Ignorando la sua struttura e i suoi limiti, come se esso si trovasse in uno stato perennemente ottimale  (e non, come è ancora, in una condizione di crisi). Feltri, mi auguro che almeno Lei non pensi che la commissione d'inchiesta sulle banche serva a qualcosa, oltre che a … Valigia Blu - I contenuti di questo sito sono utilizzabili sotto licenza CC BY-SA 4.0 - Privacy Policy, Cambiamenti climatici: la sfida che non possiamo perdere, Brexit: cosa significa uscire dall’Unione europea, Referendum Costituzionale – Votare informati, Il viaggio di Bubacar dal Gambia all’Italia, Il Lato Oscuro dei media disposti a tutto per un click, Referendum sull’accoglienza dei rifugiati: l’Ungheria sfida l’Europa, Ungheria, cittadini in piazza per opporsi al controllo politico delle università voluto da Orbán, La mobilitazione dei ricercatori contro la legge di Bilancio: l’Università, finanziata poco e male, si regge sul lavoro precario, Tutte le criticità del cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Il vicedirettore metteva in guardia i futuri universitari dal rischio di studiare "ciò che piace", invece che ciò che è utile a trovare un lavoro (solo i ricchi possono permettersi di dedicarsi a ciò per cui si sentono portati, scriveva). L'anno scorso Feltri parlava di esistenze da "intellettuali bohemien", riferendosi ai laureati in discipline come filologia romanza. Ai diciottenni, scrive, bisogna porre di fronte «l’evidenza dei numeri e non qualche convinzione priva di basi fattuali». Da maggio 2020 è il direttore del quotidiano Domani, edito da Carlo De Benedetti, andato in stampa per la prima volta il 15 settembre dello stesso anno. Instillava, perciò, sensi di colpa in chi decide di iscriversi ad alcune lauree. E non invece porre questa stessa evidenza di fronte ai governi affinché, per esempio, aumentino gli scarsi investimenti pubblici in alcuni settori. Nel suo terzo articolo il vicedirettore del Fatto Quotidiano usa ancora una volta i dati in modo scorretto. Le solite Lettere e Filosofia? [1] Dopo alcuni stage a Radio 24 e al quotidiano Il Foglio, viene assunto da Il Riformista. Dovremmo farlo sulla base di rappresentazioni immaginarie e puerili di alcuni percorsi di studio e professioni. Ha lavorato per Radio 24, al “Foglio” e “Il Riformista”. Sommario: 1. -  ‘Non studiate quello che vi piace’: l’ideona dell’estate 2015 contro la disoccupazione - Università e lavoro: Stefano Feltri insiste e sbaglia ancora). In ultima analisi, dovremmo abbracciare una concezione miope e utilitaristica del sapere, che è la stessa che nutre chi si illude che nella ricerca basti investire solo in ciò che può dare un ritorno economico immediato, e non sulla conoscenza scientifica. E, saltando dalle scelte personali a quelle collettive, invitava la comunità a riflettere sull'opportunità di «sussidiare pesantemente» lauree che «producono disoccupati». Buongiorno dott. Chi avrebbe stabilito, addirittura ufficialmente, che alcune lauree sono inutili? Stefano Feltri. Non è una novità nemmeno registrare il fatto che esistano posizioni lavorative più remunerative di altre e con prospettive di carriera migliori e più stabili. È evidente infatti che ci siano professioni che più di altre, nella pratica quotidiana, necessitano di alcune competenze teniche acquisite durante gli studi (Medicina, Ingegneria), che trovano una applicazione più immediata. [11][12] Per un anno ha vissuto a Chicago, da dove ha scritto per il Fatto Quotidiano di economia e di America. Se molti laureati, come scrive Feltri, risultano scontenti e insoddisfatti, dovremmo forse chiederci anche il perché e non solo registrarlo. Mentre altri percorsi offrono una formazione che, al di là dei contenuti, può risultare utile in diversi settori, anche molto distanti. Voi e Stefano Feltri 08/10/2017 La Marcegaglia non è una di quelli che non hanno restituito i soldi ad una delle banche fallite ? Termina la conversazione, ma pianifica un follow-up ; 3. E per altri, si tratta solo di una cosa: il denaro. Potremmo sbagliarci, ma non ci risulta che in Italia ci siano migliaia di datori di lavoro "costretti" da qualcuno a pagare dipendenti che non vogliono. E su facoltà utili o inutili a smentirlo è la stessa autrice della ricerca da lui citata. Twitter. Una cosa, perciò, è dire banalmente che se si vuole fare i medici serve una laurea in Medicina. Scopri Sconti e Spedizione con Corriere Gratuita! Critica è anche la situazione dei laureati di I livello nel gruppo Psicologico (lavora il 54,4%) e dei laureati di II livello nel gruppo Giuridico (lavora il 67,6%). Cosa non funziona nella nostra economia? Laureatosi alla Bocconi, comincia la carriera nella Gazzetta di Modena. Feltri dovrebbe accettare il fatto che a criticarlo non è soltanto chi sostiene l'importanza dei corsi di laurea umanistici, ma anche di quella di molti corsi scientifici. Ecco di cosa si è discusso all'incontro segreto in Svizzera, Il Fatto ko nei primi 6 mesi, perde 862 mila € e Feltri lascia vicedirezione, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stefano_Feltri&oldid=115860599, Studenti dell'Università commerciale Luigi Bocconi, Errori del modulo citazione - date non combacianti, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Feltri parla di questa realtà come di una "ovvietà". Stefano, Feltri. Una nuova idea di partito e di governo, La lunga notte dell'euro. [7] Martino Mazzonis su Left ha criticato Il Fatto Quotidiano, Avvenire e il TG1 con l'accusa di essersi "prestati a fare da portavoce a un dittatore sanguinario". L'anno scorso Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano, commentando i dati di una ricerca sul ritorno economico degli studi universitari pubblicata dal centro studi di Bruxelles CEPS, aveva esposto la propria personale visione sul rapporto tra Università e mondo del lavoro e sulla utilità, o meno, di intraprendere alcuni percorsi di studio. Ma non solo, aveva anche dimostrato che la sua lettura dello studio del centro CEPS era arbitraria e affrettata (come aveva rilevato anche una delle autrici della ricerca). Dibattito. Su questo non c'è dubbio, ma anche in questo caso i dati dell'Istat confermano una situazione niente affatto nuova, di cui già avevamo discusso l'anno scorso. Feltri continua a usare l'argomentazione polemica e retorica degli studi umanistici, facile bersaglio dei detrattori delle lauree "inutili", continuando a ignorare alcuni dati che riguardano lauree in altri ambiti disciplinari. A più di un anno di distanza dal dibattito che i suoi articoli avevano innescato, il vice direttore del Fatto quotidiano torna ora sull'argomento. Come riporta infatti la stessa citazione dell'Istat, tra le lauree che faticano più di altre a trovare sbocchi lavorativi figurano anche quelle del gruppo geo-biologico (come Scienze geologiche, Scienze biologiche e  Scienze naturali). Secondo il vice direttore del Fatto quotidiano, invece, dovremmo soltanto porre i futuri universitari davanti all'evidenza della disoccupazione e del precariato allo scopo di frustrare le loro aspirazioni e propensioni. Stefano da Roma Nelle università americane esiste un programma che permette in 10 minuti di scoprire se una tesi contiene più del 25% di testo copiato. E lo fa in un articolo dal titolo Università, ora è ufficiale: alcune lauree sono inutili. [8] Feltri ha risposto rivendicando l'opportunità dell'intervista. Sommario: NEGOZIAZIONE DI UN SALARIO SUPERIORE PU BE ESSERE DURA; Ci sono molti motivi validi per lasciare il tuo lavoro. Ma Feltri scrive che alcune lauree non sono solo inutili, ma perfino «dannose» perché fanno perdere tempo (studiare alcune discipline, come Lingue, sarebbe una perdita di tempo, il messaggio è questo). Fai la tua ricerca (di nuovo) 4. Ed è solo la prima scomoda verità sull’Italia» MODENA. Stefano Feltri. C'è peraltro una certa differenza nel misurare il grado di utilità di una laurea sulla base della esplicità richiesta di quel titolo da parte del datore del lavoro oppure del giudizio personale sulla sua rilevanza nello svolgimento quotidiano di una mansione. Modena, Stefano Feltri: «Lavoriamo meno ore di quante vorremmo. Stefano Feltri. Come afferma Andrea Cammelli, fondatore del Consorzio AlmaLaurea (che citavamo l'anno scorso), «oggigiorno un laureato in filosofia può tranquillamente ricoprire un ruolo efficace ed efficiente nell'area del personale di un'azienda». Stefano Feltri (Modena, 7 settembre 1984) è un giornalista italiano, direttore di Domani, già direttore ProMarket.org e vicedirettore de Il Fatto Quotidiano dal 2015 al 2019. Come. È un dato non nuovo, purtroppo, che lo stesso Feltri riportava già l'anno scorso, e che gli avevamo già fatto notare dal momento che sembrava non trarne le dovute conseguenze per la sua polemica anti "umanistico-sociale". La laurea sembra non premiare chi l’ha conseguita nei gruppi Letterario e Politico-sociale, dal momento che per l’attività lavorativa svolta non era richiesta e non è stata nemmeno utile. È nato a Modena nel 1984 e si è laureato in economia alla Bocconi. [2] Dal 2009 lavora a Il Fatto Quotidiano, dove per cinque anni ha curato la sezione economica[3] da cui dipende l'inserto del mercoledì, Il Fatto Economico..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte] Dal novembre 2011 è invitato dalla RAI a condurre per una settimana all'anno la trasmissione radiofonica Prima pagina[4], su Rai Radio 3. Un'utopia di ingenui sognatori o un progetto realizzabile? In questo contesto, infatti, limitarsi a constatare un dato significa ridurre il discorso pubblico sull'Università, e quindi sul futuro del paese, alle mutevoli dinamiche del mercato del lavoro. Tra l'altro, l'anno scorso il vicedirettore del Fatto faceva una certa confusione tra ambiti disciplinari umanistici, sociali e giuridici, tutti appiattiti nella categoria dell'inutilità (si rivolgeva polemicamente, tra l'altro, agli scrittori). I dati Istat individuano reali differenze tra le lauree nei diversi ambiti disciplinari, sia per quanto riguarda la percentuale di occupazione che per la rilevanza del titolo di studio per l'accesso all'attività lavorativa. Tutti discutono di reddito di cittadinanza: un sussidio per i pigri che vengono pagati sul divano o una rete di sicurezza necessaria in una società in cui robot e globalizzazione minacciano milioni di posti di lavoro? . Tutti conoscono Montezemolo. Stefano Feltri (Modena, 7 settembre 1984) è un giornalista italiano, direttore di Domani, già direttore ProMarket.org e vicedirettore de Il Fatto Quotidiano dal 2015 al 2019. Prendi una decisione; 5. E, a quanto pare, continua a ignorarlo. 73 talking about this. Feltri scrive che l'anno scorso si è scatenato l’assalto («molto italiano») di quelli che sostenevano che gli studi letterari o filosofici «aprono qualunque carriera». Prosegue Feltri: “Nell’articolo noi abbiamo riportato anche la versione di Arcuri, che rivendica la legittimità di aver percepito 617mila euro di stipendio nel 2014, derogando al tetto già allora in vigore che fissa il tetto per i manager pubblici a 240mila. Non c'è bisogno di stilare una lista di lauree utili o inutili, per segnalare il fatto che un precario non può che essere insoddisfatto, che sia laureato in Lettere o in Fisica. [13], Il candidato. Vittorio Feltri 02 febbraio 2020. a; a; a; La televisione amplifica tutto, notizie e opinioni spesso infondate. Nuovo appuntamento imperdibile su Calciomercato.com con La Pagella di Stefano Agresti. E ora si permette di ridurre il personale cioè licenziare e ridurre i diritti dei lavoratori ! Biografia. I diversi ambiti differiscono anche nella percentuale di laureati che dichiarano che il loro titolo è stato espressamente richiesto o utile per un particolare impiego. Acquista Libri dell'autore: Feltri Stefano su Libreria Universitaria, oltre 8 milioni di libri a catalogo. Vittorio Feltri (Direttore di Libero): 'Non si capisce come si possa andare avanti a lungo con questo governo, Lega e M5S sono troppo diversi. E che, come rileva l'Istat, determinano un grado di soddisfazione maggiore, rispetto ad altre. Tutti gli atti: dal decreto 2019 alla (non) retroattività . Per alcuni, si tratta di non essere motivati, di avere un capo terribile o di desiderare maggiore crescita e flessibilità. Chiedere all'intervistatore di condividere il pacchetto salariale completo; 2. di Pier Paolo Flammini — 26 Giugno 2012 @ 23:45. di Antonio Scalari e Angelo Romano per Valigiablu.it Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano, torna per la terza volta… Denunciava che «in Italia studiamo le cose sbagliate» e che il sistema universitario italiano «fa un po' schifo». Nel marzo 2017 assieme ad altri giornalisti si è recato a Damasco al seguito di una delegazione dei 6 europarlamentari, fra cui Stefano Maullu (Forza Italia) e Fabio Massimo Castaldo (Movimento 5 Stelle) ed ha intervistato il presidente siriano Bashar al-Assad[6], con precise regole di ingaggio. L'istituto scatta una fotografia dalla realtà sociale ed economica del paese, che non va giustificata come fa Feltri, che commette l'errore di passare dall' "è" al "dovrebbe essere". Utili o inutili, come scrive Feltri, «a trovare lavoro, ad avere uno stipendio che permetta di mantenersi e di avere una famiglia»? Nonostante l'omonimia, non è parente di Vittorio Feltri. “E lasciate lo smartphone in hotel”, Se Avvenire, il Fatto e il Tg1 fanno da portavoce ad Assad, Blog | Assad, meglio un’intervista a un dittatore che un post su Facebook - Il Fatto Quotidiano, Dentro Bilderberg. Facebook. Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano, ... Nessuno è costretto a pagare uno stipendio «se quello che piace a noi a lui non interessa», scrive Feltri. Economia & Lobby - 28 Maggio 2019 Sì, il gruppo Bilderberg mi ha invitato alla sua riunione. Per Rizzoli ha già pubblicato, con Alessandro Barbera, La lunga notte dell’euro (2014). Chi comanda davvero in Europa, La politica non serve a niente. Alberto Bagnai, Stefano Feltri e Sergio Cesaratto (Novembre 2020). È quindi fallace, in questo caso, contrapporre evidenze a convinzioni, perché non stiamo osservando un fenomeno fisico o biologico, ma stiamo prendendo atto di una condizione sociale ed economica che, in quanto tale, non può essere normativa perché è il frutto anche di distorsioni, di ingiustizie, di limiti e inefficienze, costitutivi o momentanei, del mercato o dello Stato. È evidente che le tesi di Feltri discendono da una sua personale concezione della società, dell'economia, del lavoro e, quindi, anche del ruolo dello Stato in questi ambiti (dovremmo smettere di "sussidiare" certe facoltà, scriveva l'anno scorso, ignorando la realtà della bassa spesa pubblica in Università e ricerca in Italia). Lavora infatti il 61,7% dei laureati di I livello e il 73,4% di quelli di II livello del gruppo Letterario, il 58,6% dei laureati di I livello e il 76,5% di quelli di II livello del gruppo Geo-biologico. Perché l’Italia non cresce? La voce querula di Stefano Feltri, Vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, si leva in due riprese per ammonire i giovani in procinto di scegliere il corso di laurea cui iscriversi: evitate le facoltà umanistiche come la scabbia, nella migliore delle ipotesi sono un lusso per figli di papà, nella peggiore roba da diciottenni già mediocri e troppo pigri per studiare sul serio. Leggo su Il Fatto Quotidiano alcuni interventi di Stefano Feltri secondo cui “Studiare cose belle e interessanti ma inutili per il mercato del lavoro, condanna migliaia e migliaia di ragazzi alla disoccupazione o alla sottoccupazione”. Feltri Stefano Libri. Quando. Feltri cita questi due passaggi del rapporto: L’inserimento nel mercato del lavoro è più difficile per i laureati, sia di I che di II livello, nei gruppi Letterario e Geo-biologico. Promuovere una minore diversificazione di saperi e competenze è una ricetta per la crescita o per il declino? Ma se dovessimo accontentarci delle ovvietà, sarebbero superflue sia le considerazioni di Feltri che i rapporti dell'Istat. E che era sbagliata anche la sua interpretazione di altri dati sul rapporto tra lauree e sbocchi occupazionali (questi i nostri post sul tema: Ma davvero le facoltà umanistiche sono un pessimo investimento? Nessuno sa chi è davvero, La Traversata. Da agosto 2019 a giugno 2020 ha diretto il sito ProMarket.org creato dallo Stigler Center, il centro di ricerca guidato dal professor Luigi Zingales presso la University of Chicago - Booth School of Business. Voi e Stefano Feltri 4/10/2017 ...non ce la faccio io a "campare" con 1200.e una moglie ex insegnante in pensione sottoposta ad amministrazione di sostegno (e anche li la freddezza delle leggi ) non sto a raccontare quanta sensibilità viene usata. Blogger de Il fatto Quotidiano www.ilfattoquotidiano.it come ha potuto acquistare l'ilva ? E che è perdente anche dal punto di vista economico. Dovremmo farlo, inoltre, anche sulla base di una descrizione della realtà dell'Università in Italia scorretta e fondata su miti (troppe facoltà da "sussidiare", troppi iscritti a facoltà "inutili", etc.).