perchè io ci ho già vissuto in Argentina, chissà come mi chiamavo in Argentina e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità, “Bar della rabbia” Mannarino. E ci andremo di forza, senza pagare il fìo Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...", e il pomeriggio forse già sciupato... e sempre pronti a masticare il mondo. e l' Argentina è solo l' espressione di un' equazione senza risultato, Poi ti accorgi che l'Argentina è solo "un'equazione senza risultato" e allora "c'è la notte... e tutto è via". "Shomér ma mi-llailah?"? naufragi di catrame e di lattine arrugginite: All'epoca stavo leggendo la traduzione di Isaia proposta da Guido Ceronetti, bellissima, uscita per Adelphi. non che il fatto c' importi: chi non ha in qualche posto E quella che ti aspetta è un' alba uguale che ti si offre come una visione, Tornate, domandate, insistete!". Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è un cantautore, scrittore e attore italiano.. Fra i più rappresentativi e popolari cantautori italiani, il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l'LP Folk beat n. 1 (ma già nel 1959 aveva scritto le prime canzoni rock 'n' roll); in una carriera ultraquarantennale ha pubblicato oltre venti album di canzoni. Ma se i desideri sono solo nostalgia mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!” Francesco Guccini Io frocio, io perché canto so imbarcare. cosa che a questo mondo han fatto in pochi, Mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso. Ma se fossimo stati un' altra coppia fra le tante E allora si diventa tutti Gulliver che, nell'omonima canzone, torna dai suoi viaggi meravigliosi, racconta e la gente non capisce (“Nei vecchi amici che incontrava per la via, in quelle loro anime smarrite sentiva la balbuzie intellettuale e l'afasia di chi gli domandava per capire, ma confondendo i viaggi con la loro parodia, i sogni con l'azione del partire”), perché confonde e distorce le immagini di chi ha viaggiato. Un curioso, intenso deambulare: se imbocca un' autostrada, è per fermarsi in un autogrill (titolo della prima canzone, forse la più bella del disco) a contemplare una ragazza e anche il resto, come in un interno che spezzi e annulli la monotonia del nastro di asfalto; se va a trova il tempo di dilungarsi sulla pessima qualità di un fritto di pesce loffio e stantio; se va m Argentina, è addirittura per chiedersi se, al di fuori di Pavana il mondo sia veramente cosi diverso, e la vita possa davvero cambiare. ma ora capisco il mio non capire, che una risposta non ci sarà, ma proprio perchè pochi son buoni fino in fondo Tutti cresciamo, tutti in parte cambiamo… no, non si tratta di cambiamento! si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa, tra santi tristi e noi più divertenti, Per viaggiare, e al tempo stesso vivere, bisognerebbe avere sei o sette vite, come cantava nell'album Metropolis, in Black-Out (“Avessi sette vite a mano...”). Il sudore e la terra erano argenti, / il vino e l'olio erano i miei ori [...]" è un'ipotiposi di rara efficacia). Shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell picchiando sopra ai pali della spiaggia il mare si spezzava in lembi; "Argentina" è il secondo brano: chi si aspetta ,il seguito di "Antenòr" si prepari invece ad un altro tipo di epica. La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up, Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. Il cantautore Francesco Guccini compie oggi, 14 giugno, 80 anni e abbiamo deciso di raccontarlo con 10 canzoni.Le più belle? Mi colpì soprattutto l'invito del profeta a insistere, a ridomandare, a tornare ancora senza stancarsi. ma in noi turisti fuori di stagione c'era tutto di sbagliato: Tutte sensazioni che fuori da un vero e proprio quadro, anzi da una serie di quadretti descrittivi: torniamo accaduto con "Autogrill”, a quelle sensazioni quasi filmiche, che, però, in questo caso vedono un coinvolgimento ancor maggiore della voce cantante. Francesco Guccini: «Senza vino, sigarette e donne mi consolo con la tv. Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box Parla di una ragazza “bionda senza averne l'aria, quasi triste come i fiori e l'erba di scarpata ferroviaria”. Il tutto espresso attraverso una specie di beguine, di nightarola a strappacore canzonetta vera e propria. Shomèr ma mi-llailah? Francesco Guccini. Nacque a Pavana ed è il resoconto di ciò che non fu mai, ovvero un sogno mai avverato. di tutte le sue vite vagabondate al sole Non son razza padrona, non sono gente arcigna, Sostenuto dalla consueta intensità vocale, e questa volta anche da una particolare cura negli arrangiamenti Guccini è un disco vigoroso e mai noioso; persino l'ultima canzone, una di quelle tirate «tra culo al mondo» in cui Francesco celebra il piacere di stare con i suoi pochi amici alla faccia di chi gli vuole male, si rende bene accetta per la gioviale allegria dell'interprete, facendogli perdonare quel tanto di manieristico di cui le sue dichiarazioni-invettive sono spesso intrise. E dire che volevo regalarti un compleanno un po' diverso, Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera, L’in-Canto del vino che ha ispirato odi e canzoni per secoli, che ha dato ispirazioni a letterati, artisti, che hanno poi lasciato testimonianza del loro sentire, ipnotizza e sospende il giudizio, perché dal vino passa la socializzazione, la protesta, il piacere, la passione, l’emancipazione, non solo il marketing. Lemuel Gulliver tornava coi pensieri un peccato o un cadavere nascosto? Nel corso della registrazione di questo album è nata la formazione storica di musicisti che ha accompagnato per trent’anni Guccini nelle esibizioni dal vivo. Via Paolo Fabbri 43, 1976. Sei lunghe canzoni: tema dominante il viaggio. Puoi trovare anche biografia, notizie, testi delle canzoni e traduzioni, libri, e molto altro su Guccini. voglio veder chi sceglie, con tanti pretendenti, Però malgrado tutto si era stati bene assieme, Anche questa è una delle classiche ballate gucciniane, ancor più classica in quanto dalla storia vera e propria (si immagina un Gulliver che racconta le sue avventure ad un pubblico che non può e non vuole comprendere la simbologia dei nani, dei giganti, dei cavalli saggi) si può (ma non è necessario ricavare il senso della ,solitudine intellettuale: "da tempo e mare non s'impara niente". cifrava il rebus dei cumulonembi. la capovolta ambiguità d' Orione e l' orizzonte sembra perverso. quasi nessuno batte o fa il magnaccia. Anche questa volta, per quanto forse questa sia la canzone più tradizionale (guccinianamente parlando), canto e musica vanno d'accordo più del solito, da una parte con volé inusitate, dall'altra con un sapido mélange in cui fa spicco un basso dal suono particolare (per quanto stoppato 'e accordato sulla cassa della batteria). Ma di americano questa canzone canzone ha soprattutto l'impianto: forse il fatto di aver trovato quella rima “juke-box” e "film della Fox") ha spinto l’autore sulla strada del cinema, portandolo a descrizioni che restituiscono all'ascoltatore sensazioni vere e proprie. nei vecchi amici che incontrava per la via, Isaia, il profeta che di regola minaccia fuoco e fiamme per quanti non seguono le indicazioni divine, a un certo momento della sua vicenda dimostra in pieno la sua profonda apertura umana, in un paio di versetti pieni di speranza:  sentinella, a che punto stiamo della notte? c'è la notte, ah, la notte, e tutto è via, allontanato. e abbiamo fisso in testa un nostro piano: Guccini, 80 primavere tra ballate, canzoni e l’inno alla cultura del vino. E allora ecco che i versi come "il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere, che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere I basso il sole all'orizzonte colorava la vetrina  e stampava lampi e impronte sulla pompa di benzina" non possono tane a meno di ricreare nell'ascoltatore le stesse sensazioni de "La foresta pietrificata" (tanto per fare un esempio). Parlare, poi di cosa? le dita sfiorano le pietre calme calde d' un sole, memoria o mito, Scoprimmo che oggi il mare lascia un povero relitto, Come il vino buono (perdonate la terribile ovvietà della metafora), Guccini invecchia secondo criteri antichi e onesti. Lo rivela lo stesso cantautore in Un altro giorno è andato, Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto: Nel 1983, per la prima volta senza Pier Farri, radunai il mio vecchio staff (Ellade Bandini alla batteria, Ares Tavolazzi al basso, Flaco alla chitarra, Vince Tempera alle tastiere) con, in più, il sassofonista Claudio Pascoli agli Stone Castle Studios, nel famoso castello di Carimate, in provincia di Como. ... Francesco Guccini: le frasi delle canzoni. Era il giusto personaggio per aumentare l'aria di mistero e irrealtà che la canzone indubbiamente ha". Pare addirittura di sentire quel disco d'atmosfera nel juke-box, di vedere 'la bellezza acerba di bionda ('una bionda senza averne l'aria"), ma soprattutto di provare la stessa "infelicità vicina" sentita dall'autore. Pepper's Lonely Hearts Club Band, 1967 Lo spunto mi venne da uno squarcio meraviglioso del profeta Isaia (21, 11-12). parlare era soltanto un altro inutile delitto contro le nostre vite... le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai... Il treno, ah, un treno è sempre così banale se non è un treno della prateria Il leit motiv dell’ironia è quello del "Tristano e Isotta". Ma quando ti entra quella nostalgia che prende a volte per il non provato per fortuna o purtroppo ci tengono alla faccia: "da tempo e mare, da tempo e mare, Si può cantare a voce sguaiata quando sei in branco, per allegria ... L'attenzione per le rime è un aspetto ricorrente nelle canzoni di Guccini che nel corso della sua carriera ha deliziato gli ascoltatori con accostamenti unici. e nelle precisioni antiche del progetto umano This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. 146 e sorridendo come sa sorridere soltanto Ricollegandosi poi ad altre città di mare e di porto, come è stata ad esempio la Genova, per il suo figlio e poeta più illustre della musica cantautorale italiana, il grande Fabrizio De André con “La città vecchia”, 1974. Non da meno sono le donne, che raccontano e cantano del vino, con una forma di leggerezza tagliente, per alleggerirsi di quella quotidianità di un mondo caotico e veloce, ne è un esempio Rossana Casale con “Vino divino”, 2006. «Mi piace far canzoni e bere vino, ... Guccini, gli 80 anni del "poeta umile" che è già diventato un classico. shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell... A Rimini la spiaggia com'è vuota, quasi inutile di marzo, c'è gente che è di casa in serie B. due facce di medaglia che gli urlavano in mente: scienziati ed equipaggi e di cavalli saggi Il fatto è che le canzoni di Guccini, quelle vecchie e quelle nuove, contengono tutte una specie di elemento fatale, un andamento inevitabile, quella essenzialità che è … "ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa... così, senza un futuro, in incertezza intenerita. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. e aspetto immobile che si spanda l' onda di tuono che seguirà Poi un giorno, disegnando un labirinto di passi tuoi per quei selciati alieni The Beatles. Non siamo di fronte alla storia vera e propria, alla narrazione che descrive dei fatti nudi e crudi, bensì al diario di un turista un po' più attento della media: un turista che sa cogliere nelle sfumature le sensazioni. Programmazione computer e tastiere elettroniche: Piero Cairo. sembra che il tempo nel suo fluire resti inchiodato... Ma non è forse il cinema l'ultimo gradino (in salita naturalmente)nell'evoluzione del modo di raccontare le storie? But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience. Un compito arduo, se si tengono in considerazione più di 150 brani scritti e cantati dal cantautore modenese. e tutto è invece la dimostrazione di quel poco che a vivere ci è dato Non si tratta, però, come qualcuno ha voluto vederci, di un simbolo di carattere sociale e politico, ma piuttosto di un universale antropologico. Da un’intervista di Beppe Caporale pubblicata su “Boy Music” del 19 agosto 1983: In Guccini, il tuo ultimo album, c’è molta musica. Francesco Guccini è stato definito da Umberto Eco il più colto dei nostri cantautori, ecco le sue canzoni più famose Esplora Sky Tg24, Sky Sport, Sky Video login News: Guccini stesso conferma l'importanza che rivestono rima, metrica e metafore, sia sul piano della costruzione letteraria, sia su quello della fluibilità musicale quando, interrogato sul suo modo di far canzoni, risponde: "in realtà non si può parlare di una vera e propria tecnica. corremmo coraggiosi e scalzi lungo la battigia: parlava coi nipoti, che ascoltavano l' incanto In questo post vi propongo alcune canzoni a tema vino e vendemmia. You also have the option to opt-out of these cookies. Fratello, non padre, e la differenza sta tutta nella naturale complicità con cui questa antica familiarità è vissuta. Niente «fughe da New York», niente folli corse «da costa a costa». Gli 80 anni di Francesco Guccini. E questa fedeltà a se stesso rivela una buona fibra artistica, ma soprattutto una notevole dose di dignità personale: un complimento, quest' ultimo, che oggi tocca davvero a pochi. fatta di pane, vino, sudore lunga una vita, lunga un momento. ai tempi in cui correva per il mare Un mezzo per valutarne la bontà si evince anche da questo, dalla voglia di aprire una bottiglia e di godere della vita, non solo da etichette, brand,nevitabili professionalmente, si sa. E già sentiva in faccia l'odore d'olio e mare che fa Le Havre. Che Guccini abbia sempre guardato all'avventura americana con 'occhio più che interessato è storia di sempre: vuoi, per generazione, vuoi per mestiere (per anni ha insegnato - non sappiamo se lo faccia ancora - in una scuola americana in Italia). “Il vino” Piero Ciampi. come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill, Un buon vino fa sognare, appassiona, suscita ricordi, e crea nuove strade per accendere emozioni. E' una storia un po' autunnale, che sa di mare di fine stagione, che sa di avventura di mezz'età, quando le sensazioni non è che siano più blande: semplicemente sono consapevoli, un po’ disincantate, fatte di voglie che non si portano fino in fondo ,non perché non valga la pena, ma perché tutto si esaurisce prima e ormai la noia fa parte della vita. Insomma, contrariamente a quanto premesso, il turista non è più tale, non è più quello che affascinato dalla milonga cingeva la fascia, saliva a cavallo e partiva per epiche avventure criolle, ma è il disincantato osservatore che dell'Argentina riesce  a trattenere soltanto "quella nostalgia". la stessa del tuo cielo boreale, l'alba dolce che dà consolazione Ma io veglio sempre, perciò insistete, voi lo potete, ridomandate, tutta la gente che non ci amerà, quello che non facciamo e non faremo, Il tassista, ah, il tassista non perse un istante a dirci che era pure lui italiano, Io sono uno sempre in ricerca, curioso di tutto. picchiettavo un indù in latta di una scatola di té... il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere al lampo secco di una domanda, la voce d' uomo che chiederà: sono stati scritti in inglese sul muro di Sarajevo da ignoto ammiratore di Guccini. Tutte con testi, traduzioni e video. Spettacoli > Musica. che solo certa età può regalare, Soprattutto quando parla degli amici in serie B (che però oramai son quasi in C). Parlare o no? Compiendo poi quel rito inevitabile e abusato, o avremmo litigato per sfogare ad ogni istante l' urlare della noia? E' quasi come se questa volta Guccini fosse ancor più fosse ancor più coinvolto del solito in quello che scrive. in tutto somigliante al solito locale, “Assolutamente no! Dunque un omaggio al vino, che da secoli accompagna e sostiene la vita degli uomini, che affaticati o vincenti, un calice lo innalzano comunque. che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere... subito con "Autogrill” proprio la canzone della rima con juke-box. che in un sussurro di voci o vento qualcuno venga per domandare... ... 4.Strofa dedicata a ottobre in Canzone dei 12 mesi di Guccini 5.The days of wine&roses (Henry Mancini, standard tratto dal film omonimo) E già sentiva in bocca l'odore della polvere della mina. Caro Francesco Guccini, già a 16 anni amavo le tue canzoni (e il tuo poetare “di-vino”) e mi fa un po’ ridere scoprire che ti sei messo a parlare di me in tv, perché in fondo mi penso sempre come il figlio di un minatore delle colline senesi. chiesi, e la pagai, Tra l’altro tutto dipende dal fatto che le mie canzoni me le sono cantate sempre e solo io, per cui ben difficilmente mi veniva in mente, o avevo voglia, di farle più musicali. E alla fine, Gulliver, è costretto ad ammettere la sconfitta: “Da tempo e mare non s'impara niente”. E questa fedeltà a se stesso rivela una buona fibra artistica, ma soprattutto una notevole dose di dignità personale: un complimento, quest' ultimo, che oggi tocca davvero a pochi. E’ palese che il vino è da sempre visto dall’uomo, come una consolazione, un conforto per le prove che la vita ci mette di fronte, ma anche un conforto gioioso quando ci troviamo a voler condividere con qualcuno un momento significativo e lieto dell’esistenza. il senso grossolano della storia non sono vagabondi o abbaialuna, Una dichiarazione d’intenti, più che una semplice canzone: “mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino”. Ulisse, per salvare se stesso e i suoi compagni, fa ubriacare il gigante con del vino, per poi accecarlo una volta che questo si addormenta ubriaco. l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare! “La società dei magnaccioni” cantata da Gabriella Ferrari. o non è un tuo "Orient Express" speciale, locomotiva di fantasia. gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da emigrante, impantanato laggiù lontano. L’album è, per l’autore, “l'impossibilità di viaggiare”. io solo qui alle quattro del mattino. Oppure, chissà com'è fatta l' Argentina, la notte, già una cosa andata via, il mattino perso dà ancora più tristezza mangiar male... Si può raggiungere ogni parte del mondo in poche ore ma si è condannati a essere sempre turista. siamo volgari come la gramigna. Guccini, o del vino vecchio Come previsto, niente di nuovo dal concerto di Francesco Guccini: ma ancora tanta coerenza, che affascina e richiama. ed io.... sentivo un' infelicità vicina... I miei amici veri, purtroppo o per fortuna, avremo un paradiso su misura, Restare assieme e poi cambiarsi vita? restavan vuoti gusci di parole... e allora ti prende quella voglia di volare che ti fa gridare in un giorno sfinito, shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell... La sua storia (e la nostra) in 20 canzoni. che la risposta sull' avvenire è in una voce che chiederà: Le più belle frasi sul vino 2020: Raccolta di frasi celebri selezionate tra le più belle di sempre: citazioni, aforismi, proverbi, auguri Anche per lui era stato un sogno, non diciamo spento, ma senz’altro ridimensionato con la conoscenza effettiva. shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché da tempo e mare non s' impara niente...". io falso, io vero, io genio, io cretino. E per scacciarlo aveva in corpo il primo vino di una cantina. Il titolo - letteralmente - si potrebbe tradurre con "Sentinella, che cosa resta della notte?". ti accorgi con la forza dell' istinto che non son tuoi e tu non gli appartieni, Sono quasi 200 citazioni, avrei potuto farne … Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via." Non da meno è un cantautore più giovane Mannarino con “Bar della rabbia”, 2009 che fa respirare la rabbia della borgata romana, nei confronti di una capitale (o di un paese), che senza pietà schiaccia tutto e tutti. non sai se è come un seme che dà fiore o polvere che vola ad un respiro. è una citazione biblica (Isaia 21,11) e significa in ebraico "Sentinella, quanto resta della notte?". La genesi e il significato di questa canzone sono ben spiegate da Guccini in un’intervista di Brunetto Salvarani pubblicata nel prossimo numero 6 della rivista "Vita e Pensiero", il bimestrale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, del 2009. “La società dei magnaccioni” cantata da Gabriella Ferrari, “Il primo bicchiere di vino” Sergio Endrigo, “Il pane, il vino e la visione” Sergio Cammariere, “Canzone delle Osterie di Fuori Porta” Francesco Guccini, “Er tranquillante nostro” cantata da Gigi Proietti, © All Rights Reserved. nel ristorante vuoto il cameriere, assorto e lento, shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell sentiva la balbuzie intellettuale e l' afasìa e sento d' essere l' infinita eco di Dio Quando si parla poi di protesta e vino, non può non venire all’orecchio “Avvelenata”, 1976, di Francesco Guccini, che accosta al vino la protesta delirante di un artista ingabbiato in un mondo falso e vittima di una società ipocrita, che tutto dice e tutto fa, ma che non si accorge che la vita è fatta di arte e cultura, e che essere un artista è poca cosa…. E non è forse Guccini l’ultimo dei cantastorie popolari vero e proprio, sia dal punto di vista della composizione che dell'esposizione. veder chi è assunto in cielo, pur con mille ragioni, e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina, La notte è quieta senza rumore, c'è solo il suono che fa il silenzio shomèr ma mi-llailah, shomèr ma mi-lell, shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell cerco, innocente o perchè ho peccato, la luna ombrosa e noi, senza nemmeno un poco d' ironia, fra gusci e quarzo, ... Ho sempre scritto canzoni per me, mica perché mi credevo un guru. L' Argentina, l' Argentina, che tensione! Cadranno i secoli, gli dei e le dee, cadranno torri, cadranno regni Basta ascoltare quello che facciamo dal vivo quest’anno: in due ore di concerto non bastano certo i sei brani nuovi e anche le vecchie canzoni hanno subito questa evoluzione. These cookies do not store any personal information. Quella Croce del Sud nel cielo terso, Diciamo che è lo sfogo cultural-poetico legato ad 'un versetto della Bibbia che ha sempre attirato la curiosità degli interpreti. non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia? Ma Guccini è un maestro: un artigiano che cura le sue creature come farebbe un ebanista con un mobile, un restauratore con una cornice. La produzione è di Renzo Fantini. lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina tuffato in una vita ritrovata, vera e vissuta, Si sarebbe rivelata un'idea balzana: un mese rinchiusi là, in un luogo seppur bellissimo, fecero sì che persino le gite a Milano, dicesi Milano, fossero salutate con ovazioni all'americana e cappelli lanciati in aria in stile cowboy. avremmo trasformato tutto in quella poca gioia L’album contiene La Locomotiva, una delle canzoni più celebri di Guccini, immancabilmente eseguita alla fine di ogni suo concerto e racconta in chiave poetica il gesto di Pietro Rigosi che, il 20 luglio del 1894, all'età di 28 anni, prese il controllo di una locomotiva sganciata da un treno merci e la lanciò alla velocità (notevole, per l'epoca) di 50 km/h, verso la stazione di Bologna.