88-89; E. Scherer, Altertümer der Urschweiz, in Mitteilungen predette, 1916; I. Heierli e W. Oechsli, Urgeschichte Grandbundens, in Mitteilungen predette, 1903; Castelliere preistorico a Riva di Trento, in Notizie d. scavi d'ant., 1927, p. 117 (Marconi); Stazione preistorica di Collalbo nell'Alto Adige, in Notizie d. scavi di ant., 1928, p. 294 (Ghislanzoni); Battaglia, in Bertarelli, Duemila grotte (caverne del Carso); Battaglia, Necropoli e Castellieri del Carnaro, in Bullettino di paletnol. Le cime maggiori sono: la Parseier Spitze (m. 3038), la Zug Spitze (m. 2964) e la Birkkar Spitze (m. 2756). Prénom Alpi. Passo d'Aprica (m. 1181), fra l'Adda (Po) e il torrente di Corteno (Oglio-Po); carrozzabile Edolo-Tresenda. La preferenza data al Col de Ferret (m. 2488), a confronto del Gran S. Bernardo (m. 2467), scelto da molti autori quale limite tra le Alpi Occidentali e le Centrali, si deve a ciò che il primo, poco più elevato, è allineato con la Dora di Val Ferret e la Drance de Ferret, le quali formano un solco breve e rettilineo, che costituisce una vera fossa divisoria fra il massiccio del M. Bianco e quello del M. Rosa. Le cime maggiori delle Alpi Centrali sono: il M. Rosa (metri 4633), il Bernina (m. 4052), il Finsteraar Horn (m. 4273). Non bisogna figurarsi quest'area come occupata da una colossale calotta di ghiaccio analoga alla Groenlandese. Che le Dinaridi si siano cacciate contro le Alpi spingendole e rovesciandole, è fenomeno che si mostra con molta evidenza lungo tutta la zona di contatto, ai cui bordi, per la grandiosità delle pressioni, gli scisti filladici da un lato, ed i calcari dall'altro, sono ridotti ad una milonite che si sfascia facilmente in una specie di sabbia. di Savoia). Attività mirabile dimostrarono pure i Savoia nelle Alpi Liguri, ricostruendo l'antica marca arduinica. La vita pastorale, a sua volta, ha piegato alle sue necessità i popoli più diversi delle Alpi. Con scisti e gneiss a nord, graniti ad occidente, ed estesi pianori porfirici a sud, a cresta circolare non molto elevata, costituisce il cuore della regione dell'Alto Adige, di cui domina tutte le grandi vie d'accesso. Della prima metà del sec. Ma gl'imperatori, che si accingevano alle rudi lotte con le città italiane, non intendevano lasciarsi sfuggire di mano le porte d' Italia. Ghiacciai attuali. I più importanti ghiacciai delle Alpi sono: Nella fascia alpina periferica sono invece diffusi i ghiacciai di circo, specie nelle Alpi Lombarde, Dolomitiche e Venete, essendo qui il limite delle nevi più alto che sul versante esterno alpino. Soglia di Camporosso (m. 810), fra il Gailitz (Gail-Drava-Danubio) e il Fella (Tagliamento); ferrovia Villaco-Udine. Dal passo la via scendeva per la valle della Druentia (Durance) a Brigantio (Briançon), donde continuava ad Ebrodunum (Embrun) e a Valentia (Valence) sul Rodano. III sarebbero scesi direttamente dal nord nella Francia meridionale. La media altezza delle masse alpine sarebbe, secondo il Sonklar, di m. 1300 circa. Vi sorgevano infatti costruzioni, in parte forse di mansione (Bull. Esistono, del resto, nel sistema alpino zone di popolamento con densità certamente non inferiore alla media densità demografica delle regioni contermini. geol. All'attività di queste glaciazioni si devono le forme contrastate caratteristi- che della morfologia alpina, a confronto delle forme molli, dominanti nei sistemi montuosi che non furono soggetti a glaciazioni recenti. - L'interessamento scientifico allo studio dell'ambiente alpino è continuato in questi ultimi anni; si è accentuata l'attività di taluni istituti e stazioni scientifiche che hanno per campo di indagine la catena alpina: l'Institut de Géographie alpine dell'università di ... Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938). La conquista carolingia, alla fine del sec. Le spese di costruzione e di manutenzione superano spesso i vantaggi economici. XIII, il commercio italo-tedesco si svolgeva in grandissima parte attraverso il Settimo, il Sete Munt ricordato da Alberto di Stade (Mon. L'incertezza degli antichi stessi circa l'etnografia alpina risulta evidente dal fatto che Strabone (IV, VI, 8, p. 206) diceva di origine illirica i Breuni del Brennero. Un fenomeno caratteristico delle grandi catene di monti, che fu osservato e studiato per la prima volta nelle vallate a N. delle Alpi, è quello che appunto in dette valli ha assunto il nome di föhn. Le Alpi Orientali - dal passo del Brennero (m. 1370) al passo di Vrata (m. 879), al limite col Gran Capella e la pianura pannonica - con tettonica più semplice ed elevazioni meno importanti (Gross Glockner, m. 3797), vanno sempre più estendendosi a ventaglio, col predominio assoluto di ampie valli longitudinali, con due larghe fasce prealpine, di cui l'esterna prosegue diretta a NE., e l'interna - geologicamente dipendente dal sistema dinarico - s'incurva attorno alla pianura veneta fino a collegarsi poi con le Alpi Illiriche. Questo fatto si verifica pure per i rimanenti valichi, sebbene non si abbian notizie positive: così, il convento di Disentis estende di parecchio anche il proprio dominio fondiario in Val di Blenio, intorno al Lucomagno (Meyer), ed i visconti di Mazzo fanno sentire la loro giurisdizione nella Valtellina e a Bormio (Besta). Di qui il largo e progrediente uso dei bacini, più frequente appunto in quelle località nelle quali il regime stagionale non permette una continuata e tranquilla utilizzazione. perché giudicarie? L'opera disgregatrice si avvia rapidamente alla conclusione col passaggio del ducato sotto la casa di Francia. La sua importanza economica attualmente è assai diminuita, per quanto sia percorso abbastanza intensamente da turisti e da emigranti. Attraverso questo valico, passa la piana e maestosa "via imperiale" da Villach a Venzone, descritta con tanta larghezza dal Merian nella sua opera sopra la topografia delle provincie austriache (1649), e, prima di lui, da Giorgio Ernotinger, nel resoconto (Reisbuch) del viaggio da Linz a Venezia compiuto in 9 giorni nel 1595. Alba od Albium avrebbero pertanto un significato generico di abitato, città, colonia. L'ortografia dei cognomi si puo' essere evoluta nel corso dei secoli. di A. Reymond, Losanna 1921; Gagliardi, Histoire de la Suisse, Losanna 1925; W. Martin, Histoire de la Suisse, Parigi 1927. La Valle Padana, profondo golfo dell'Adriatico, veniva via via colmata di alluvioni, mentre dalle valli alpine dei due versanti scendevano fino alla pianura grandiose correnti di ghiaccio. Verso queste ultime i Veneziani ebbero cura di attrarre merci e viaggiatori d'oltralpe, non solo dall'Austria, ma anche dal territorio dell'impero, dal Salisburghese, dal regno boemo, da Passau e dalla Baviera inferiore. In questi ultimi anni si sono accentuate le annose discussioni sull'utilità delle linee del Greina, dello Spluga e dello Stelvio. I Reti si sovrapposero forse ad occidente agli stessi Lepontii (Strabone, IV, 6, 8, p. 206), verisimilmente agli Orobii di Como e Bergamo dei quali Catone ignorava l'origine (Plinio, III, 124), alle genti antichissime che avrebbero abbandonato il paese tra Adria e le Alpi ai Veneti, e che ci appaiono oscuramente col nome di Euganei (Liguri). Sul passo scavi governativi rivelarono avanzi di mansioni e del tempio di Iuppiter Poeninus. Uno spiccato abbassamento si può riscontrare nelle catene esterne, mentre il limite superiore medio s'innalza in corrispondenza dei grandi massicci e delle grandi catene spartiacque. La vegetazione rigogliosa anche presso le fronti glaciali, almeno nel versante meridionale, riconquistava gradatamente il terreno; ma talune specie, come il Rhodondendron ponticum, erano definitivamente perdute per il sistema alpino. Ma tracce sempre maggiori dell'attività glaciale quaternaria sì manifestano con lo scendere da monte a valle, dove più potenti divenivano i ghiacciai vallivi e più notevole la loro azione abrasiva sulla ringiovanita morfologia pliocenica, anch'essa sempre più sviluppata verso il livello di base inferiore. I Savoia ripresero la vecchia politica di espansione nelle Alpi: Emanuele Filiberto rinsaldò il possesso delle Alpi Marittime, annettendo la contea di Tenda, che dal 1501 già era passata ad un ramo illegittimo della famiglia, mediante il matrimonio di Renato il bastardo con l'ultima dei Lascaris-Ventimiglia; ed acquistando la contea di Oneglia, Borgomaro e Prela iniziò la conquista del versante costiero delle Alpi Liguri, mentre sul versante pedemontano sfuggivano alla dominazione sabauda numerosi feudatarî monferrini o milanesi (feudi imperiali delle Langhe). Per ben tre secoli, dal XVI al XVIII, Venezia dovette sostenere sul terreno diplomatico una fastidiosa ed estenuante lotta quotidiana per respingere la spicciola minaccia austriaca, che si attuava attraverso piccole usurpazioni, pericolose perché tendenti a metter in mano dello straniero i posti più gelosi di offesa e di difesa. Nelle zone più ingrate, nelle quali né la pastorizia, né l'agricoltura sono sufficienti a mantenere la popolazione, questa si dedica largamente ad altri mestieri o si indugia nei lavori speciali che nel lungo esercizio delle generazioni hanno acquistato un alto grado di specializzazione e di notorietà. Nome commerciale: Verde Alpi, Verde Patricia, ... Origine: Italia. XIV, allo sgretolarsi della potenza angioina, i Savoia occupavano Cuneo e la contea di Piemonte, arrivando di là ai colli dell'Argentera e di Tenda; e nel 1388 l'annessione di Nizza dava loro la valle del Varo e il predominio nelle Alpi Marittime, cosicché essi poterono quasi bloccare il Delfinato francese. La colonia (?) Le comunicazioni. inscr. XIX il montanaro emigrante lascia addirittura la sua patria, spesso a frotte, a villaggi, attraversa l'oceano e fonda colonie. L'ortografia dei cognomi si puo' essere evoluta nel corso dei secoli. La cima massima delle Alpi Dolomitiche è la Marmolada (m. 3342), a cui seguono l'Antelao (m. 3263), le Tofane (m. 3241), il Sass Long (in tedesco Langkofel, m. 3178), il Sella (Cima Boè, m. 3152). Si nota pure che nelle Prealpi (che sono le prime a ricevere e deviare verso l'alto le correnti) le precipitazioni sono abbondantissime; e che, comprendendo le Alpi più catene disposte parallelamente e solcate da profonde valli longitudinali e trasversali, lungo le catene esterne a N. ed a S. le precipitazioni sono molto copiose; ricche di piogge sono pure, almeno nelle loro parti inferiori, le valli trasversali, mentre le valli longitudinali sono straordinariamente secche. - In questo ultimo decennio (1949-58) si sono andate sempre più affermando le nuove teorie sulla genesi del sistema alpino, per cui la concezione delle falde di ricoprimento (E. Argand) è stata in parte modificata o attenuata dalla concezione del colamento ... Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948). Con gli avamposti del larice e del cembro si penetra nella zona subalpina o prealpina, caratterizzata, tra l'altro, da alberi ridotti a cespugli, da alberetti a rami prostrati e contorti, da cespugli eretti o prostrati. Formano una sezione schiettamente calcarea, dagli strati silurici, che appoggiano sugli scisti cristallini, a quelli di tutta la serie dolomitica triassica, finché si degrada a nord alle catene periferiche cretacee e alle propaggini arenaceo-marnose del flisch sul Danubio, nella regione subalpina, con caratteri morfologici di montagna dolomitica ricca d'ogni bellezza di natura, con estesi boschi e verdi pascoli, e vanno a morire sulle formazioni moreniche pedemontane riccamente coltivate. Le abitazioni fuggono le parti basse dei thalweg per il pericolo delle inondazioni e della troppo forte umidità. 173 a 180. Si tratta di una nicchia ad anfiteatro, chiusa all'ingiro da pareti ripide e che si apre a salto verso la valle, con fondo pianeggiante o a conca, che spesso racchiude un laghetto (lago di circo), e sbarrato da una soglia rocciosa donde il torrente scende a cascata. dal ted. Radstädter Tauern (m. 1738), fra la Tauern Tal (Enns-Danubio) e il Taurach (Mur-Drava-Danubio); carrozzabile Radstadt-Mauterndorf. La ferrovia dell'Arlberg, inaugurata nel 1884, sale ancora a 1300 metri; non così quella del Sempione, inaugurata nel 1906, che sale appena ai 700 metri, ma in compenso ha una galleria di ben 20 chilometri. Nel sec. È chiaro che l'importanza della zona forestale si riverbera sulle manifestazioni dell'attività umana, poiché la densità più o meno forte della zona forestale determina nelle diverse località modi di vivere differenti e può influire sulla forma della casa, sull'economia locale, sulle industrie tradizionali e sullo stesso fenomeno emigratorio stagionale. Quindi tale persistenza è soprattutto accentuata nelle regioni montuose, dove l'uomo è più intimamente e fortemente attaccato all'ambiente fisico, e dove le condizioni antropiche ed economiche assumono caratteri veramente originali. In tutti i paesi e in tutte le borgate lavoravano i telai primitivi e si tessevano le tele di canapa e le lane, ricavate dal gregge allora più numeroso. La pace di Westfalia (1648) e quella che chiudeva la guerra di successione di Spagna (Utrecht, 1713), stabiliscono lo statu quo, lasciando in possesso delle Leghe Grigie tutta la Valtellina. ; oggi un organo internazionale, la Zeitschrift für Gletscherkunde, fondata nel 1906, raccoglie il contributo di studi e osservazioni di tutti i paesi. Più di 2800 individui vivono nel Parco nazionale del Gran Paradiso (nelle Alpi Graie) comprendente essenzialmeme il massiccio del Gran Paradiso e quello della Grivola. Alp., 1922; N. Krebs, Die Verteilung der Kulturen und der Volksdichte in den Österreichischen Alpen, in Mitteilungen der Geographischen Gesellschaft, Vienna 1912; H. De Montbas, Le peuplement des Alpes suisses, Friburgo 1919; D. Muralis, L'émigration alpin en France, in Revue géog. La discontinuità amministrativa, che già era nell'ordinamento della zona alpina, ora si accentua. Si chiamano in francese Alpes, in occitano Aups/Alps, in tedesco Alpen, in romancio Alps, in sloveno Alpe, in friulano Alps. Ma qui urtarono contro l'opposizione delle popolazioni tedesche dell'alto Vallese, appoggiate dai Cantoni svizzeri e dai Visconti di Milano. Le faune e le flore ricavate dai sedimenti paleozoici sono non di rado di una straordinaria ricchezza e forniscono agli studiosi il mezzo di ricostruire un quadro abbastanza completo della vita di quei lontani tempi. Perché una tale opera si svolga, dobbiamo giungere all'età di Maria Teresa e di Carlo VI, quando maturano i fattori ideali e materiali della nuova fortuna adriatica del porto triestino come scalo dell'Europa centrale. Nella valle dell'Isère la lotta fra i conti di Savoia e i Delfini di Grenoble durò nei secoli XIII e XIV senza trovare soluzione, ché nessuna delle due dinastie ebbe forza sufficiente per abbattere l'altra ed unificare politicamente la vallata. Congeneri alfini allo stambecco sono la Capra pyrenaica della Spagna, la C. Falconeri dell'Afghānistān, la C. aegagrus che abita dal Caucaso al Sind, la C. sinaitica dell'Arabia, della Palestina è dell'Egitto, ecc. Ottaviano durante gli anni 35-33, ancora triumviro, vinse i Carni, i Taurisci ed i Giapidi nelle Alpi Orientali: a lui forse allora si dovette il sorgere di Iulium Carnicum (Zuglio) nel cuore delle Alpi stesse, divenuta colonia prima della morte di Claudio, di Forum Iulii (Cividale) e della colonia Iulia Concordia, e la deduzione della colonia di Tergeste (Trieste), l'anno 33 a. C. Ai piedi delle Alpi Occidentali curò forse una prima deduzione della colonia taurina (Iulia Augusta Taurinorum), oggi Torino. ; E. Scherer, Die vorgeschichtlichen und frühgeschichtlichen Altertümer der Urschewi, cit. - I tratti salienti dell'odierna orografia sono dati, come dicemmo, dall'antica idrografia sovraimposta al rilievo attuale, e risultano soprattutto da due serie di valli interne longitudinali, indipendenti tra loro, ma che comunicano alle loro testate, attraverso selle assai depresse, aperte largamente dai ghiacciai quaternarî anastomizzati fra loro. Ad una più intima coesione si oppone la presenza dei principati ecclesiatici, che si interpongono. Sono questi, partendo da occidente, l'Altipiano della Bansizza, fra l'Isonzo e il vallone di Chiapovano, la Selva di Tarnova col M. Goiac (m. 1496) fino alla depressione di Longatico, la Selva Piro fino a Postumia col M. Re o Nanos (m. 1299), l'Altipiano della Piuca col M. Nevoso (m. 1796), infine il Carso Liburnico (M. Risniak, m. 1528) che si riallaccia al Gran Capella del sistema dinarico. Menzioneremo ancora due corvi (Pyrrhocorax graculus e P. alpinus), la coturnice (Caccabis saxatilis), che d'estate vive fino a 3000 m. d'altitudine, il gallo cedrone (Teitao urogallus), più proprio delle Alpi Orientali, la pernice bianca (Lagopus mutus), il fagiano di monte (Lyrurus tetrix). Altri, e segnatamente il Déchelette, sostenne che la discesa avrebbe avuto luogo per i valichi orientali: solo durante il sec. Battendo la via del Carso e seguendo la Drava, gli abitanti della Carniola e della Stiria, come affermavano nel 1367 i cittadini di Pettau, rivendicavano il diritto di svolgere traffico diretto con l'Italia. Quando poi nel triangolo tirolese tra Isarco, Adige e Inn, seguendo il medesimo processo, attorno ad un centro locale si riannodano, tra il sec. Nella regione delle Alpi Liguri, i tentativi dello stato sabaudo-piemontese di scendere al mare ed impadronirsi di Genova non portarono nei secoli XVII-XVIII a modificazioni territoriali. La Spagna e l'Impero, che con Carlo V avevano subito dopo il 1520 pensato a ristabilire l'antico regno di Borgogna, eliminando la Francia dai territorî collocati fra il Rodano e le Alpi, si rassegnarono ad ottenere come programma minimo il ristabilimento dello stato sabaudo, per avere un contatto continuo, attraverso le Alpi, fra la Lombardia spagnola e la Franca Contea ed i Paesi Bassi spagnoli. L'origine degli edifici montuosi si è fatta meno nebulosa ed incerta da quando gli studî sullo sviluppo delle geosinclinali dimostrarono che entro queste grandi fosse non soltanto si accumulano i sedimenti che future dislocazioni porteranno a formare nuove montagne, ma si svolgono anche tutti quei complessi fenomeni di metamorfismo e di sviluppo di centri intrusivi ed effusivi che accompagnano sempre o quasi sempre la formazione di un sistema montuoso. Cozio stesso eresse all'imperatore (9 a. C.) un arco onorario sulla via, immediatamente presso l'uscita occidentale di questa da Segusio (città aperta fino alla fine del sec. La ferrovia ha ucciso la strada, intesa questa come mezzo di transito commerciale tra stato e stato: di conseguenza la circolazione si è concentrata in determinati punti, la cui importanza è in stretta dipendenza con la posizione dei grandi centri economici e delle vie di accesso interessate, sia pure a distanza, nel traffico alpino internazionale. I Valdesi delle valli omonime, per ragioni politico-religiose e per la persistenza delle malattie delle patate, fondano colonie fiorenti nell'Uruguay e negli Stati Uniti, l'Argentina accoglie villaggi interi delle Alpi Francesi, i montanari delle Alpi Svizzere scendono nella pianura padana a speculare sul bestiame da ingrasso e quelli della Val Venosta si dedicano nelle grandi città italiane ed austriache al commercio delle frutta. Ancora più interna è la serie costituita dal massiccio granitico di Savona, e dal complesso dioritico-kinzigitico Sesia e della Dent Blanche. E, contemporaneamente, ecco che il testamento di Attone fa dono ai canonici di Milano, di Blenio, Leventina e Riviera, attribuendo loro cioè l'effettivo controllo sul passo del Lucomagno, e in parte su quello del S. Bernardino (M. Avio, Vogelberg). In essa lentamente emergono tre elementi politici, che, in pieno reciproco contrasto, finiranno poi per fondersi o almeno accostarsi per costituire la unità politica della zona tedesca alpina: la contea del Tirolo ad occidente; il ducato d'Austria, accresciuto dalla Stiria tolta al contermine carinziano, a nord-est; il ducato di Carinzia, a sud-est, con due punte meridionali, tese ad oriente verso il territorio slavo, ad occidente verso quello italiano. Di qui, un frazionamento della massa montuosa, per un'ampia rete valliva, con dissimetria notevole dei versanti, e cime isolate, sopraelevate a cappello calcareo, da cui si dominano ampî panorami (Niesen. 88-89; P. A. Scheffel, Verkehrgeschichte der Alpen, I, Berlino 1908; E. Walder, Die Geschichte der Splügenpässe, in Die Alpen, febbraio 1926; W. Cartellieri, Die römischen Alpenstrassen über den Brenner Reschen Scheideck und Plöckenpass, in Philologus, XVIII (1926), fasc. Ricostruito il dominio visconteo, mentre i Rusca, come feudatarî dipendenti dal duca di Milano, signoreggiavano in Locarno e si alternavano coi Sanseverino a Lugano, i Pepoli di Bologna si fecero infeudare la valle di Blenio, attraverso alla quale passò nel 1432 l'imperatore Sigismondo, recandosi a Como e a Milano. Il Monginevra passò in seconda linea con l'intensificarsi dei traffici attraverso il Cenisio che univa direttamente fra di loro i possessi savoiardi. Dal sec. – Nel linguaggio milit., soldato, graduato di truppe alpine con particolare addestramento. Dalle osservazioni eseguite per 7 anni in varie stazioni nel gruppo del Monte Bianco, si traggono i seguenti risultati: Come si vede, il massimo di precipitazioni si presenta all'altezza di circa 2500 metri. Invece un arbitrato franco-inglese riconobbe la sovranità della casa sabauda sul principato di Monaco e Mentone, i cui signori, i Grimaldi, avevano fatto omaggio a Ludovico, duca di Savoia, nel 1448. Ricordiamo poi il passo di Monte Croce (1360 m.) menzionato dall'Itinerario di Antonino, percorso specialmente nel Medioevo dai commercianti che volevano evitare le tasse del Colle di Pontebba. In Austria fino a pochi anni or sono viveva una colonia di stambecchi nella provincia di Salisburgo, nelle vicinanze del Passo Lueg, dove erano stati introdotti, ed anche in Iugoslavia eravi una colonia di stambecchi presso Kranj: in entrambi i casi si dubita che si trattasse di razze pure. La mancanza di braccia e la fillossera hanno ridotto anche nelle valli francesi l'estensione della vite. Durante lo svolgersi della civiltà del bronzo sempre meno scarse divengono le prove di uso dei valichi alpini. Se poi vogliamo precisare alcuni limiti per mezzo delle cifre, possiamo osservare che nella zona orientale austriaca (Sieger) la media altezza raggiunge i 1800 metri nei massicci centrali, mentre essa è inferiore ai 1000 metri in tutta la zona delle Alpi calcaree. - Dal punto di vista dei materiali che la costituiscono, la catena alpina risulta di rocce svariatissime, che vanno dai prodotti magmatici intrusivi ed effusivi, ai sedimenti di origine meccanica, chimica ed organica; dalle brecciole e dai tufi vulcanici, agli scisti cristallini, che per complicati fenomeni di metamorfismo sono derivati dalla trasformazione dei diversi tipi rocciosi appartenenti alle varie categorie sopra ricordate. Nelle Alpi Bernesi il solo Gruppo del Finsteraarhorn ne racchiude oltre 100, con un'area di 460 kmq. Studî recenti del Terracini portano a considerare il leponzio come la lingua di un popolo assai fortemente celtizzato ed italicizzato ma con tratti liguri. Essa presenta tutti i caratteri di una fauna di immigrazione, e ciò in perfetto accordo con la storia geologica della regione. Nelle Alpi Francesi la vite s'innalza fino ai 1000 metri in Moriana (Orelle), dove si hanno valli profonde e riparate, mentre nel Graisivaudan, valle più aperta ai soffî freddi, la vigna non arriva che ai 750 metri. Così si dica della nomenclatura dei singoli gruppi, la quale essendo soltanto opera tarda e frammentaria di geografi e cartografi - ché non esiste una onomastica popolare di interi gruppi montuosi, sconosciuti agli abitanti delle singole vallate - manca di uniformità e di accordo fra i varî geografi, sia pel nome prescelto, sia per la sua estensione. ; il granoturco nelle valli di Falcade e di Zoldo raggiunge il limite superiore medio a 1137 ed il massimo a 1258 m., sul Comelico si ha una media di 952 m., mentre le colture di patata, orzo, avena, segale, lino toccanti una media altitudine di m. 1410, di appena 9 m. inferiore a quella degli stavoli. XV in poi: necessità tecniche, quale quella di attivare lo sfruttamento delle miniere, s'aggiunsero a favorire l'insediamento di mano d'opera straniera, insediamento la cui azione non va oltre la sfera locale, a causa della ristrettezza dell'ambiente fisico e della mancanza di volontà nazionale. Sul versante settentrionale, il contributo delle singole correnti era tale, che le fronti si fusero in un unica vastissima piastra di ghiaccio il cui orlo è segnato da un sinuoso succedersi di colline moreniche, attraversanti l'intera pianura svizzero-bavarese. Per le ferrovie già costruite o da costruire: gli articoli di Brunhes, Savini, Gribaudi, Regis, Henry, Michieli, Govi, ecc., pubblicati in varie riviste. hist., Script., XVI, 339), su cui era un ospizio in onore di S. Pietro, perfezionato e riccamente dotato sul principio del sec. Nel versante italiano, dal Tànaro al Chisone, nessun ghiacciaio arrivava a sboccare fuor delle valli. Qui l'industria del forestiero è organizzata perfettamente, mediante un largo impiego di capitali, di réclame all'estero mediante una diligente preparazione del personale alberghiero, mediante la creazione di alberghi su tutti i punti più in vista, ai quali si accede facilmente con ferrovie, teleferiche, cremagliere, valendosi di biglietti circolari a prezzi ridotti e a lunga scadenza, e mediante la creazione di ottime stazioni per sport invernali, in modo che la clientela possa avvicendarsi stagionalmente nelle più diverse parti della confederazione. Una grande sintesi di queste ricerche è l'opera di A. Penek ed E. Brückner, Die Alpen im Eiszeitalter (Lipsia 1909, voll. Usate questa filastrocca per ricordare il nome delle Alpi. del Garda, di Cogollo nella Valle dell'Astico, di Quero, di Vittorio Veneto, di Udine, di Klagenfurt, della Valle dell'Inn, ecc. Bibl. A fianco, però, delle libere istituzioni comunali si mantengono tuttavia e si sviluppano le piccole feudalità di valle: i De Turre in Blenio e Leventina, i Sacco in Mesolcina, gli Orello e Muralto a Locarno, pedine di cui si serviranno Federico Barbarossa e Federico II per cercare di combattere i comuni lombardi; mentre Bormio si va sempre più sottraendo all'ingerenza dei signori di Matsch, avvocati della chiesa coirese. Tipo arcaico delle valli interne, la policoltura, la vita pastorale, il nomadismo pastorale. h) Le Prealpi di Savoia si appoggiano alle Alpi Graie e del Delfinato e si diramano verso il Rodano, e il lago di Ginevra, limitate ad est e a sud dal Trient, dal Col des Montets (m. 1445), dall'Arve, dal Col du Mégève (m. 1150), dall'Arly e dall'Isère. senza detrarne l'improduttivo, rappresentato, com'è noto, da una percentuale cospicua, non dice nulla per sé, poiché la cifra di densità, specie nelle zone montuose, è vera ed istruttiva solo quando vien messa in rapporto con la potenza produttiva del suolo, così vario da luogo a luogo. Il valore economico della zona pastorale non dipende soltanto dall'abbondanza dell'erbaggio, ma anche dalla qualità di esso. Geneanet est un site permettant à tous les internautes de démarrer ou bien compléter leur généalogie. Bibl. Venezia, unificando sotto il suo dominio, tra il sec. Il valico del S. Gottardo per la natura del luogo presentava difficoltà gravissime. Bibliografico Subalpino, XII (1907); W. A. XX (taluni ancora in questi ultimi anni), in costante ritiro dal 1850-60, se non addirittura dal 1820. geogr. Di questa godettero a lungo anche alcune delle popolazioni finitime chiamate Bagienni (v. alpi cozie, alpi marittime). Sul margine settentrionale delle Alpi la civiltà si presenta sempre un poco attardata. Dopo il trattato di Utrecht, Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III costruirono un abile sistema di fortezze per lo sbarramento delle Alpi: Demonte, Cuneo, Exilles, Fenestrelle, Bruneta, Mirabocco, Bard. I limiti altimetrici della zona forestale sono naturalmente in rapporto con le condizioni climatiche, ma l'opera dell'uomo è il principale coefficiente dell'abbassamento di tali limiti. Queste invece sono sempre possibili nei caratteri geologici, tanto più che la moderna geomorfologia non riscontra rapporti molto stretti fra la forma esterna delle Alpi e la costituzione del sottosuolo; maggiori poi sono le incertezze nei tipi corografici, i quali di solito sono diversi sui due versanti dello stesso gruppo montuoso, non permettendo così una ripartizione esatta ed una sicura attribuzione del nome, perché l'unità è data in questi casi dalle vallate, le quali invece separano i massicci montuosi.