Per motivi sconosciuti, Tamerlano non prosegue con la campagna ma fa ritorno nella sua capitale, Samarcanda, dove morirà il 18 febbraio 1405, probabilmente mentre preparava una campagna verso la Cina. Nel 1855 perse la Tunisia, l’Egitto e i Balcani. Nella prima cartina si può notare l'espansione dell'impero ottomano dal 1300 al 1683. [5] Furono però i discendenti di Orhan a dare magnificenza alla città, erigendo splendidi edifici come la Grande Moschea, la moschea di Bayezid I o il mausoleo verde, grandi esempio dell'architettura ottomana. [15][14][12] Fedele ai suoi propositi “il Fulmine”, come era stato soprannominato il sultano (in turco yildirim), si spinse fino ai confini con la Stiria, prendendo nel frattempo Patrasso e il Peloponneso. Grandezza e caduta di Bisanzio, Russia War, Peace And Diplomacy: Essays in Honour of John Erickson, Abolizione dell'impero e nascita della Repubblica di Turchia, Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca, Amministrazione austro-ungarica in Bosnia ed Erzegovina, nuova guerra combattuta tra il 1603 e il 1618, guerra ottomano-safavide tra il 1603 e il 1618, guerra che si protrasse tra il 1623 e il 1639, breve guerra contro la Polonia tra il 1633 e il 1634, Teatro mediorientale della prima guerra mondiale, venne abolito definitivamente il sultanato, Divisioni amministrative dell'Impero ottomano, Linea di successione al trono dell'Impero ottomano, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Impero_ottomano&oldid=117171899, Voci con modulo citazione e parametro pagina, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Il figlio di Osman, Orhan I, conquistò la città di Bursa nel 1324 e la rese nuova capitale dello Stato ottomano. [77] Negli ultimi anni della sua vita non poté comunque evitare una nuova guerra contro la Russia che costò la perdita della Crimea, conquistata nel 1769 dalle ben più forti truppe russe di Caterina la Grande. E dopo Bursa, nel 1337 fu conquistata Nicomedia, a cui seguono negli anni successivi Gallipoli, İpsala, Bolayır, Malkara, Tekirdağ. Gli ottomani subirono una pesantissima sconfitta da parte di una coalizione di stati cristiani, nota come Lega Santa, nella celebre battaglia navale di Lepanto, combattuta il 5 ottobre 1571. [165][166], Benché l'artiglieria fosse stata sviluppata piuttosto precocemente, all'interno dell'impero scarseggiarono spesso le capacità tecniche perché evolvesse e, pertanto, fin dal XV si procedette nel far arrivare nella capitale tecnici stranieri, soprattutto tedeschi e francesi. Il popolo turco era originariamente una delle tante popolazioni nomadi asiatiche che da secoli si muovevano verso Occidente. L'Impero ottomano era frazionato in 21 regioni, governate da 21 Pascià, che avevano a disposizione 250 Bey. In quasi quattro secoli gli ottomani si espansero fino all'Algeria, passando per la Tunisia, Israele, Palestina fino all'Iraq. [114] Quattro anni più tardi, la stessa Gran Bretagna inviò truppe in Egitto per reprimere la rivolta di 'Orabi, in quanto il sultano Abdul Hamid II non era dimostrato sufficientemente risoluto per mobilitare il proprio esercito, spaventato dalla possibilità che scoppiasse un colpo di stato, che gli facesse perdere di fatto il controllo di entrambi i territori. Il potere venne infatti detenuto dalla madre, Turhan Hatice Sultan, che era riuscita a fare uccidere la rivale Kösem Sultan, nonna del sultano. Composta in gran parte da timariot, tra il XV e il XVI secolo contava circa 50 000 appartenenti che vivevano soprattutto nelle provincie, in quanto la loro remunerazione consisteva quasi sempre nell'assegnazione di timar (privilegi fiscali su fondi provinciali). La seconda cartina descrive il crollo dell’impero ottomano, tra il 1798 e il 1923. Il centro dell'impero, che nel periodo di massimo splendore abbracciava tre continenti, era la Turchia, il suo limite settentrionale l'Ungheria, il limite meridionale Aden, quello occidentale l'Algeria e quello orientale il confine con l'Iran. L’Impero ottomano raggiunse il culmine della sua potenza nel 16° secolo. Nella prima età moderna, l'economia ottomana si espanse notevolmente, con tassi di crescita particolarmente elevati nella prima metà del XVIII secolo. [49], Sebbene essi fossero considerati schiavi del sultano, a questi ragazzi provenienti esclusivamente da famiglie cristiane (la legge islamica proibiva la schiavitù dei musulmani) talvolta molto povere, veniva data un'opportunità unica di crescere di prestigio ed economicamente, al costo dell'abbandono delle loro famiglie di origine. Dopo aver combattuto una breve guerra contro la Polonia tra il 1633 e il 1634, Murad partecipò ad una campagna di successo contro i Safavidi in Armenia e Azerbaigian, anche se i territori conquistati vennero persi poco dopo. La debolezza delle strutture militari spinsero i vertici del governo turco a rafforzare e ammodernare le loro risorse militari; in particolare il gran visir Mahmut Şevket Pascià dette impulso a tali riforme. Nel 1911, delle 654 compagnie all'ingrosso operanti a Istanbul, 528 erano di proprietà di greci. In ambito civile, Selim interviene marginalmente ma favorisce la diplomazia con le potenze europee; dimostrò di apprezzare le idee illuministiche e della rivoluzione francese, interrompendo, tuttavia, i rapporti diplomatici con la Francia quando Napoleone Bonaparte invase l'Egitto nel 1798. [41][42][39], L'età di Solimano non è ricordata solo per i suoi successi militari e le annessioni territoriali, ma fu anche un periodo di grande splendore su tutti i livelli. [96], Il periodo delle tanzimat, dunque, continuò sotto i successori di Mahumud ma ciò fu possibile soprattutto grazie ad alcuni abili gran visir come Koca Mustafa Reşid Pascià, Mehmed Emin Rauf Pascià e Mehmed Alì Pascià, che governarono tra il 1839 e il 1876. Nel 1726, Ibrahim Muteferrika convinse il gran visir Nevşehirli Damat İbrahim Pascià, il Gran Mufti e le autorità religiose dell'efficienza della stampa, e più tardi il sultano Ahmed III garantì a Muteferrika il permesso di pubblicare libri di argomento profano (nonostante l'opposizione di alcuni calligrafi e leader religiosi). [53] Il 23 settembre 1617, il beylerbey (governatore) Iskender Pascià negoziò vantaggiosamente la pace di Busza con cui terminava la guerra di successione moldava, che aveva visto l'impero ottomano contrapposto alla confederazione polacco-lituana desiderosa di espandere il proprio potere fino al Danubio. La gran parte di essi era destinata a essere affidata a contadini dell'Anatolia affinché venissero convertiti all'Islam e sottoposti a una rigida disciplina perché poi potessero servire come soldati nei giannizzeri;[156] i migliori invece venivano inseriti nei palazzi imperiali di Galatasaray, di Topkapi o di Edirne, oppure in quelli appartenenti ad alti dignitari. [142], Gli ultimi due anni del conflitto segnarono l'inesorabile declino dell'impero verso la sconfitta. Nonostante che la guerra volgesse a favore degli ottomani, i lunghi anni di combattimenti e la sempre maggiore necessità di costose armi da fuoco avevano prosciugato le finanze imperiali, così il nuovo sultano Ahmed I, salito al trono dell'impero nel 1603, decise di firmare con gli Asburgo la Pace di Zsitvatorok. [154][155] Quelli reclutati venivano condotti verso la capitale dell'impero per essere sottoposti a un'ulteriore selezione. Con la fine del sultanato selgiuchide di Rum (1300 circa), l'Anatolia fu divisa in una moltitudine di Stati indipendenti, i beilicati turchi d'Anatolia abitati perlopiù da popolazioni nomadi. In essa convissero diverse influenze provenienti dalla cucina turca, armena, mediorientale greca e balcanica, senza dimenticare quella abbasside e quella persiana da cui arrivò, tra l'altro, l'uso del riso. [141] L'11 marzo 1917 venne persa Baghdad, il 9 dicembre fu Gerusalemme a cadere, il 1º ottobre dell'anno successivo Damasco si arrese, la stessa Costantinopoli subiva bombardamenti aerei. Fu uno degli imperi più vasti della storia e il più vasto del suo tempo nel XVII secolo. Le carte a colori di Limes 4/2010 “Il ritorno del sultano”, © Copyright GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., Via Ernesto Lugaro n. 15 – 10126 Torino | Partita IVA: 00906801006 -, 🎁💻 REGALA UN ABBONAMENTO DIGITALE A LIMES, 🚧👨‍⚖️ RICOSTRUZIONE E POTERE IN SIRIA, “Dall’impero alla repubblica: le origini ottomane della nuova Turchia”, Il ritorno del sultano – Carte a colori del volume, Perchè la Turchia ama il Consiglio d’Europa, Le sanzioni Usa alla Turchia e altre notizie interessanti, La Legion d’onore ad al-Sisi, Iran-Turchia e altre notizie interessanti, Online, 20 dicembre: La sfera di Cristallo: Israele e Medio Oriente, “Tempesta sull’America”, il numero 11/20 di Limes, E con Trump il rito delle presidenziali si svelò grottesco, Stabilità e soft power: perché la Cina lotta contro l’inquinamento. Tra gli appartenenti si annoverava anche colui che diverrà il padre della Turchia Moderna: Mustafa Kemal Atatürk. i Balcani, prima area di espansione fuori dall’Anatolia. Il capo leader, noto come Sultan, ricevette un’assoluta autorità religiosa e politica sul suo popolo. L'efficacia di questi furono alla base del successo di molti grandi statisti ottomani.[175]. Negli anni successivi, il governo ottomano poté concentrarsi maggiormente nella riorganizzazione interna, favorita dalla pace con i paesi europei impegnati in una serie di conflitti tra di loro (guerra di successione austriaca e Guerra dei sette anni). L’impero ottomano. Inoltre controllarono i Balcani e la tutta la Grecia. I miglioramenti nella salute e nei servizi igienico-sanitari resero le città più attraenti per vivere e per lavorare. L'impero, fondato formalmente da Augusto Ottaviano a conclusione delle terribili guerre civili che avevano insanguinato la penisola e il Mediterraneo, fu l'unico… [190], Con l'espansione verso i Balcani avvenuta dal XVI secolo, gli ottomani ebbero a disposizione per i loro piatti sempre più carne bovina, formaggio (cacio e di pecora, soprattutto) modificando le loro tradizioni culinarie che nel frattempo erano sempre più influenzate dalla religione musulmana. Per molti storici la pace di Zsitvatorok firmata l'11 novembre 1606 dal sultano Ahmed I, rappresentò un punto di svolta nei rapporti diplomatici tra i due imperi, in quanto per la prima volta gli ottomani accettavano di riconoscere una parità di rango e dignità tra i governanti Asburgo ed il sultano di Istanbul, senza esigere tributi come era avvenuto in precedenza. Il 10 giugno 1916 lo sharīf de La Mecca al-Husayn ibn ʿAlī, dopo la promessa che gli Alleati avrebbero favorito la completa indipendenza degli arabi dal giogo turco-ottomano, dette avvio alla cosiddetta rivolta araba. Capendo la necessità di una riforma, nel 1730 il sultano Mahmud I iniziò una riorganizzazione dell'esercito che tuttavia venne contrastata dai giannizzeri che permisero di operare solamente sul reparto di artiglieria al cui rimodernamento collaborò il generale francese Claude Alexandre de Bonneval che nel 1734 fondò un'importate scuola. I primi loro moti risalivano già al 1889 ma erano stati soffocati con facilità e i suoi membri perseguitati dalla polizia del sultano; molti esponenti dovettero trovare rifugio all'estero. Il sistema giuridico islamico ottomano venne istituito in modo diverso rispetto ai tribunali europei tradizionali. La musica classica ottomana costituì una parte importante dell'educazione dell'élite dell'impero. Il corpo principale dell'esercito ottomano comprendeva la fanteria (con i celebri giannizzeri), la cavalleria, i reparti di artiglieria, la marina e le unità speciali. Tra i più importanti scienziati degli ultimi tre secoli dell'impero ottomano si ricordano: l'astronomo e architetto Bahāʾ al-dīn al-ʿĀmilī, il matematico Gelenbewī Ismā῾īl Efendī e gli astronomi Ġāzī Aḥmad Muḫtār Pāšā e Mehmed Fatin Gökmen, quest'ultimo fondatore dell'osservatorio di Kandilli a Istanbul e promotore di una rinascita, tre secoli dopo Taqī al-Dīn, degli studi astronomici in turco. Oltre ai Persiani vivevano lì i Medi, anch’essi di origine indoeuropea, i quali insieme ai Babilonesi avevano abbattuto l’Impero assiro. A partire dal settecento, gli architetti ottomani vennero contaminati dall'architettura europea; tra i più importanti esempi di questo secolo la moschea di Yeni Valide e la Moschea Eyüp Sultan. Alla fine del XIX secolo, il sistema legale ottomano andò incontro a una riforma sostanziale che tendeva alla sua modernizzazione e che ebbe inizio con l'editto di Gülhane del 1839. Nonostante la completa distruzione della flotta turca, tale fallimento non rappresentò un grave problema per gli ottomani nel lungo periodo in quanto in poco tempo riuscirono a ripristinare le perdite tanto da persuadere Venezia a firmare un trattato di pace nel 1573 con cui rinunciavano a Cipro, e a conquistare due anni più tardi Tunisi ai danni dell'impero spagnolo.[48]. La seconda cartina descrive il crollo dell’impero ottomano, tra il 1798 e il 1923. [50][52] Con la popolazione dell'impero che raggiunse i 30 milioni attorno al 1600, la mancanza di terre causò ulteriori pressioni sul governo. I sangiacchi erano governatori militari con diritto di bandiera (sanjak) concesso dal sultano. [167] La prima fonderia destinata alla produzione di armi da fuoco nella capitale fu voluta dal sultano Maometto II e sorse dove oggi si trova la Moschea di Kılıç Ali Pascià, ma fu sotto Solimano il Magnifico che vi fu uno degli incrementi maggiori del reparto che passò dai 695 cannonieri del 1527 ai 1 204 del 1567. Nel 1914 l'Impero ottomano si trovava in solidi rapporti con la Germania, che da tempo investiva capitali nello sviluppo economico dell'impero e curava l'addestramento delle sue forze armate. Sebbene fosse possibile per i cristiani erigere le proprie chiese nel territorio dell'Impero, ad essi venne vietato di suonare le campane. Divisi in cellule indipendenti, quella di Salonicco poté crescere di influenza grazie ad un minor regime di censura. e f tom, Z francese CRETA ROMANIA R" BIA ÈUEGhÀIA 8723 REG'A ArtE PALES TINA 50tar:n.'cc EGITTO : 805 NEJD rezzan 19i4 attoma:u. ata da: YEMEN — 5Mann Da Salonicco la loro propaganda si diffuse velocemente per tutto l'Impero fino ad arrivare all'estate del 1908, quando alcuni ufficiali aderenti al movimento marciarono col loro esercito contro Istanbul, trovando una flebile resistenza e costringendo il sultano Abdul Hamid II a ripristinare, il 24 luglio, la costituzione del 1876. Per il resto, il trattato prevedeva il ritorno alle frontiere precedenti al conflitto, ma segnava anche la definitiva incapacità ottomana di espandersi ai danni dell'occidente cristiano. [178] Tra questi architetti spicca il nome di Mi'mār Sinān, considerato l'iniziatore dell'architettura classica ottomana: reclutato con il devscirme, durante la sua lunga vita progettò circa 360 edifici tra cui tombe, hammam, ponti e moschee; di queste ultime le più celebri sono la Süleymaniye camii, la Selimiye camii e la Rüstem Paşa Camii. Quando l'impero ottomano cessò di esistere nel 1922, metà della popolazione urbana della Turchia discendeva da rifugiati musulmani dalla Russia. In questo contesto venne combattuta tra il 1684 e il 1699 la guerra di Morea che si concluse con la perdita del Peloponneso a favore di Venezia. [85] Tuttavia, il conservatorismo di questi potenti corpi militari frenò l'introduzione di queste novità, spingendo il risoluto sultano ad istituire un nuovo corpo armato, i Nizam-ı Jedid, addestrati all'europea da ufficiali europei, con l'intento di sostituire i giannizzeri. Il sistema legislativo della Sharia islamica venne sviluppato da una combinazione tra il Corano, l'Hadīth, o parole del profeta Maometto, il ijmā', o consenso dei membri della comunità musulmana, il qiyas, un sistema di ragionamento analogico dei precedenti giurisprudenziali e i costumi locali. Nel 1299 dichiarò il suo piccolo regno formalmente indipendente da Sultanato di Rum e si nominò egli stesso primo sultano ottomano. Se agli inizi le discipline studiate riguardarono soprattutto la teologia, la filosofia, la mistica e la religione, a partire dal XV secolo iniziarono ad emergere la matematica, la geografia, le scienze naturali e l'astronomia. In questo scenario, il 17 ottobre 1912,[129] scoppiò la prima guerra balcanica che in breve rappresentò un disastro per i turchi, che persero quasi tutte le loro provincie in Europa. La bevanda fu inizialmente al centro di una disputa religiosa, con il celebre giurista Ebussuud Efendi che emise una fatwa che lo vietava, ma che poi, verso la fine del secolo, complice l'imponente diffusione, venne ritirata e resa lecita. Sultano di scarse capacità, Ahmed muore il 6 febbraio 1693 e viene sostituito da Mustafa II di indole ben diversa. Le origini dell’impero vanno ricondotte al ruolo di avanguardia militare assegnata dai sovrani selgiuchidi ai confini con l’impero bizantino alla tribù degli osmanli o ottomani ().Il fondatore della dinastia ottomana fu l’emiro Osman I (1299-1326). All'interno di questo sistema venivano riconosciuti diversi stati vassalli e tributari.. L'Impero ottomano era suddiviso in province nel senso di unità territoriali fissate con governatori nominati dal sultano, sin dalla fine del XIV secolo. L’IMPERO OTTOMANO 2. Con la salita al sultanato di Abdul Hamid il periodo riformista raggiunse il culmine con la promulgazione della costituzione del 1876, chiamata Kanûn-u Esâsî; tuttavia questa prima esperienza costituzionale turca durò poco; infatti solo due anni dopo il sultano la sospese. [183], Quando si parla di “cucina ottomana” ci si riferisce a quella in uso nella capitale Costantinopoli e nelle principali città, dove l'aggregarsi di diverse culture dette origine a piatti caratteristici comuni alla maggior parte della popolazione, indipendentemente dall'etnia e dal paese di provenienza. Molti visir della storia vennero reclutati in questo modo, come molti kapudan pasha (comandante della flotta) o agha dei giannizzeri. Egli fu in grado di calcolare l'eccentricità dell'orbita del Sole e il moto annuale dell'apogeo. [28] Dopo aver fatto abbattere le mura e distruggere i cannoni, il sultano permise agli abitanti cristiani di mantenere i propri beni e le proprie chiese; ai mercanti genovesi venne concesso libero accesso alla loro colonia di Galata, mentre il 18 aprile 1454 venne stipulato un nuovo trattato di pace con Venezia, con il quale si riconosceva la reciproca libertà di effettuare scambi commerciali e da allora in avanti a Costantinopoli ci sarebbe stato un Bailo inviato dalla Serenissima. Fino al 1935 l’Iran si chiamava Persia. Prima dell'assalto finale, le forze ottomane furono spazzate via dagli alleati degli Asburgo nella battaglia di Vienna, tanto che il sultano Maometto IV verrà convinto a deporre Kara Mustafa e a nominare al suo posto Kara İbrahim Pascià. Il trattato di Nasuh Pasha, stipulato il 20 novembre 1612, mise fine al conflitto tra le due potenze musulmane, con gli ottomani che cedevano ai persiani la sovranità su tutto il Caucaso, riportando i confini a quelli stabiliti nella Pace di Amasya del 1555.