension process and study skills: strategies as the best compensatory tools. L’organizzazione precede ed è prevalente rispetto all’attuazione. È co-docente/figura di sistema come recita la Legge 107 del 2015 “La Buona Scuola” in quanto svolge, come docente specializzato, la funzione di facilitatore dei processi inclusivi. È una scuola che sa rispondere adeguatamente a tutte le diversità individuali di tutti gli alunni non soltanto a quelle degli alunni disabili o con BES, una scuola che non pone barriere, anzi valorizza le differenze individuali di ognuno e facilita la partecipazione sociale e l’apprendimento; una scuola fattore di promozione sociale, davvero attenta alle caratteristiche individuali, sia nel caso delle difficoltà che nel caso della variabilità “normale” ed eccezionale. La costatazione di tale scenario fa sorgere, la necessità di trovare risposte adeguate ai multiformi bisogni educativi presenti nelle classi. Le Linee Guida per l’integrazione degli alunni con disabilità del 2009 sono il documento, che presenta la decisione italiana dell’inclusione scolastica come un processo irreversibile, conseguente alla scelta “coraggiosa” che ha aperto le classi “normali” affinché diventassero per tutti effettivamente “comuni”. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” disegna un’eguaglianza formale, accompagnata da una eguaglianza sostanziale, che prevede il diritto ad una dignità della “persona”, che deve essere messa in grado di esplicare pienamente le proprie attitudini personali. Allora aiutami a mantenere vivo questo blog offrendomi un impegno didattico, una consulenza, un'attivita' di laboratorio, ecc. Se parliamo invece di “integrazione” facciamo riferimento ad una relazione biunivoca tra il soggetto integrato ed il gruppo integrante, ovvero sottolineiamo il valore di uno scambio. È in sostanza il passaggio da un approccio individuale ad uno socio-relazionale nello studio della disabilità, dei deficit e dei disturbi. In questo orizzonte di senso, il modello ICF permette la lettura dei bisogni educativi speciali degli alunni mantenendo un riferimento antropologico comune a tutti, capace di offrire una preziosa base inclusiva. Se pertanto un tempo si riteneva efficace una didattica uguale per tutti, e la differenza era trattata come difformità da ricondurre … Didattica e inclusione scolastica. Questo complesso panorama interessa tutte le scuole, ed individua quelle che si potrebbero definire in generale come condizioni di svantaggio scolastico, o Bisogni Educativi Speciali ( Special Educational Needs secondo la definizione in uso in ambito internazionale).