3) Sperimentazione: metodologia, azioni sviluppate, risultati, prospettive future. PhD at Università di Bergamo in Human Capital Formation and Labour Relations, I got my degree at Università Cattolica in Pedagogy for disability and marginality; I am Case Manager (master at Università Cattolica). Ne consegue che ogni individuo, date le proprie e specifiche condizioni di salute, può trovarsi, in un particolare momento della sua vita, in un ambiente con caratteristiche che possono limitare o restringere le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale. L‟inclusione scolastica e i “bisogni educativi speciali” p. 134 “ ... gli indici di inclusione 1 Ianes D. (2006), La speciale normalità. Val la pena sottolineare che il rinnovamento metodologico auspicato per incontrare i bisogni “speciali” degli alunni con DSA si applica con successo a tutti gli alunni della classe. Nella prospettiva dell’ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con una disabilità, di qualunque tipo sia, è determinata dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (fattori contestuali), in cui essa vive. Percorsi didattici di educazione psicomotoria ed espressiva, Firenze, Boso Editore, 2003, Bertagna G., Valutare tutti valutare ciascuno. Ianes propone questa visione complessiva, delle tre dimensioni dell’agire pedagogico e non solo, strettamente unite: l’integrazione, l’inclusione e la full inclusion. Progetto di vita, Trento, Erickson, Ianes D., Canevaro A., Orizzonte inclusione, Trento, Erickson, 2015, Morin E., Il metodo, vol. Una risorsa ha valore strumentale quando è utile e serve a raggiungere un fine-un obiettivo ritenuto desiderabile. Questo complesso panorama interessa tutte le scuole, ed individua quelle che si potrebbero definire in generale come condizioni di svantaggio scolastico, o Bisogni Educativi Speciali ( Special Educational Needs secondo la definizione in uso in ambito internazionale). La diversità, ancora oggi, è il fulcro di un movimento evolutivo di qualità, certo difficoltoso, problematico, sofferto, ma reale. Questa multiformità di elementi tutti diversi presenti nelle classi esprime bisogni diversi e quindi la necessità di approcci speciali-specifici per ciascuno. Nel 1987 la frequenza scolastica dei disabili nella scuola comune viene estesa anche alla scuola secondaria di secondo grado. Profilo di Funzionamento, PEI e Progetto Individuale secondo l'ICF, Scheda. Il team building nella didattica. Grazie un articolo molto interessante e ben spiegato! Centri Territoriali di Supporto, Sportello GLIC - Supporto a distanza sull'uso degli ausili tecnologici per le disabilitÃ, Sportello "A. Romagnoli" (disabilità visiva), Sportello UICI. la preparazione dell’insegnante curriculare nell’affrontare le tematiche relative alla pedagogia speciale e alla didattica inclusiva. La realtà che si fotografa ogni giorno entrando in una classe tipo di 25 alunni (secondo l’analisi dei dati effettuata e riportata in allegato) è dell’effettiva presenza media di 2 alunni con disabilità, di 10 con DSA, di 2 con BES, di 1 straniero e di 10 alunni non certificati “normali”. Edison - A. Volta” - Venezia, 15 Ottobre 2009 - Simulando. Dieci anni fa a Bressanone nasceva questo convegno col titolo “Integrazione e Inclusione Scolastica”.Il suo nome è cambiato in “Didattica ed Inclusione Scolastica” per accogliere le sollecitazioni di un’idea ampia di inclusione, aperta a tutte le differenze umane, ed accrescere l’attenzione per ogni forma di ingiustizia o discriminazione. Nel secondo comma il Costituente pone l’accento sul fatto che non basta l’enunciazione di principio, ma occorre garantire a tutti le medesime opportunità (…rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona). Quindi l’inclusione come risorsa porta a personalizzare la didattica e l’alunno è co-protagonista della propria maturazione e del proprio processo di crescita. Didattica e inclusione scolastica. La Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 interviene in maniera decisa nella direzione del richiamo alla forte responsabilità della scuola nei confronti della “cura educativa” verso gli alunni che si trovano, temporaneamente o permanentemente, in questa condizione, indicando una serie di stringenti misure di intervento, al fine di assicurare percorsi di formazione adeguati ed efficaci per promuovere il successo formativo di ciascuno. L'Inclusione scolastica è un processo finalizzato a realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni... con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, ... (Ianes) Bes: categoria politica Bisogni Educativi Speciali e scuola inclusiva > Bes: categoria politica. 4. L’attuale prospettiva pedagogica internazionale propone la visione di piena inclusione che, partendo dal riconoscimento degli alunni disabili nella scuola, si apre all’inclusione per tutti i bisogni educativi speciali e conseguentemente accoglie pienamente tutti gli alunni fornendo risposte adeguate a tutte le difficoltà presenti. Dunque la scelta italiana rispetto all’inclusione della disabilità nella scuola comune ha aperto la strada a tutte le altre forme di inclusione. 28 - Provvedimenti per la frequenza scolastica): • Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola dell’oligo o i corsi di 70 inDicazioni per il curricolo che non produca anni e anni di precariato, adeguare gli standard di produttività e di retribuzione, attrezzare le scuole, metterle in sicurezza, abbellirle oppure soltanto risanarle, responsabilizzare i dirigenti, ecc. Il modello ICF propone una classificazione di tipo bio-psico-sociale, di tipo funzionale piuttosto che meramente clinico. ), Baldeschi M., Ragazzi Speciali. Nel luglio 2011, allegate al D.M. “Far ripetere l'anno allo studente con disabilità non è una soluzione e crea grandi difficoltà. Si parla infatti di Bisogni Educativi Speciali. Veniva accolto come voi accogliete il primo della classe. L'amministratore del blog, pur mantenendo costante azione preventiva, non ha alcuna responsabilità per gli articoli, siti e blog segnalati e per i loro contenuti. IANES D., Qualche spunto di riflessione su integrazione, inclusione, disabilità e Bisogni Educativi Speciali, “L’integrazione scolastica e sociale”, n. 8/5, 2009 Ianes D., L’evoluzione dell’insegnante di sostegno, Nuova Edizione, Trento, Erickson, 2015 Quale Qualità dell’integrazione scolastica: dimensioni e indicatori Andrea Canevaro e Dario Ianes L’integrazione scolastica degli alunni disabili: a qualcuno potrebbe sembrare strano, ma è forse il tema di vita scolastica che, ancora oggi, attira e movimenta di più il mondo degli insegnanti, al di là Questa filosofia ha portato per molto tempo ad identificare in una presunta “socializzazione” l’obiettivo fondamentale, se non addirittura esclusivo, della presenza dei “diversi” in classe, fino a trattare la socializzazione come obiettivo di riserva, atto a giustificare l’inclusione stessa: “L’alunno non ha imparato, ma ha socializzato”…e tanto basta. È professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano. Finché non aveva capito, gli altri non andavano avanti”. L’inclusione come risorsa ha portato a questo cambiamento positivo nella direzione della normalità. Piattaforma on line per la compilazione facilitata di PEI e PDP, Formazione in modalità e-Learning sul tema dei sussidi didattici, MI - Anagrafe Nazionale degli Strumenti e degli Ausili Didattici, MI - Portale italiano per l’inclusione scolastica, GLIC - Associazione Nazionale Centri Ausili, Portale dei CTS della Città metropolitana di Roma (progetto terminato), Il Portale per l’inclusione scolastica del Lazio. ’53) che sanciscono il periodo storico della segregazione. Il sistema ICF propone una prospettiva antropologica dell’uomo che va oltre l’inquadramento nosologico di un’eventuale disabilità: è infatti un sistema di classificazione che descrive il funzionamento umano, evidenziando eventuali problemi, in relazione al contesto ambientale di riferimento. Erickson) indica le strategie per fare in modo che anche gli alunni con disabilità partecipino alla scuola “digitale”: assistenti a domicilio, piccoli nuclei di studio, ponte con le famiglie, materiale personalizzato e feedback continui. L’idea di integrazione muove dalla premessa che è necessario “fare spazio” al “diverso” nel contesto scolastico. 34 (la scuola è aperta a tutti…) ha introdotto i principi di uguaglianza di opportunità educative per tutti, ma per lungo tempo questo ha significato, soltanto, percorsi scolastici separati, scuole speciali e classi differenziali (C.M. Cometa, a place to grow and to become yourself. Il modello bio-psico-sociale prende in considerazione i molteplici aspetti di una persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo ad una definizione di disabilità come “una determinata condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. Piccolo manuale per l'uso dei social, Verso un uso consapevole dei media digitali (Censis 2016), NESSUNO NASCE BULLO! È chiaro che se si parte dall’evidente diversità di ogni allievo, la didattica tradizionale non può essere più utilizzata. E, in effetti, il contatto con un coetaneo caratterizzato da un diverso funzionamento impegna i compagni in uno sforzo cognitivo ed empatico altamente stimolante da diversi punti di vista, sicuramente arricchente. Infatti l’organizzazione ideale del sostegno si declina nella contitolarità che genera corresponsabilità dell’insegnamento, nella collegialità che porta a fare squadra; nella collaborazione che presuppone una visione comune e nell’aiuto reciproco. La metodologia di ricerca applicata nell’indagine è stata di tipo qualitativo e si basa sull’osservazione e sull’analisi dell’esperienza in atto nell’Istituto di IeFP Oliver Twist. Uno dei momenti importanti dello Sportello Nazionale per l’Inclusione Scolastica è l’ organizzazionedel “SeminarioAnffasOnlussull’inclusionescolastica” ,appunta - mentoannualechestapermettendo,voltapervolta,unconfrontotraesperti,famiglie Amorevolezza ed empatia, a volte, sono state l’unico modo per attivare condizioni e dinamiche di apprendimento altrimenti inceppate o congelate e di riaccendere la motivazione. l’inclusione può essere risorsa, cioè il fulcro di un movimento evolutivo verso la Qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni? My aim, both in practice and research, is to create an inclusive and personalized approach in learning activities; to support students in gaining basic skills and in their placement. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” disegna un’eguaglianza formale, accompagnata da una eguaglianza sostanziale, che prevede il diritto ad una dignità della “persona”, che deve essere messa in grado di esplicare pienamente le proprie attitudini personali. Sono “beni”, anche estremamente immateriali, che fanno sentire immensamente ricchi. La Qualità dell’ “inclusione scolastica” di Rosa Stornaiuolo. La progettazione didattica sviluppata ha le caratteristiche dell’intenzionalità in quanto nasce da una riflessione e mira a uno scopo: la formazione del ragazzo; della contestualizzazione perché è riferita a quell’alunno e alla sua storia; della sistematicità perché procede giorno dopo giorno in un processo continuo fatto spesso di piccoli passi uno dopo l’altro e della flessibilità perché si adatta ai cambiamenti. Giacomo Cutrera, vice-presidente dell’AID_ Associazione Italiana Dislessia, usa una metafora efficace per spiegare l’imprescindibilità dell’uso di una didattica flessibile. Si presenta inoltre l’orientamento attuale nella concezione della disabilità, legato ad un “modello sociale”, che interpreta la condizione del soggetto disabile come il prodotto fra il livello di funzionamento della persona e il contesto sociale di vita, così come definito dall’ICF (International Classification of Functioning). Inclusione scolastica, “priorità è ritorno in classe. la comunità educante ha dimostrato maggior. L’osservazione ha permesso di raccogliere informazioni precise per individuare punti di forza e di debolezza degli alunni al fine di progettare un percorso personalizzato adeguato alle effettive necessità di ciascuno e del contesto classe. L’azione inclusiva, in Cometa, è sentita come compito di tutti gli operatori del sistema scolastico. L’insegnante sa e l’alunno deve apprendere quello che ha detto il docente. Facile l’equazione che porta a voler individuare un suo spazio fisico all’interno del contesto scolastico per poi affidare all’insegnante di sostegno e al contatto più o meno frequente con i compagni una condizione di “vivibilità” del diverso all’interno della scuola. Il Prof. Dario Ianes, Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all'Università di Bolzano, è intervenuto oggi nell'ambito della riunione dell'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica (istituito con il D.lgs 66/2017). Servizio di consulenza telefonica “A scuola con voi”, Sportello Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, MI. Si può discutere sul valore di risorsa almeno su due piani quello strumentale e quello intrinseco. Accessibilità: la promessa mancata dell’ebook? My tasks include: adapting texts, simplifying comprehension, producing documents PDF, PEI, PDP (ICF classification), mediation and assisting teachers as co-teacher. Inizialmente si parlava di “inserimento” dei disabili nella scuola comune. Il nuovo PEI in prospettiva bio-psico-sociale ed ecologica (Erickson), Scheda. In questo senso, la trasformazione della didattica e della metodologia al fine di assicurare il successo formativo di particolari “categorie” di alunni può diventare occasione di miglioramento generalizzato della qualità del fare scuola. Verso gli alunni ha condotto un’osservazione sistematica degli assi di sviluppo, nella consapevolezza che i dati raccolti sono costantemente soggetti a rapidi cambiamenti, poiché “studiare lo sviluppo significa studiare la trasformazione continua dell’individuo nella sua globalità e nel suo divenire”. migliorare la capacità di  relazione educativo-affettiva  e di negoziazione, punto nodale per favorire la crescita del benessere in classe; sviluppare la fermezza della flessibilità per il rispetto delle regole; utilizzare con più sistematicità nelle attività d’aula la didattica laboratoriale per l’acquisizione delle competenze teoriche di base; cercare spazi temporali per programmare e pianificare i lavori collegialmente; usare nei confronti dei ragazzi una valutazione formativa e non sommativa, analizzare l’organizzazione scolastica complessiva con l’aiuto. La cura della relazione affettiva con gli allievi da parte della co-docente ha favorito l’accrescimento di rapporti empatici e di fiducia in se stessi. Servono a raggiungere nuovi obiettivi o a migliorare l’esistente. Attraverso l’analisi dell’esperienza in atto nella scuola Oliver Twist di Como, l’articolo evidenzia quali siano gli elementi distintivi di buone prassi inclusive che, muovendo dall’integrazione dei ragazzi disabili, portano al raggiungimento del successo formativo di tutti. Ausili Elettronici e Informatici, ITD - Istituto per le Tecnologie Didattiche, Servizio di documentazione del software didattico. La scuola oggi è molto spesso uno spaccato del mondo, con le sue tante sfaccettature; ogni classe si presenta perciò eterogenea a più livelli: in aula vi sono infatti differenze che vanno dal paese di provenienza di ciascun alunno alle differenze di tipo socioeconomico delle famiglie a quelle di tipo culturale, fino ad arrivare alle preferenze e alle attitudini di ciascun individuo. Grazie all’azione di motivatore positivo, di mediazione e di coordinamento didattico-relazionale, sviluppate con i colleghi, si è potuto realizzare il coteaching in cui i ruoli si possono differenziare e inter-scambiare. Non si tratta di una semplice variazione, ma di un rimando a scenari educativi molto diversi. Per i colleghi la co-docente, come risorsa aggiuntiva, ha consentito di far evolvere la didattica ordinaria in forme più flessibili e inclusive come, l’apprendimento cooperativo, il tutoring, la didattica laboratoriale, l’adattamento e la diversificazione dei materiali di apprendimento, l’uso partecipato e inclusivo delle tecnologie e di promuovere l’utilizzo di una valutazione formativa autentica che esamina il processo di apprendimento e non i risultati. La complessità delle classi necessita di più risorse, la co-docente di sostegno è una di queste risorse. La Qualità della scuola si misura sulla sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. Un ulteriore importante contributo al dibattito da noi avviato in queste settimane, sul presente e il futuro dell’inclusione scolastica Eppure sembra quasi che, in questo scenario di difficoltà, l’inclusione sia l’unico catalizzatore di sforzi di cambiamento, di tentativi per rendere più significativa la didattica, il lavoro scolastico, l’emozione della relazione e dell’apprendimento. L’idea di inclusione invece non si basa sulla misurazione della distanza che c’è tra il livello dell’alunno diverso e un presunto standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica di tutti i soggetti. Ma se, osservandolo meglio, si accorge che è una vite, allora si servirà dello strumento adatto: il cacciavite per farla entrare nel legno, e noterà subito che la vite funziona benissimo!” Le diversità hanno bisogno di strumenti opportuni e metodi flessibili. I campi obbligatori sono contrassegnati *. CANTIERE APERTO Valutare la qualità dell’inclusione scolastica Un framework ecologico Dario 1Ianes e Silvia Dell’Anna2 Sommario A livello internazionale, i principi e i valori dell’Inclusive Education sono ampiamente affermati e riconosciuti. Dario Ianes. L’alunno “diverso” interroga ogni giorno e ogni giorno chiede qualità. rinnovo la mia disponibilità a assistere studentesse e studenti nello studio scolastico. Tecnologia informatica ed educazione dei disabili uditivi, Rassegna stampa quotidiana sul mondo della disabilitÃ, Glossario ICF - ICF. In questa affermazione si ritrova il valore ideale della Mission di Cometa: “non perdere nessuno, perché tutti gli alunni sono educabili”. È co-docente/figura di sistema come recita la Legge 107 del 2015 “La Buona Scuola” in quanto svolge, come docente specializzato, la funzione di facilitatore dei processi inclusivi. Ci sono certamente alcuni punti deboli, sottolinea Dario Ianes, nelle recenti disposizioni ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sulla gestione dell’inclusione, ma assai di più egli ritiene siano le buone opportunità da cogliere. Il presente lavoro di ricerca si sviluppa all’interno del centro di formazione professionale Oliver Twist-Comate Formazione, nelle classi I, II, III del settore “Operatore del legno- Manutentore d’immobili”. È con il Regolamento dell’Autonomia scolastica, D.P.R. Si afferma che non basta accogliere l’alunno, occorre integrarlo, farlo diventare protagonista. Verrà distribuito ai 4mila partecipanti all’XI Convegno “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, che apre domani a Rimini. Obiettivo: evidenziare come l’organizzazione di questo contesto scolastico, superando vincoli culturali e strutturali, stia intraprendendo proficui  processi di cambiamento attraverso lo sviluppo di  “Buone Pratiche” (didattica, progettazione e rete di rapporti), che portano al successo formativo: l’inclusione scolastica. Si impone, a questo proposito, la precisazione rispetto a cosa s’intende per risorsa in questa indagine. Di interesse per la presente ricerca, però, è il piano del valore strumentale dell’inclusione, cioè della presenza attiva dell’alunno “diverso” in classe. Infatti, credere nel valore dell’inclusione delle differenze, ha portato ogni docente a riflettere a fondo sui processi di apprendimento di ogni alunno: “come l’altro apprende?”. L’inclusione come risorsa ha evidenziato la necessità di conoscere sempre meglio gli alunni. Si tratta di un paradigma “assimilazionista”, fondato sull’adattamento del “diverso” ad un’organizzazione scolastica strutturata essenzialmente in funzione degli alunni “normali”, dove la progettazione per gli alunni “diversi” riveste ancora un ruolo residuale. L’organizzazione precede ed è prevalente rispetto all’attuazione. Riflessioni su potenzialità e rischio della rete tra alunni e genitori (2014), Dichiarazione dei diritti in internet (2015), “Cyberbullismo: Come aiutare le vittime e i persecutori”, Federico Tonioni, 2014, Dislessia e studio delle lingue classiche, USR Lazio. della Provincia di Roma, Abruzzo - Rete dei CTS Pescara, Chieti, L’Aquila e Teramo, Campania - CTS "Cariteo - Italico" - Napoli, Campania - CTS "D.Sannino" - Ponticelli Napoli, Campania - CTS "F. D'Assisi" - Sant'Anastasia, Emilia Romagna - CTS "Don Z. Iodi" - Reggio Emilia, Friuli Venezia Giulia - CTS AusiliAbili - Pordenone - Tavagnacco, Lombardia - CTS "Koiné" - Monza e Brianza, Piemonte - "L. Cobianchi" - Verbano Cusio Ossola, Piemonte - CTS "IIS Gobetti Marchesini-Casale-Arduino" - Torino, Veneto - CTS “T.A. Ricerche e pratiche in dialogo. Il professor Luigi D’Alonzo propone dei Passi Fondamentali in modo da sviluppare l’inclusione scolastica secondo le diverse esigenze personali degli alunni: Nella realtà osservata, vengono tradotti nella pratica quotidiana le azioni teorizzate del pedagogista. L’inserimento è un numero in più nel registro, presuppone una dinamica di questo tipo: L’inserimento si sostanzia nella coesistenza nello stesso luogo fisico, non pone interesse alla qualità degli scambi relazionali tra i soggetti compresenti. Novita' a.s. 2013-2014 sui Bisogni Educativi Speciali (BES), Le applicazioni di smartphone e tablet al servizio dei disabili, DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento, Ancora sull’accessibilità dei libri di testo…, Scuola e libri digitali: il testo completo dell’art. Tuttavia, la loro attuazione si realizza in un clima di dibattito e contrasti anche accesi, accompagnati da un L’inclusione è un tema complesso che necessita di riflessione, applicazione e ricerca continue. In questo orizzonte di senso, il modello ICF permette la lettura dei bisogni educativi speciali degli alunni mantenendo un riferimento antropologico comune a tutti, capace di offrire una preziosa base inclusiva. Sono copyright dei rispettivi autori/agenzie/editori. sites.google.com/site/giacomocutrera/slide-6, Visualizza tutti gli articoli di Cristina Ciociola →, The steps toward excellence in VET: an overview on recent policies, Liceo Artigianale: un nuovo modello per una concezione unitaria dell’uomo nel mondo, Comprehension process and study skills: strategies as the best compensatory tools. “Strumenti di intervento per alunni con BES, a.s. 2013/2014_ chiarimenti”. Dario Ianes (ed. La co-docente, come tale, ha sviluppato azioni di potenziamento sia nei confronti degli alunni che dei docenti. Elenco dei Webinar su "Didattica a distanza e inclusione", Sportello CTS. trasformare la complessità delle differenze da problema a risorsa capace di indurre elementi di qualità nella scuola. Nella ricerca, oggetto di questo articolo, si presenta l’esperienza della scuola Oliver Twist come possibile modello di buone prassi inclusive e di come, proprio le differenze degli alunni si siano trasformate in risorsa e stiano sviluppando, via via, processi di cambiamento e di innovazione metodologico/didattiche e strutturali di qualità e di successo formativo per tutti. Come dice Don Milani: “La scuola ha un problema i ragazzi che perde. A pathway to resilience. Quindi è una progettazione e non una programmazione perché nel programmare si ha  una visione didattica verticale già stabilita, una sorta di addestramento, con obiettivi da raggiungere, tempi da rispettare, adatti a tutte le classi. ), Insegnare e comunicare con la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM), l’e-book e i contenuti digitali (corso di perfez. 15 modificato dall’art. Con due insegnanti la classe ha potuto essere facilmente divisa in gruppi e sottogruppi, non è più un monolite inattaccabile, si è potuto essere più vicini agli alunni, sia in senso didattico che psicologico, si sono rotte le barriere dell’aula, conquistando contesti facilitanti, si è riusciti meglio anche a intervenire sulle problematiche comportamentali in modo più preventivo o almeno più precoce, il gruppo classe ha fatto meno paura, ed è stato più gestibile. Ianes. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all'uso dei cookie. Il documento è ricchissimo di indicazioni metodologiche e didattiche, al fine di assicurare un efficace intervento nei confronti degli alunni con dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, nelle varie fasi evolutive. Ianes D. e Demo H. (2009), Riconoscere i Bisogni Educativi Speciali su base ICF e progettare risorse efficaci e inclusive, in: L’integrazione Scolastica e Sociale, 8/5, Erickson, Trento, pp.474-484 Ianes D. (2009), Qualche spunto di riflessione si integrazione, inclusione, disabilità Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Le ricadute sono rilevanti anche in ambito educativo: richiedere al diverso di normalizzarsi porta a ritenere che sia l’alunno a non riuscire a seguire il programma scolastico, piuttosto che chiedersi se quel programma è adatto o adattabile all’alunno! Dal corpo docente alla squadra di classe. Dario Ianes, Università di Bolzano Heidrun Demo, Università di Bolzano Sofia Cramerotti, Centro Studi Erickson di Trento Introduzione Il 2007 è stato l’anno che segnava la ricorrenza del trentennale della legge 517, del 1977, legge che consolidò le politiche di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nel nostro Paese. Dalla formazione alla pratica, Innovazione didattica e nuove tecnologie (articolo ScuolaER), Aula digitale inclusiva con le LIM: la multimedialità incontra la multisensorialità (ppt), Le lavagne interattive e le possibili applicazioni con alunni indifficoltà 1 (articolo Leonardo Ausili), Le lavagne interattive e le possibili applicazioni con alunni indifficoltà 2 (articolo Leonardo Ausili), Didattica multimediale e apprendimento visivo con le LIM (articolo Leonardo Ausili), Apprendere con-tatto (articolo PedagogiaPiùDidattica), LIM: quando le tecnologie aiutano l'inclusione (ForDocenti), Le Lavagne Multimediali Interattive (LIM) e la scuola digitale (Form@re n. 64 novembre 2009), Lavagna digitale: Una finestra sul mondo (Video del 20 Marzo 2010), Lavagna digitale: Una finestra sul mondo (Video del 13 Marzo 2010), Insegnare e comunicare con la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) e l’e-book (corso di aggiorn. il ruolo dell’insegnante di sostegno come insegnante complementare nella progettazione pedagogica e la conduzione didattica. Se si perdono i ragazzi più difficili la scuola non è più scuola. Chi era senza basi, lento, svogliato si sentiva il preferito. Verso l’inclusione scolastica, oggi anche con la LIM Nel cammino verso una Scuola davvero inclusiva, un cammino lungo e diffi cile, anche per una Scuola, come quella italiana, che da quasi quarant’anni pratica l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, credo che l’uso della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) pos- In questo articolo verrà affrontato il tema dell’inclusione scolastica, chiave del successo formativo per tutti. Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Rinnovare la didattica per incontrare i Bisogni Educativi Speciali (BES) degli alunni è anche una grande opportunità di crescita professionale per gli insegnanti. Questa presenza, talvolta scomoda, sempre impegnativa, è un valore strumentale in quanto favorisce il raggiungimento di importanti obiettivi: il successo formativo e il miglioramento del fare scuola quotidiano. Mentre quello che si fa in Cometa, personalizzando gli interventi, è un Progettare perché  l’alunno è al centro, finalità, metodologie, strumenti e sussidi vengono scelti e orientati con  flessibilità, l’insegnante e l’alunno sono co-responsabili e co-apprendono insieme. La didattica necessariamente si trasforma in didattica personalizzata adattandosi ai bisogni di ciascuno. Una guida pratica alla stesura (Utet), Scheda. La continua e incessante ricerca di qualità dell’inclusione è, in realtà la ricerca di una qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni. Si cura l’accrescimento dei punti di forza e lo sviluppo dei talenti individuali, così come si sostengono le fragilità, attraverso la ricerca di metodologia e strategie didattiche adeguate e di misure compensative o dispensative opportune. Norme e tecnologie + CD Rom, Handicap e computer. La Costituzione della Repubblica italiana, nel 1947 all’art. Come faccio per rendere la lezione più accessibile? come l’insegnante di sostegno può essere vera risorsa per l’inclusione? “La nozione di inclusione afferma l’importanza del coinvolgimento di tutti gli alunni nella realizzazione di una scuola realmente accogliente, anche mediante la trasformazione del curricolo e delle strategie organizzative, che devono diventare sensibili all’intera gradazione delle diversità presenti tra gli alunni” (Dovigo, 2007). Il riconoscimento della diversità come valore e delle differenze come risorsa, lancia una sfida al tradizionale ruolo del docente specializzato per il sostegno, che in questa realtà scolastica evolve nell’innovativa figura di co-docente, ampliando l’orizzonte inclusivo a un contesto competente di sostegno. In quest’ottica, la finalità è quella di portare il diverso a normalizzarsi il più possibile, anche se questo nega la differenza in nome di un ideale di uniformità non sempre raggiungibile.