Download books for free. Other readers will always be interested in your opinion of the books you've read. ), Miscellanea etrusco-italica, III, Roma 2003, 137-154. Sarebbe quindi un errore di prospettiva pretendere di voler predisporre un quadro dei “fondamenti della Repubblica romana” procedendo per grandi temi in maniera atemporale (le magistrature, le assemblee, la religione, ecc. I censori erano eletti dai comizi centuriati, dopo che i consoli ed i pretori dell’anno avevano iniziato il loro mandato. I comitia tributa, sotto la presidenza di un magistrato di grado più elevato (un console o un pretore), eleggevano i due edili curuli, i quali disponevano entrambi di una sedia curule, ma non dei littori e neppure del potere di coercitio. Magistrature repubblicane. 2. Le magistrature che sopravvissero alla fine della Repubblica erano, in ordine di importanza nel cursus honorum: il consolato, la pretura, il tribunato plebeo, l'edilità, la questura e il tribunato militare. Ma quando a Giuliano de’Medici subentrò come capo politico di Firenze il nipote Lorenzo di Piero, all’anziano Michelozzi furono sostituite nuove figure, meno dotate di Le magistrature nella repubblica romana. E mentre un tribuno poteva porre il proprio veto contro ogni atto di Senato, assemblee o magistrati, poteva solo porre il veto alla legge, non alle misure procedurali vere e proprie. A volte il tribuno portava il caso davanti al collegio dei tribuni o il Concilium plebis per valutarlo meglio. I consoli erano le massime magistrature repubblicane, avendo attribuiti su di loro buona parte dei poteri che erano stati dei Re: assieme esercitavano il supremo potere civile e militare, i Romani dicevano che erano dotati di potestas e imperium. Egli deteneva un’autorità costituzionale (imperium) pari ad un pretore, e spesso, quando era nominato un dittatore, il senato specificava che doveva essere nominato anche un magister equitum. Nel 217 a.C., passò una legge che diede alle assemblee popolari il diritto di nominare i dittatori. consoli. Assunse anche la carica di pontefice massimo, cioè capo dei sacerdoti, e rinunciò alla carica di console. Tecnicamente essi si trovavano al di sopra di una classifica tra i magistrati ordinari (compresi consoli e pretori). Ex consoli . Ciò, di fatto, eliminò il monopolio dell’aristocrazia (nobilitas), che vi era stato fino a quel momento. Il console era anche il capo della diplomazia romana, potendo effettuare affari con le popolazioni straniere e facilitando le interazioni tra gli ambasciatori stranieri e il Senato. Al contrario erano magistrati cum imperio, il pretore, i due consoli, i proconsoli, i propretori, il dittatore, il magister equitum, i triumviri rei publicae constituendae causa consulari potestate, i decemviri legibus scribundis consulari imperio, i tribuni militum consulari potestate e l’interrex. You can write a book review and share your experiences. Vietata ogni riproduzione senza autorizzazione. I magistrati curiali indossavano nei giorni normali una toga orlata da una striscia di porpora (toga praetexta), mentre nei giorni festivi una toga tutta di porpora; tutti gli altri magistrati non portavano nessun segno distintivo. Dopo essere stati eletti, gli veniva conferito l’imperium dall’assemblea. ai Dieci di Balia e poi degli Otto di pratica, diventando il principale tratto di unione dei Medici con le magistrature repubblicane. A.MAGGIANI, Un santuario vetuloniese di età ellenistica, in: V.Bellelli – A.Maggiani (eds. Gestisco i seguenti siti: A sua volta il magister equitum era un magistrato nominato direttamente dal dittatore. Quando scadeva il mandato del dittatore, allo stesso modo cessava anche quello del comandante della cavalleria. Le istituzioni arcaiche, superata una primordiale e assai fluida fase di strutture claniche federate, vedevano una carica monocratica di vertice, il rex privo di carattere dinastico che si poneva come il capo militare, civile e religioso della comunità. F.F. Province romane imperium. Gli edili plebei rappresentavano in qualche modo gli assistenti dei tribuni, svolgendo spesso compiti similirai degli edili curuli. Una volta terminato il mandato, deteneva il titolo onorifico di “consulare” in senato, ma doveva attendere dieci anni prima di poter essere rieletto nuovamente al consolato. Tanto che entrambi questi magistrati possono essere definiti come “magistrati straordinari”. Il Concilium plebis, invece, sotto la presidenza di un tribuno della plebe, eleggeva i due edili plebei. I termini “magistratura” e “magistrato”, quindi avevano un significato generico, diversamente da quelli odierni. Originariamente in numero di 3, due dei quali con funzioni militari e uno con potere giudiziario. Appunto inviato da rhonda ... Questi però avevano il diritto di appello al popolo in caso di condanna a morte. Dal momento che si poteva abusare facilmente di questa carica (a causa del suo potere su ogni cittadino), venivano eletti solo gli ex consoli (normalmente patrizi). Tra questi furono magistrati sine imperio, vale a dire: i questori, gli edili, i censori, i tribuni della plebe, i duumviri, i tre tresviri monetales, i decemviri sacris faciundis, i decemviri agris dandis adsignandis, i decemviri stlitibus iudicandis, i triumviri capitales, i curatores viarum, i quattuorviri viarum curandarum e i triumviri coloniae deducendae. La durata temporale delle cariche derivò dal timore che la gestione della carica, protraendosi per più di un anno, potesse indurre chi la occupava a crearsi un posto di potere e costituire così un pericolo per la libertà degli altri cittadini. Non a caso i testi delle leggi emanate o anche i decreti del Senato romano (senatus consultum), erano depositati nel tesoro sotto la custodia dei questori. Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga. Dopo che i censori erano stati eletti, i comizi centuriati gli concedevano il potere censorio. Le caratteristiche principali della carica consolare sono date dall’annualità e dalla collegialità. Al termine della carica, il magistrato tornava ad essere un cittadino comune e poteva essere chiamato in tribunale per rispondere delle sue azioni durante la sua carica. Il seguente sito web non è una testata giornalistica ma un sito amatoriale e pertanto non avrà un aggiornamento periodico. Perché narrando le vicende di Enea, antenato della gens Iulia di cui Augusto faceva parte, esaltava indirettamente la figura dell'imperatore Perché la figura di Enea collegava simbolicamente la cultura romana con quella greca, ammirata dai cittadini romani e dall'imperatore stesso Le magistrature repubblicane e la conquista dell'Italia (510-264 a.C.) Mentre nell'età monarchica il potere era attribuito unicamente al re, in età repubblicana venne affidato a due magistrati eletti annualmente dall'intera cittadinanza, riunita nei comizi centuriati, dapprima chiamati pretori e in seguito consoli. I tribuni, i soli rappresentanti del popolo, avevano l’autorità di rinforzare il diritto della provocatio, che rappresentava una teorica garanzia di un giusto processo, ed un precursore del nostro habeas corpus. 1-3), in A. Palma (a cura di) Civitas et civilitas. Non avevano l’imperium e neppure erano accompagnati dai littori. - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Di solito si candidavano con i consoli di fronte all’assemblea dei comizi centuriati. Per questi motivi, doveva essere fisicamente presente quando l’atto era presentato. Ciò sospendeva il normale governo civile e dichiarava la legge marziale, investendo i due consoli del potere dittatoriale. I pretori amministravano la legge, comandavano anche le armate provinciali ed eventualmente presiedevano i tribunali. Le magistrature erano inoltre gratuite, cioè non retribuite, pertanto vi ... magistrati muniti di imperium, ai quali si aggiunsero successivamente Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post. E poiché la censura era la carica più prestigiosa tra tutte quelle ordinarie, normalmente solo gli ex-consoli potevano ricoprire questo incarico. ), senza tener conto della loro evoluzione storica. Tutti gli edili avevano ampi poteri sugli affari giornalieri interni alla città di Roma, compreso l’approvvigionamento della città di Roma, e sul mantenimento dell’ordine pubblico. Studi in onore di Francesco Guizzi,I 2013, pp. La sacrosanctitas di un tribuno (e quindi anche tutti i suoi poteri giuridici) avevano effetto solo nella città di Roma. Fino alla metà di febbraio erano aggregate al Sottosettore di Amandola anche le Bande di Sarnano, Piobbico, Montalto e Monastero, comprendenti oltre 200 elementi, prevalentemente slavi, le quali poi si resero autonome, il che per noi fu meglio. Egli aveva funzioni similari ad un console, quindi subordinato al dittatore. Per poter parlare di quali erano le cariche politiche nella Roma Repubblicana dal 509 al 31 a.C., dobbiamo innanzitutto parlare di magistrature dal termine latino magister che significa maestro. Ci sono molti motivi per questo cambiamento. Sono CEO e founder dei siti: Ciò sospendeva il normale governo e dichiarava qualcosa di analogo alla legge marziale ed i consoli di fatto erano investiti dei poteri di un dittatore. Il dittatore non era quindi eletto dal popolo, ma come abbiamo visto sopra da un console. Le cariche repubblicane erano per lo più elettive e temporanee, e l’ordine sequenziale delle cariche pubbliche, fu detto Cursus Honorum. Antonio Palo (laurea in archeologia) In caso di estrema emergenza militare (o per altri motivi), era nominato un dittatore (magister populi) per soli sei mesi. Le magistrature repubblicane furono sostituite da un sistema burocratico e gerarchico, con alla testa ... di unità dell’imperium. Egli nominava quindi un Magister equitum (comandante della cavalleria) da utilizzare come suo giovane subordinato. E mentre un dittatore poteva ignorare il diritto della Provocatio, questo diritto, così come l’indipendenza dei tribuni della plebe, in teoria continuavano ad esistere anche durante il mandato del dittatore. Poiché sia i tribuni della plebe sia gli edili plebei erano eletti dal Concilium plebis, piuttosto che dall’intero popolo di Roma (che comprendeva anche i patrizi), non erano considerati dei veri e propri magistrati e non disponevano della maior potestas. Possiamo definire la costituzione distinta in tre termini: la magistratura, il senato e il popolo.. Nelle magistrature repubblicane si sogliono fare alcune distinzioni. Ogni dittatore nominava un magister equitum (comandante della cavalleria), che lo servisse come suo luogotenente. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 23 feb 2021 alle 16:50. Durante l’anno, uno dei due consoli era superiore in grado rispetto all’altro, e questa graduatoria tra i due Consoli veniva capovolta ogni mese. Attraverso le lotte tra patriziato e plebe la civitas ha raggiunto un assestamento, che ne ha operata la fusione in un ordinamento che ci appare in tutta la sua funzionalità. La carica di questore era considerata il più basso grado di tutte le maggiori cariche poilitiche romane. I magistrati non curiali, invece, sedevano su un semplice sgabello. Il perfido imperium e l'ambigua potestas di Augusto (RG XXXIV. Il normale governo era sciolto e tutto passava nelle mani del dittatore, il quale aveva potere assoluto sulla res publica. Altri pretori avevano responsabilità all’estero, e spesso agivano come governatori di provincia. 228-235 Lo stesso studioso Assenmaker, nell’anno successivo, ha pubblicato un interessante e lungo studio, intitolato L. Sulla imperator et imperator iterum: pour une réévaluation de la cronologie des émissions monétaires de Sylla (RRC 367-368 et 359), Revue Numismatique, 2013, p. 247-277.. Anche qui, per chi voglia approfondire l’argomento, è disponibile il suo studio: Con un plebiscito del 342 fu vietato, da un lato di gerire contemporaneamente due magistrature, dall’ altro di ricoprire la stessa magistratura se non dopo dieci anni. I questori erano eletti dai Comitia tributa, normalmente prestavano assistenza sia ai consoli a Roma e chiamati perciò urbani, occupandosi dell’amministrazione del tesoro pubblico (l’aerarium Saturni), vale a dire delle entrate ed uscite finanziarie, spesso parlando pubblicamente dei saldi disponibili nella tesoreria; oltre ai governatori provinciali, nelle attività finanziarie come loro segretari, come l’allocazione delle risorse o il pagamento delle armate provinciali. I consoli presiedevano le sedute del Senato romano e le assemblee cittadine, avendo la responsabilità ultima di far rispettare le politiche e le leggi adottate da entrambe le istituzioni. Quali erano le istituzioni della Roma arcaica? Byrd 1995 R.Byrd, The Senate of the Roman Republic, in Senate Document 103-23, U.S. Government Printing Office, 1995. CHE COSA SI INTENDE PER . / Essere donna nella Roma arcaica. Altre azioni che potevano comportare una pena censoria erano le coltivazioni agricole abbandonate, l’essersi sottratto al servizio militare, la violazione dei doveri civili, gli atti di corruzione o ingenti debiti. cosi detto « diritto pubblico minano » egli, guardando alle fonti di cui disponiamo, ha affermato che le magistrature repubblicane (escluse le cariche plebee) erano tutte subordinate, dopo l'elezione, ad un voto popolare di obbedienza, il quale di regola era una lex curiate, ma … Whether you've loved the book or not, if you give your honest and detailed thoughts then people will find new books that are right for them. © 2015-2021 Storia Romana e Bizantina – Tutti i diritti riservati. 1): storia e struttura urbana, Il culto imperiale durante l’Impero di Costantino, L’atteggiamento di Costantino nei riguardi della magia, I misteri eleusini e i misteri orfici nell’Antica Grecia, La battaglia di Isso: la sconfitta di Dario III, il Gran Re dei Persiani e la fondazione di Alessandria d’Egitto. Bibl. Erano le città, infine, il centro di diffusione dei modelli di comportamento della società imperiale. In assenza di entrambi i consoli dalla città, senior e junior, il pretore urbano governava Roma, e presiedeva l’assemblea del Senato e le altre assemblee romane. Spesso il dittatore prendeva il comando della fanteria (quindi delle legioni), mentre al magister equitum rimaneva quello della cavalleria disposta alle ali dello schieramento romano. Non appena il tribuno non era più presente, l’atto potreva essere completato, come se non fosse mai stato posto un veto. Questo fu il motivo per cui la carica ebbe un particolare prestigio. Il magistrato, inoltre, non poteva essere restituito prima della scadenza stabilita per la sua durata, anche se si veniva processati per atti illeciti, ma ciò non accadeva mai. Le assemblee popolari cessarono praticamente di essere convocate. E se Cicerone e Tito Livio ricordano l’utilizzo dei poteri militari durante una dittatura, altri, come Dionigi di Alicarnasso, ricordano l’utilizzo dei poteri per mantenere l’ordine durante la secessione della plebe. Con il tempo persero però il potere del censo (passato ai Censori) e giudiziario (passato ai Pretori). Mentre erano all’estero, il console aveva un potere assoluto sui suoi soldati e su ogni provincia romana. Le magistrature repubblicane e la conquista dell'Italia (510-264 a.C.) Mentre nell'et monarchica il potere era attribuito unicamente al re, in et repubblicana venne affidato a due magistrati eletti annualmente dall'intera cittadinanza, riunita nei comizi centuriati, dapprima chiamati pretori e in seguito consoli. Gli edili erano magistrati eletti per condurre gli affari interni di Roma, e spesso collaboravano con le più alte cariche magistratuali. Ercolano / Herculaneum (pt. Potevano diventare magistrati solo i maschi, nati liberi (civis ingenui) e con la cittadinanza romana; erano esclusi invece i Latini dei municipia e delle coloniae; i liberti e i peregrini, … Dopo Diocleziano le magistrature repubblicane sono nomi vuoti di ogni contenuto. I di Th. Si stabilirono quindi delle regole riguardo le magistrature : il divieto di cumulo, il limite all’ iterazione e l’ ordine fra le magistrature. Qualsiasi resistenza contro il tribuno equivaleva a una violazione del suo figura sacra, e comportava la pena di morte. Così, quando vi era questa necessità, è come se per sei mesi Roma tornasse al periodo monarchico, con il dittatore che prendeva il posto dell’antico Rex. : Fondamentale è il vol. I tribuni, in virtù della loro sacrosanctitas, come rappresentanti del popolo, potevano porre il proprio veto contro qualunque atto o chiunque, compresi i censori, i quali, di solito, potevano agire disgiuntamente; un censore poteva anche multare un cittadino, o anche vendere le sue proprietà, come punizione per aver eluso un censimento o per aver compiuto una registrazione falsa. In aggiunta non avevano il potere di convocare il Senato o le assemblee romane. Il suo potere equivaleva alla somma dei poteri di due consoli insieme, senza alcun controllo sul suo operato da parte di alcun organo di governo. Inoltre le magistrature potevano essere ordinarie o straordinarie. Erano considerati come rappresentanti del popolo, in modo che potessero esercitare un controllo popolare sugli atti del Senato (attraverso il loro potere di veto), salvaguardando la libertà civile di tutti i cittadini romani. I magistrati non curuli sedevano su un semplice sgabello (subsellium).Infine le magistrature si distinguevano in straordinarie e ordinarie. Società e istituzioni di Roma antica | M. Pani, E. Todisco | download | Z-Library. Questa carica non rientrava nel cosiddetto cursus honorum, e perciò non segnava l’inizio di una carriera politica. SENATO. Tutte le magistrature (cariche) erano collegiali, cioè costituite da un insieme di due o più persone, salvo qualche eccezione, ed in genere avevano la durata di un anno; solo il Senato era permanente in quanto i suoi membri erano a vita, permettendo così solamente un ricambio parziale e continuo. A partire dal 367 a.C. troviamo un unico pretore (praetor urbanus), distinta dal consolato, con l’incarico di amministrare la giustizia, ma come i consoli fornito di imperium, e con il diritto di convocare i comizi in assenza del console. I questori potevano emettere denaro pubblico per particolari necessità, solo se erano stati precedentemente autorizzati a farlo da parte del Senato. Un altro magistrato era il censore, che era preposto al censimento ogni cinque anni, durante il quale poteva nominare nuovi senatori o anche eliminarne di vecchi. Vi erano magistrati curuli e non, ovvero il magistrato poteva sedere o meno sulla sella curulis, poltrona intarsiata di avorio, che ricordava il currus o carro reale di cui al tempo della monarchia facevano uso i re.