Prima dell'alba si attraversa la pietraia seguendo gli ometti distribuiti lungo il percorso fino alla forcella Prievlusa da dove inizia la vera salita della Biancograt. La prima ascensione al Bernina porta infatti la firma di Coaz che il 13 settembre del 1859 ne calcò la sommità, in compagnia di Joan e Lorenz Ragut Tscharner, risalendo dalla cresta est. Elegante, estetica ed aerea questa cresta porta alla vetta del Pizzo Bernina, non mancherà di regalare emozioni e ricordi indelebili a chi la percorre. Prasüra, 2313 m). La salita di questa spettacolare cresta viene fatta per lo più lungo il suo filo. La frequentazione escursionistica del Gruppo del Bernina è “esplosa” agli inizi degli anni Settanta. Equipaggiamento personale: Abbigliamento tecnico da montagna, scarponi semi ramponabili, occhiali da sole, zaino (Se non si dispone di tutto, contattateci, possiamo probabilmente aiutarvi), Salita a Punta Penia lungo la via normale. La fermata Ospizio Bernina si trova a circa 2.300 metri di altitudine: è la stazione più alta della ferrovia retica e coincide con il valico conosciuto come Passo del Bernina. Sul versante elvetico la tradizionale segnaletica dei sentieri è diventata negli anni un paradigma di precisione a uso dei viandanti d’alta montagna. Con una superficie di poco più di quattro chilometri quadrati e una lunghezza di circa cinque chilometri, è il più grande dei Grigioni. Al tornante successivo si lascia la strada per deviare a destra giungendo in breve, a Braita (1750 m circa) dove una stradina in leggera discesa porta ad un tornante (1728 m) della carrozzabile Poschiavo-Somdoss. L’origine del toponimo viene fatta risalire alla radice celtica “ber” che stava a significare “sorgente”, “ruscello”: probabilmente l’antico alpeggio così nominato era attraversato da un corso d’acqua. Lungo l’itinerario di salita si incontra l’omonimo villaggio di Grevasalvas (1946 m), le cui case conservano caratteristiche architettoniche presenti sia nell’adiacente e italofona Val Bregaglia sia, oltre confine, in Valtellina. Quest’ultimo, con i suoi 4049 metri di quota, è il Quattromila più orientale delle Alpi, nonché la maggior elevazione delle Retiche. Pizzo Scalino: descrizione della via normale di salita a Pizzo Scalino nel gruppo Bernina con itinerario, tempi e difficoltà (relazione del 19/08/2002 di Danilo V. ) ... dove si trova l´ ottimo Rifugio Ca´ Runcash, poco sopra al quale si incrocia la pista di servizio che a destra conduce al Rifugio Cristina. La linea ferroviaria Tirano - St.Moritz si colloca tra due stati, l’Italia (per soli 2 km) e la Svizzera. Si piega ora a sinistra divallando in Val Poschiavina grazie a un sistema di cengette. Monte Disgrazia - 3.678 m; Cima di Castello - 3.388 m; Pizzo Cengalo - 3.367 m; Pizzo Scalino - 3.323 m; Pizzo Badile - 3.308 m; Sciora di Dentro - 3.275 m; Pizzi Gemelli - 3.262 m e 3.225 m; Punta Painale - 3.246 m; Piz Bacun - 3.244 m; Pizzo Cassandra - 3.226 m; Ago di Sciora - 3.205 m Quando si pensa all’Engadina è inevitabile che ci tornino alla mente le solite immagini stereotipate: il trenino rosso del Bernina, i coloratissimi manifesti della prima metà del Novecento, le scorribande alpestri di Heidi e dei suoi amici. Raggiunta l’Alpe Fellaria (2401 m), si traversa il torrente di fondovalle e si piega verso ovest, lungo una desolata valletta. Questo paesino ispirò e costituì l’ambientazione ideale del romanzo Heidi, scritto a fine Ottocento da Johanna Spyri. Chi sale le vette dei monti più alti, ride di tutte le tragedie, finte e vere». Contatti e segreteria - Arco Climbing Stadium. Mai banale, mette alla prova allenamento, resistenza e concentrazione degli alpinisti che la percorrono. L’unità grafica di segnali, cartelli e frecce e la simbologia unificata hanno normalizzato l’intera rete sentieristica della regione. It rises 4,048.6 m (13,283 ft) and is located south of Pontresina and near the major Alpine resort of St. Moritz, in the Engadin valley with the massif partially in Italy. Salendo la strada si avvicina al torrente e verso i 2300 m si perde fra i detriti. Su strada più larga, lambite le sponde del Lej Cavloc, si traversa su un ponte il torrente Orlegna e si passano le case di Orden, giungendo in corrispondenza dell’ultimo tornante della carrozzabile della Val Bregaglia. Si percorre poi la destra orografica della valle raggiungendo l’Alpe di Val Poschiavina (2330 m) e dopo una breve discesa si intercetta la stradina che percorre la sponda sudorientale del lago artificiale di Gera. Raggiunto il centro della valle (2300 m) si piega a sinistra per sentiero che scende diretto alle baite dell’Alpe Fora (2053 m). Dal Passo del Bernina si scende alla stazione ferroviaria per deviare a sinistra e costeggiare lungo una stradina il Lago Bianco. Il frastagliato crestone di roccia di sudovest porta al Passo Sella, verso l’omonimo pizzo; la cresta di est- nordest scende a formare una sella per poi risalire alla vetta del Piccolo Roseg (3868 m) e ridiscendere a Porta Roseg (3522 m), profonda fenditura tra il Pizzo Roseg e il Monte Scerscen; la cresta di nordovest, infine, dopo aver disegnato una piccola insellatura risale all’Anticima (3920 m) e su terreno nevoso scende alla Spalla (3598 m) per poi dividersi in due rami: quello che va in direzione nord prende il nome di La Crasta, quello che va verso nordovest, invece, va a costituire la Fourcla dals Aguagliouls (3148 m). Entrati nel vallone, se ne risale il versante opposto, per poi proseguire in leggera ascesa tagliando a mezza costa i ripidi pendii erbosi del versante meridionale della Sassa di Fora o Piz Fora (3363 m). Roberto Ganassa/Clickalps Il Pizzo Bernina è la vetta più alta delle Alpi Retiche e rappresenta il 4000 più a est delle Alpi. Apri qui una fotomappa dell'itinerario di salita al pizzo Tambò . Pizzo di Trona 2.510 metri Via normale F+ 2,45 ore Dislivello 1.200 mt da Laveggiolo . I binari di questo impianto vennero posati nel 1907. Raggiunta Chantunasch (1937 m) si prosegue lungo la strada della Val Fex fino all’Hotel Fex (1973 m). Da Maloja ci si porta sulla sponda occidentale del Lej da Sils e s’imbocca la stradina che ne percorre la sponda verso est traversando un bosco. Si prosegue poi sulla destra, si attraversano alcuni tratti franosi ed infine si arriva alla Bocchetta del Camoscio, dove converge anche la via, molto pi frequentata, che sale dal Rifugio Merelli al Coca. Il rifugio Marinelli Bombardieri si trova nel comune di Lanzada (SO) in Valmalenco, nell’Alta Valle di Scerscen, lungo la normale italiana al Pizzo Bernina. Il treno parte dai 429 mslm di Tirano, per arrivare ai 2253 msl di Ospizio Bernina, raggiungendo infine Saint Moritz. Estimatore illustre di questi panorami fu il pensatore Friederich Nietzsche, che proprio a Sils-Maria concepì la sua opera più nota, Così parlò Zarathustra, in cui appare in un passaggio: «Chi di voi è capace di ridere e insieme di essere elevato? Grazie a uno scrupoloso restauro avvenuto negli anni Quaranta, tutte le sue case hanno recuperato le sembianze originali, con i celebri decori dalle tinte vivaci sulle facciate. Qui, si prende a sinistra (est) e si prosegue in direzione della stazione d’arrivo della funivia del Furtschellas (loc. ... Qui si trova un chiodo cementato da dove si può effettuare una breve doppia, invece di scendere in arrampicata lungo il filo di cresta (III e un passaggio di IV); raggiungere così la breccia del Bernina. Dal rifugio si segue il sentierino (nordest) che sfruttando cenge e risalti raggiunge il promontorio noto come la Terrassa (3120 m). Situata sullo spartiacque a ridosso del confine, tra la Forcola Bellavista e la Fuorcla Pers-Palü, questa montagna è caratterizzata da tre cime: l’Occidentale (3823 m), la Centrale (3906 m) e l’Orientale (3881 m). Dopo poche decine di metri si abbandona anche questo tracciato piegando a sinistra lungo una sterrata che aggira a ovest i Motti di Cavagliola per poi entrare in Val Varuna e traversarla su un ponte. La vista si apre su Pizzo Tre Mogge, Piz Roseg, Piz Bernina e ghiacciaio di Scerscen. Il treno scende sempre di più e raggiunge al fermata di Alp Grum, dove una terrazza panoramica vi regalerà una vista spettacolare sul … Lasciata sulla destra la deviazione per la Chamanna Coaz si prosegue verso nordest abbassandosi lungo il versante sinistro orografico della Val Roseg e, superata l’Alp Surovel (2250 m) si giunge all’Hotel Roseg (1999 m). Ad un traverso segue una ripida salita lungo la dorsale sud-est del Pizzo. Jacopo Merizzi La traccia risale due successivi valloncelli per giungere infine al Passo del Muretto (2562 m). Per raggiungere la vetta si supera la sommità della Spalla (4020 Mt.) Dalla Chamanna da Boval si segue la traccia che dopo essere passata accanto al vecchio rifugio si dirige verso sud, sulla morena del Vadret da Morteratsch, fino ad arrivare a toccare il ghiacciaio verso i 2500 metri. Raggiunta Fuorca da Boval (3347 m), si scende sul versante opposto lungo un sistema di cenge detritiche e saltini rocciosi. All’inizio del Novecento il castello venne poi acquistato da Karl August Lingner, inventore dell’Odol (il primo colluttorio universalmente conosciuto), che lo fece completamente restaurare e, nel 1919, lo aprì al pubblico. Infine, con un’ultima deviazione a destra e qualche tornante, si sale alla Fuorcla Surlej (2755 m). L’atmosfera lacustre e malinconica ha reso questi piccoli agglomerati di case luoghi di villeggiatura apprezzati, soprattutto da scrittori, musicisti e filosofi. Dislivello: 552 m in salita e 1200 m in discesa. Un’escursione classica è quella che dal Muottas Muragl va al Munt de li Bescha o Schafberg (2646 m), dove si trova la capanna in cui il pittore Giovanni Segantini morì nel 1899. Giunti al bivio per il rifugio Carate (a sinistra) si segue la segnaletica dell’Alta Via della Valmalenco fino al quadrivio posto nei pressi del Cimitero degli Alpini. Il Pizzo Bernina è il Quattromila più orientale delle Alpi, nonché la cima più alta delle Retiche Occidentali. Su un terrazzo soleggiato, di fronte alle montagne della Bassa Engadina, si trova Guarda (1653 m). Il sentiero traversa ora verso nordest la suggestiva conca de Ils Lejens e i suoi laghetti. Da qui si prosegue sull’ottimo sentiero che conduce all’Alp Languard, dove si può utilizzare una seggiovia per rientrare a Pontresina. In estate è in servizio un battello che, quattro volte al giorno, collega in 40 minuti Sils-Maria a Maloja. Si sa con certezza che la prima cima raggiunta è stata quella Orientale, ma sull’anno ci sono dei dubbi: il 1835 oppure, stando alle cronache alpinistiche, il 1863. Alla fine dei ripidi tornanti che salgono al Passo del Maloja, il panorama si apre con la vista del Lago di Sils che, chiuso a nord dal Pizzo Grevasalvas, raccoglie a sud le acque che scendono dai versanti più dolci della Val Fedoz. Risaliti faticosamente alla Bocchetta di Caspoggio (2983 m; nevaio a inizio stagione), si scende verso nord-ovest lungo quel che resta della Vedretta di Caspoggio. Da qui si scende per sentiero aggirando le pendici settentrionali del Sass Queder per traversare la Val d’Arlas e dirigersi a oriente fino al Passo del Bernina. Dislivello: 1100 m in salita e 843 m in discesa, Difficoltà: E/F (escursionistico/alpinistico facile). Si piega a destra e si segue la strada passando una caratteristica galleria per sbucare poco dopo sull’incantevole alpeggio di Gembrè da dove ci si abbassa in direzione della grande cascata che alimenta il bacino artificiale. Situato tra la Fuorcla Bellavista (3688 m), il Pass da Con final (2628 m) e il Passo del Bernina (2329 m), il Sottogruppo del Palü rappresenta il settore più orientale del massiccio del Bernina. Il pizzo dei Tre Signori dalla val Biandino l’ho salito due volte sempre con neve. Da qui si percorre brevemente la strada in direzione di Pontresina e appena passato il ponte sul torrente di fondovalle si devia a destra imboccando il sentiero che porta al Margun Misaun (2245 m), oltre il quale si volge a sudovest. Da Poschiavo è possibile fare l’escursione all’alpeggio di San Romerio, posto su un balcone panoramico a 1.800 metri di quota, raggiungibile attraverso … Conosciuta come la cresta di neve più bella ed estetica delle Alpi, la Biancograt è il sogno di molti alpinisti. Dislivello: 1250 m circa in salita e 300 m in discesa. Obliquando verso nordest si entra ora in un canale nevoso (detritico a stagione avanzata) lungo il quale ci si abbassa fin sull’ormai quasi scomparso Vadret Boval dadains. Con grande piacere ti diamo il nostro benvenuto a bordo del Bernina Express, l’espresso più lento d’Europa! Robert Bösch, Montagna.TV © 2002-2018 - Tutti i diritti sono riservati - Partita IVA: 04138760162 - note legali - cookie policy, Testata registrata presso il Tribunale di Bergamo (n. 1/18), Sviluppo a cura di Tetragono Digital Marketing. Biancograt, cresta nord. A questo punto si volge verso nordest, si traversa il pianeggiante ghiacciaio con radi crepacci e si raggiunge la sua morena laterale destra orografica, ove si incrocia il sentiero che con ripide svolte sale per detriti fino al Diavolezza. Oggi intorno al Bernina si trova una successione di sentieri che consente di effettuarne agilmente la circumdeambulazione. Basta avere buon fiato per ripercorrere le vie che hanno fatto la storia dell'alpinismo: il Pizzo Bernina, il Monte Disgrazia, il Pizzo Scalino, il ghiacciaio dello Scerscen. Si costeggia il torrente scendendo fino a Val (1631 m) dove un ponte carrozzabile permette di traversarlo. Superata l'intera cresta nevosa si giunge così al Pizzo Bianco a 3890 mt. Il massiccio del Bernina è un massiccio montuoso delle Alpi Retiche occidentali (Alpi del Bernina), situato al confine tra Lombardia (provincia di Sondrio) e Svizzera (Canton Grigioni).Culminante a 4 050 m s.l.m. Dove si trova il trenino rosso del Bernina? Sondrio è strategicamente situata al centro della Valtellina e all’imbocco della Valmalenco, la valle laterale dove si trova il Pizzo Bernina, che raggiunge quota 4049 metri. Dalle terrazze di questo rifugio la vista spazia a 360 gradi, abbracciando i laghi di Sils, di Silvaplana e di Champfèr, e i paesi di St. Moritz, Celerina e Samedan, nonché le vette del Gruppo del Bernina. Dove si trova Pizzo Cartina stradale e cartografia comunale, stradario, pianta della zona, tuttocittà, percorsi per auto, foto satellitari. Pizzo Bernina 4049 m Versante sud-est e cresta sud. Dall’abitato di Punt Muragl (1738 m), all’imbocco della Val Bernina, una funicolare porta all’albergo ristorante Muottas Muragl (2453 m), uno dei punti panoramici più conosciuti di tutta l’Alta Engadina. Il castello venne fondato nell’XI secolo dai signori di Tarasp, originari del Lago di Como. Il pizzo di Trona è un po’ che lo ammiro, mancava solo l’occasione per provare a salirlo. La sua cresta nord costituisce una delle ascensioni più spettacolari e famose di tutto l’arco alpino. Il Rifugio Marinelli è ben visibile su uno sperone sulla sinistra della valle. Ogni Guida può accompagnare un massimo di 2 persone. Oggi si può partecipare a visite guidate e, al suo interno, assistere a concerti d’organo. Obliquando ancora verso nordest ci si porta sotto le pendici meridionali del Corn Boval da dove si volge decisamente a est e si scende fino alla Chamanna da Boval. Molto esposta a tratti, con passaggi di roccia fino al III+ richiede buona sicurezza nella camminata su terreno innevato, uso dei ramponi e della corda. Partendo dal Maloja, il primo che si incontra è il Lago di Sils (in romancio Lej da Segl). È la salita più conosciuta e frequentata al Pizzo Bernina che si snoda dall'intaglio col Piz Morteratsch (Fourcla Previousla) lungo la cresta sottile e ghiacciata, molto estetica, fino al Pizzo Bianco (3 995 m), antecima nord del Pizzo Bernina. La Valtellina si estende per circa 200 km nel centro delle Alpi tra Lombardia e Cantone dei Grigioni in Svizzera, separa le Alpi Retiche dalle Alpi Orobie, sale dai 200 metri della sommità del lago di Como ai 4000 metri del pizzo Bernina. Oltre alle vette del massiccio del Bernina le Alpi del Bernina presentano queste principali montagne: . Il trenino rosso del Bernina parte da Tirano a 429 metri sul livello del mare e con un percorso di circa 60 km attraversa tutte le fasce vegetazionali delle Alpi. Trascurate le tracce segnalate con i triangoli gialli della Alta Via della Valmalenco, si piega a destra (segnavia biancorossi) e, superati alcuni saltini con scalette a secco, si giunge al Passo Canciano (2464 m). Da qui si prosegue (ovest) su sentiero che risale la sinistra orografica della valle (segnavia biancorossi) fino ad arrivare sulla cresta del confine italo-svizzero nei pressi di un laghetto (2498 m). I laghi di Silvaplana e Sils, in Alta Engadina, fanno parte di un sistema lacustre postglaciale alimentato dal fiume Inn, che comprende anche i laghi di St. Moritz e Champfer. Qui si trova anche l’officina del Bernina, dove vengono controllati i treni per assicurarsi che sia tutto a posto. Sullo sfondo di questo paesaggio, si trova la cima di Pizzo Bernina che noi siamo fortunati e in una giornata limpida come questa è impossibile non vederla. Il Pizzo Bernina è la cima più elevata delle Alpi Retiche occidentali ed è anche la vetta più orientale delle Alpi a superare i 4.000 m. Situato tra i comuni svizzeri di Pontresina e Samedan è la vetta più alta del cantone dei Grigioni. Lasciando sulla destra la deviazione per il Monumento degli Alpini, si prosegue a mezzacosta sulla sinistra in leggera discesa su terreno morenico, che può presentare anche tratti su neve, specie ad inizio stagione. Si guadagna così la morena destra orografica che si percorre verso nord costeggiando un laghetto glaciale oltre il quale si piega nuovamente a est, per salire a scavalcare l'affioramento detritico e roccioso dell'Isla Persa (2720 m) e mettere piede sul Vadret Pers verso i 2840 metri. Le fotografie in questo articolo sono a cura di: Davide Cenadelli Per detriti si taglia a mezza costa verso est fino a raggiungere il Vadrettin da Tschierva che si risale dapprima in direzione nordest e poi est.