Molti delinquenti diventarono squadristi entrando a far parte delle squadre fasciste ed ebbero in cambio il silenzio sul loro passato.[32]. [82] La doppia datazione rimase in vigore durante tutto il governo Mussolini e oltre, nella Repubblica sociale italiana, fino all'aprile del 1945.[85]. Infine a sostegno di questa tesi vi è anche il fatto che il fascismo (a differenza di nazismo e comunismo sovietico) fu obbligato a convivere (spesso anche trovando un comune accordo[121]) con i poteri della Monarchia e della Santa Sede, i quali, nonostante una progressiva erosione delle proprie prerogative, mantennero la propria autonomia (spesso più formale che sostanziale). Sempre nel 1925 nasce l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana a opera di Giovanni Treccani e Calogero Tumminelli, con direttore scientifico il filosofo Giovanni Gentile. Una volta assunta la guida del governo, Mussolini continuò ad alternare le Nascita e avvento del fascismo. Tuttavia, secondo alcuni studiosi, questi risultati furono condizionati dalle relazioni che vi furono fra mafiosi ed esponenti politici locali che aderirono al fascismo, che avrebbe strumentalizzato la repressione al fine di ottenere maggior consenso; nonostante ciò le vicende sono ancora oggi oggetto di dibattito e studio nell'ambito della storiografia italiana. «Voi oscuri lavoratori del Dalmine, avete aperto l'orizzonte. [50], Nacque principalmente come reazione alla Rivoluzione Bolscevica del 1917 e alle lotte sindacali, operaie e bracciantili, culminate nel Biennio rosso[51], ma al tempo stesso in parziale polemica con la società liberal-democratica uscita lacerata dall'esperienza della prima guerra mondiale,[52] unendo aspetti ideologici tipici dell'estrema destra (nazionalismo, militarismo, espansionismo) con quelli dell'estrema sinistra (primato del lavoro, rivoluzione sociale e generazionale, sindacalismo rivoluzionario soreliano), inserendovi elementi ideali originali e non, quali l'aristocrazia dei lavoratori e dei combattenti, la concordia fra le classi (organicismo),[53] il primato dei doveri dell'uomo sui diritti (mediato dal pensiero di Giuseppe Mazzini[54]), e il principio gerarchico, assorbito dal fascismo dall'esperienza dei reparti d'assalto volontari della divisione Arditi della Grande Guerra, che lo portarono al culmine dell'obbedienza cieca e pronta al capo. Io non ho paura delle parole. Aprile : Rientro da Parigi di Orlando e Sonnino per la questione di Fiume. Fu un periodo confuso, in cui in certi quartieri (ad esempio ai Vergini) la camorra (o quello che rimaneva, trasformata, adattata ai nuovi tempi, di essa) si alleò con il popolo nella lotta contro le squadracce d'azione e in altri quartieri, specie in quelli di periferia, invece, i guappi facevano parte delle squadre di azione [...] Nelle fabbriche i padroni e i dirigenti puntavano sui guappi per spezzare l'unità operaia"[33]. Appare inoltre come un movimento tradizionalista e spiritualista da una parte, ma che allo stesso tempo ha una forte origine positivistica e persino post-giacobina. Lesaltazione della forza e della violenza rimasero anche quando il movimento passo a destra. Importante fu anche il contributo di correnti di pensiero della sinistra non marxista, quali il sindacalismo rivoluzionario, ispirato alla dottrina del pensatore francese Georges Sorel. L'Istituto Nazionale di Cultura Fascista (INCF) fu fondato nel dicembre 1925 e preposto alla diffusione e allo sviluppo degli ideali fascisti e della cultura italiana. «Io sono reazionario e rivoluzionario, a seconda delle circostanze. L'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, che aveva denunciato in parlamento i brogli e chiesto l'annullamento delle elezioni, provocò una momentanea crisi del governo in quanto si diffuse la convinzione che i mandanti fossero i vertici del governo; l'episodio dimostrava che la "normalizzazione" dello squadrismo annunciata da Mussolini non era riuscita e che un'opposizione legale non era gradita. [74], Sebbene il fascismo si proclamasse anti-ideologico, un'ideologia del fascismo fu elaborata negli anni venti e successivamente stilata in un articolo scritto da Giovanni Gentile[75] durante il suo incarico di Ministro della Pubblica Istruzione e poi siglato da Mussolini, che però venne applicata solo in parte. Per un'interpretazione di parte fascista repubblicana, si veda Piero Pisenti. Questo video documenta con preziosi filmati d’epoca l’avvento del fascismo, in un’Italia legata alle tradizioni e fedele alla monarchia, facendoci puntare lo sguardo sul ruolo precipuo di re Vittorio Emanuele III in quel frangente storico, sulla sua storia di uomo e di controverso personaggio politico. Acquistalo su libreriauniversitaria.it! Aprile 1924 : Elezioni: il listone ottiene il 67% dei voti con 367 deputati contro i 31 delle elezioni Giugno : Assassinio Matteotti e seccessione dell'Aventino. Questa interpretazione è contestata in ambito accademico classico, poiché secondo Renzo De Felice "in sede scientifica nessuno ha più dubbi sul fatto che tali regimi non debbano essere annoverati fra quelli fascisti, ma considerati classici regimi conservatori e autoritari"[115], mentre viene considerata da politologi, come Paul H. Lewis, che vedono il possibile riconoscimento di un movimento autoritario e dittatoriale, di stampo fascista[116] almeno per quanto riguarda le dittature di Mussolini, Franco, Salazar, Stroessner, Pinochet e altri dittatori minori che hanno governato in Sud America. la critica al passato regime, ai suoi compromessi con la monarchia, la Chiesa e l'. Ardengo Soffici descrive tale ideale mascolinità evidente nelle zone rurali d'Italia: «[C]on la loro sobrietà, con la forza dei loro bracci nudi, abbronzati dal sole, e la resistenza feroce al lavoro e alla pena, rappresentavano [...] una lezione solenne di virilità[100]». Anche se non intende attaccare tutte le strutture economiche tradizionali, anche se intende colpire solo il capitalismo e non la proprietà privata e la nozione di profitto». Prese il via nel 1929. Poi, cominciò la stretta del regime. il dopoguerra in italia e l'avvento del fascismo: riassunto Livello culturale. Cardine fondamentale della filosofia fascista è l'assoluta preminenza dello Stato e tramite questo del partito fascista (che se ne considerava al servizio), in ogni aspetto della vita politica e sociale. È il lavoro che parla in voi, non il dogma idiota o la chiesa intollerante, anche se rossa, è il lavoro che ha consacrato nelle trincee il suo diritto a non essere più fatica, miseria o disperazione, perché deve diventare gioia, orgoglio, creazione, conquista di uomini liberi nella patria libera e grande oltre i confini». Nel 1926 fu fondata la Reale Accademia d'Italia con il compito di "promuovere e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti". Negli anni di crescita del fascismo, quando nel partito di Mussolini a Napoli si fronteggiano il movimentismo di Aurelio Padovani con le tendenze istituzionali di Paolo Greco, nei diversi quartieri gli appoggi malavitosi non sono chiari[34]. Il razzismo fascista prese varie forme, nel tentativo di distinguersi da quello nazista[94], e in esso convissero sia la convinzione del razzismo biologico sia quella del razzismo spirituale,[95] invece generalmente assente nei razzismi nazista e in quelli di altri paesi. Nella concezione fascista dello Stato, l'individuo ha libertà e gode di diritti solo quando è pienamente inserito all'interno del corpo sociale gerarchicamente ordinato dello Stato (il cosiddetto Stato etico). Alcune delle dottrine e delle pratiche elaborate e adottate dal fascismo italiano si sono diffuse in seguito, anche se con caratteristiche differenti, in Europa e in altri paesi del mondo. 1921 : Caduta delle agitazioni socialiste e prevalere delle azioni fasciste. Si veda a.e. Genre/Form: History: Additional Physical Format: Online version: Misefari, Enzo. ", "Il Fascismo pertanto alle sue origini fu un movimento politico e morale. Successivamente, l'11 dicembre 1993 il Comitato Centrale "missino" approverà il nuovo Movimento Sociale Italiano-Alleanza Nazionale con l'astensione di 10 dirigenti legati all'ex-segretario e combattente della RSI Pino Rauti. Ha scritto testualmente lo Chabod:[59]"Tutto questo determinò un profondo sconvolgimento che colpì tutti gli interessi e offese tutti i sentimenti. I testi teorici fondamentali del fascismo sono essenzialmente due: il Manifesto degli intellettuali fascisti e La dottrina del fascismo. 1924, 27 dicembre: scoppia la bomba del memoriale Rossi. Per la qual cosa, i viventi sono impegnati da un obbligo di riconoscenza verso le generazioni che li hanno preceduti e da un obbligo a lasciare un paese migliore alle generazioni che seguiranno. Se il carro precipita, credo di far bene se cerco di fermarlo; se il popolo corre verso un abisso, non sono reazionario se lo fermo, anche con la violenza. Il loro appoggio finanziario al fascismo è fuori discussione". Nel volume egli esaminava l’avvento del fascismo reputandolo un evento inevitabile dopo la crisi generata dalla guerra e … Una nazione che crede alla collaborazione delle classi; che rinuncia per pigrizia alla lotta politica, è una nazione che vale poco[55]». La maggioranza della popolazione mantenne un atteggiamento di indifferenza e freddezza (la cosiddetta "zona grigia"[105]) o di ostilità (la "Resistenza disarmata" nelle fabbriche con centinaia di migliaia di scioperanti e sabotaggi continui dello sforzo bellico, nelle campagne, nei campi di internamento tedeschi (col rifiuto degli italiani internati di aderire alle forze armate della RSI[106]) verso il rinato fascismo, consentendo al contempo lo sviluppo e il sostentamento della lotta armata antifascista. Nel 1928 Mori fu nominato senatore e nel 1929 collocato a riposo. D'altro canto l'esperienza fascista non mancò di provocare in Europa (e non solo) movimenti fascisti e filofascisti di emulazione, per lo più ideologica e di immagine. In seguito alla crisi del 1924-25 il regime fascista - fino ad allora al governo in maniera statutaria - subirà una svolta autoritaria che porterà all'abolizione delle libertà democratiche e alla realizzazione di una dittatura autoritaria. Il caso spagnolo è ambiguo, perché se pure esisteva un forte movimento fascista dal lato franchista, Franco non ne faceva parte e anzi si adoperò affinché venissero "riassorbite" in un generico "movimento nazionale" le forze che più apertamente si ispiravano a Hitler o a Mussolini (come la falange spagnola). Il 23 marzo 1919 a Milano, si radunò un piccolo gruppo di circa 120 ex-combattenti, interventisti, arditi e intellettuali, che fondò i Fasci italiani di combattimento[senza fonte] il cui intento era essenzialmente volto alla valorizzazione della vittoria sull'Austria-Ungheria e alla rivendicazione dei diritti degli ex-combattenti; dopo il primo congresso nazionale nel 1919 si presentarono alle elezioni politiche ma senza ottenere alcun seggio. Ciò nonostante la RSI dovette ricorrere a numerosi bandi di leva al fine di mobilitare alcune centinaia di migliaia di italiani. Mussolini, in merito all'insorgere di una questione ebraica per il fascismo, poi, così proseguiva: «Il problema di carattere generale lo si pone in queste linee: che l'ebreo è il popolo più razziale dell'universo. I Littoriali dello Sport, della Cultura e dell'Arte e del Lavoro erano manifestazioni culturali, artistiche e sportive destinate ai migliori universitari dei GUF, svoltesi in Italia tra il 1932 e il 1940[89]. [71] Secondo i pensatori fascisti e lo stesso Mussolini, questo obiettivo si inquadra in una visione della storia di tipo conflittuale, nella quale società a base più o meno nazionale si incontrano, concorrono fra loro e - se necessario - si scontrano. Importante anche la voce "fascismo" dell'Enciclopedia italiana, scritta da Mussolini con Gioacchino Volpe. Sentimenti offesi: l'amor di patria negato da socialisti e comunisti, la delusione dei trattati di pace, il mito della vittoria mutilata, la vana attesa delle masse della pace e della giustizia, il disordine e l'anarchia ogni giorno crescenti, la paura e l'incubo della rivoluzione sociale.". «Il mussolinismo è [...] un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.». Contemporaneamente Alessandra Mussolini, nipote del dittatore, lasciava AN in polemica col suo presidente Gianfranco Fini, che aveva preso le distanze dalle posizioni legate al fascismo e alla figura di Mussolini[129]. 6. [senza fonte] Ne fecero le spese numerosi antifascisti, il più importante dei quali, Giacomo Matteotti, che accusò in Parlamento Mussolini di aver vinto grazie a brogli elettorali, venne assassinato il 10 giugno 1924 nel corso del suo rapimento da parte di una banda di squadristi capeggiata da Amerigo Dumini.