Non è forse un caso che tu abbia cercato le radici delle tue motivazioni nel tuo vissuto personale, nella tua storia autobiografica e familiare. A partire da un corso polivalente che ho frequentato a L’Aquila nel biennio 1988-90. Sono convinta che la propria strada sia un continuo divenire, molto spesso prendiamo decisioni che in quel momento, solo in quel momento, sembrano casuali, ma a guardare indietro si ha la percezione del tutto. In bocca al lupo! Compito a cui ho sentito di essere chiamata ad un certo punto della mia carriera, perché nel mio intimo ero consapevole che non mi bastava più condurre una lezione in maniera “tradizionale”. Il docente di sostegno è un insegnante per tutta la classe e non per un solo alunno. Vergogna», conclude. Il rapporto con i colleghi era buono ma non facevamo mai lavoro di gruppo; ognuno stava per conto suo a gestire i clienti che il capo ci affidava, senza mai interfacciarci con la clientela, perché era poi il capo che riceveva i clienti, che chiariva i loro dubbi, che dava loro consigli. Così mi sono ritrovata in una scuola superiore, pochi anni dopo esserne uscita, e ho fatto ciò che mi veniva più naturale…pormi allo stesso livello dei ragazzi, cercare di conoscerli e di farmi conoscere da loro nel modo più onesto e sincero possibile, offrire loro appoggio, ascolto. Quando ho iniziato ad accettare incarichi sul sostegno, ho avuto modo di sperimentare anche la sensazione non piacevole di non riuscire ad aiutare un ragazzo disabile (in questo esempio un autistico grave violento), nonostante tutti i miei sforzi, nonostante cercavo aiuto, parlavo con persone che avevano figli con sindromi simili, nonostante cercassi risposte nel mondo di internet, nonostante contattassi professionisti (medici), nonostante tutto è stata per me una sconfitta. Abbreviazioni Militari, Palermo-milan Coppa Italia 2011, Inoltre riuscire a fare il corso del TFA sostegno è stato per me fondamentale perché finalmente sto acquisendo strumenti e conoscenze necessarie e dovute per tutti i miei studenti, riesco a completare il mio profilo professionale così da rendere effettive le affermazioni insegnare tutto a tutti e non uno di meno. Se vuoi saperne di più sul dibattito attuale sull’evoluzione dell’insegnante di sostegno in Italia e sulla relazione fra insegnante di sostegno e curricolare, non perdere questo post! Tribunale PD n°1709-06/9/00, la redazione è composta da giornalisti professionisti ed i contenuti sono aggiornati quotidianamente! Scuola, si torna sui banchi ma mancano 150mila prof e 20mila amministrativi e tecnici. Rosa Napoli 2020, Fare l’insegnante di sostegno però è sempre stato un lavoro complicato, ci si scontra contro pregiudizi, contro luoghi comuni che vorrebbero far rimanere i bambini e i ragazzi speciali nella loro condizione, eppure non mi sono mai pentita della mia scelta, perchè ogni giorno sento di aver realizzato qualcosa di utile per il mio alunno. ( Chiudi sessione / Ho scelto di specializzarmi e di fare l’insegnante di sostegno per diverse ragioni. Succede, a volte un po’ per caso, di considerare questa prospettiva lavorativa, un’opportunità realistica… in un contesto in cui il lavoro assume sempre più le sembianze di una chimera, e persino l’attività precaria di insegnamento diventa sempre più aleatoria. Sono andata a lavoro ogni giorno lasciando a casa me stessa, pensando solo alle risorse alle quali sarei potuta ricorrere per catturare, di volta in volta, la loro attenzione e il loro interesse, facendo ricorso a tutte le mie energie per tentare di insegnare loro nuove abilità, nuovi modi di agire e di interagire con gli altri. Contattaci per chiederci gratuitamente una consulenza, scrivici… condivi i tuoi dubbi, le tue difficoltà, le tue esperienze esportabili… saremo lieti di darti una mano! Essere insegnante di sostegno … Posted by In Uncategorized. Fare l’insegnante di sostegno non è una missione di vita, nessuno si aspetta che siano “votati al martirio”, ma potete e dovete pretendere che svolgano il proprio lavoro in modo adeguato. Figura che, negli anni, si è sempre più specializzata, per andare incontro alle esigenze dei bambini con disabilità. Di chi, magari, da anni prende una nomina annuale e fa l’abbonamento del treno o prende una casa in affitto per andare a “insegnare sostegno” lontano da casa. Ma intanto mio figlio oggi è dalla nonna e l’insegnante di sostegno non è stata nominata». Abbiamo lavorato tre anni insieme e tutta la sua esperienza mi ha dato il coraggio di accettare il mio primo incarico sul Sostegno, che prima vedevo come qualcosa di troppo complicato, troppo difficile,insomma mi sentivo inadeguata. La prima grande sfida è quella relativa all’ inclusione. Se vuoi, puoi condividere le tue motivazioni e, scrivendole, magari scoprirle meglio anche a te stesso… In che modo? io e il mio piccolo ci siamo conosciuti quest’anno…sapevo gia che fosse un tipetto particolare….ma quando l’ho visto ho colto subito la sua essenza speciale.il suo modo cosi particolare di vedere le cose, il suo contatto con gli amichetti cosi buffo ma tanto dolce …perche lui quando vuole bene a qualcuno si avvicina in apparente modo scontroso e poi alla fine non se ne va , se non da un bacino sulla testa. ed è un po' loro dovere aiutarti.. ... Ti parlo di marzo perche x ora siamo a scuola. ( Chiudi sessione / Nel corso di questi pochi ma significativi anni di lavoro come assistente specialistica mi sono interfacciata con tante insegnanti di sostegno: con alcune ho collaborato in maniera ottimale, ammirandone le competenze e condividendone i successi, con altre mi sono scontrata duramente; ma da tutte ho rubato qualcosa, tutte mi hanno insegnato molto, e di tutte conserverò sempre un caro ricordo. Vai al post sulla relazione fra insegnante di sostegno e insegnante curricolare, che ho presentato ad un Convegno sull’evoluzione sull’insegnante di sostegno; se vuoi leggere di più e confrontarti con le esperienze di altri insegnanti… potrai farlo leggendo “Storie di scuola. Mi ritrovo a credere che non c’è la strada giusta o sbagliata ma c’è una strada da percorrere nel modo che noi riteniamo sia quello più giusto. Le ragioni più personali e profonde stanno invece nel fatto che sono attratta dall’idea di fare una professione che sento utile, e apprezzo il pensiero di lavorare a stretto contatto con altre persone, sentendomi parte nel migliore dei casi di una squadra. Un’altra ragione per cui mi attrae questa professione è il fatto di poter mettere a frutto al suo interno anche le mie esperienze professionali precedenti, come guida e operatrice culturale: potrei sviluppare progetti in tal senso, come ampliamento dell’offerta formativa, e contribuire a creare nei ragazzi consapevolezza e interesse per il contesto in cui vivono e per il patrimonio che li circonda. I motivi sono tanti, mi piace avere la possibilità di trascorrere più tempo con i ragazzi, poter intervenire con strumenti diversi, il contatto umano e è sicuramente privilegiato.L’esperienza ha anche cambiato il mio modo di insegnare Inglese, sono più attenta a tante dinamiche che prima non coglievo. Si pensi ad es. Da quel momento ho preso la decisione e mi sono dedicata agli studi per la formazione. ( Chiudi sessione / L'espressione "insegnante di sostegno" è stata utilizzata per la prima volta in una circolare ministeriale nel 1979 in cui, la persone che assumeva tale ruolo, veniva definita come un docente a pieno titolo, non un elemento aggiuntivo, e inoltre veniva specificato che tutta … Abbiamo scritto tanto su queste pagine e tantissimo è stato scritto da tanti e dappertutto. Anpi Statuario, Le classi oggi sono talmente eterogenee che non si può più pensare di entrare in aula, sedersi e iniziare a tenere la classica lezione frontale. Al momento vedo questa professione nel mio futuro e la partecipazione a questo corso di specializzazione non è altro che l’inizio. Un’ultima ragione per cui mi attrae questa professione è che mi offre la possibilità di continuare a imparare e acquisire competenze sempre nuove: è tanto vasto il campo della disabilità e tanto irripetibili e diverse sono le persone le une dalle altre, che difficilmente immagino di cadere nella monotonia lavorativa. In questo circolo virtuoso fra “prassi” e “teoria” consiste gran parte del lavoro di un insegnante. Fratelli d'Italia aveva presentato un pacchetto di emendamenti per scongiurare questa emergenza nell'emergenza ma, guarda un pò, sono stati cestinati. Inoltre bisognerà spesso lottare per far comprendere agli studenti, ai genitori e ahimè anche ai colleghi che l’insegnante di sostegno opera a beneficio della classe e non solo del singolo alunno con disabilità, che non è il professore dei “malati” o il professore di serie B, bensì un professionista motivato, con competenze specifiche, con professionalità acquisite dallo studio e sul campo. Fuochi D'artificio Streaming Gratis, Hotel Meandro Gargnano, la mia vocazione è insegnare, a prescindere dalla materia… e voglio dare a tutti i ragazzi/e speciali le stesse possibilità di crescita che ha avuto e che ha ancora Simone perché c’è qualcuno che lotta per loro e con loro. Ora indosso per un attimo il “cappello giallo” e dico che nelle scuole si respira qualcosa di vivo, del potenziale in formazione e mi dà energia il poter contribuire con la mia personalità, il mio modo di essere e il mio vissuto al lancio della vita di qualcun’altro. loro sanno come funziona la scuola e sanno cosa si aspettano dall'insegnante di sostegno, e sanno anche che sei,immagino giovane, inesperta e sei stata buttata lì senza sapere nulla (che vergogna!) Forse fare l’insegnante di sostegno ci permette di vedere quasi in simultanea i frutti del nostro lavoro proprio per questa reazione immediata e del rapporto più stretto con alunno e classe. Temo che, se non tentassi questa strada, lo rimpiangerei per tutta la vita. Non perdere l’occasione . Forse la formazione ci aiuta un po’ a prendere le “distanze” per comprendere che non si tratta di una sconfitta “personale” e che la battaglia va combattuta necessariamente con l’aiuto di tutti gli altri, se vogliamo provare a vincerla. Cara Annarita, anche la tua storia è molto indicativa. Oggi che inizio a muovere i primi passi nella scuola attraverso il tirocinio e ricordando anche i periodi in cui lavoravo con giovani in condizioni di disagio e di situazioni di deprivazione socio economica, mi sono reso conto che probabilmente l’insegnante di sostegno sarà la mia dimensione e che quindi, senza volerlo, ho trovato la mia strada. Settimana Italiana Dell'insegnante 2020, Fare l’insegnante non è una professione per tutti, perché richiede sacrifici, sforzi, dedizione e pazienza. Per diventare insegnante di sostegno generalmente è necessario possedere i requisiti minimi per l'insegnamento tradizionale (ad esempio un diploma di laurea nell'area desiderata, che certifichi il livello di preparazione teorico del docente), a cui si aggiungono i requisiti specifici per affrontare difficoltà e bisogni educativi particolari. Ma non per tutti. Mio marito e io abbiamo preso un permesso dal lavoro ma la preside non ci ha mai ricevuto - continua - mi è stato poi detto che non c’è stata la possibilità di organizzare un sostegno per mio figlio e consigliato di non portarlo a scuola lunedì e martedì, perchè poi ci sarebbero state le elezioni e nel frattempo la scuola avrebbe cercato soluzioni. Abbiamo attivato con la classe un laboratorio di “Decopage” che si svolgeva una volta a settimana con la collaborazione dell’insegnante di arte e che ha visto la realizzazione di piccole opere fatte dai ragazzi stessi esposte in una mostra finale. Inoltre, nella mia attività clinica ho avuto modo di lavorare con disturbi mentali e demenza in ambito nauropsicologico. Quel dirigente, che aveva avuto modo di conoscermi, mi incoraggiò e allora intrapresi quest’avventura. Salone Del Mobile 2020 Dateex Questore Di Roma, Un lavoro coerente con gli studi svolti all’università, ma che purtroppo non mi dava nulla sul piano personale. Sono appassionata di Lingue Straniere e più in generale delle diverse forme di Comunicazione. Nel corso degli anni ho visto le battaglie combattute dai miei zii per far si che a Simone venisse riconosciuto il suo diritto allo studio e devo dire che quelle lotte non sono state vane perché nel corso dei suoi 21 anni ha fatto dei passi da gigante, scalando e superando montagne di ostacoli. Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici per migliorare la navigazione. Ritengo che la scuola sia di tutti….e di ciascuno! Proverbi Sul Lavoro, E che nel primo giorno di scuola 34 alunni con disabilità su 36 hanno regolarmente frequentato. Stefano Barigelli Curriculum, Del resto, l’insegnante di sostegno non è l’insegnante dell’alunno con disabilità bensì è un insegnante affidato alla classe per promuovere il suo processo di inclusione.. Perché ho scelto di fare l’insegnante di sostegno. Modifica ), Mandami una notifica per nuovi articoli via e-mail, Elementi di didattica inclusiva e alunni con BES, Laboratorio disabilità sensoriale uditiva, Ped e did disabilità intellettive e spettro autistico, Collegare un monitor esterno a un notebook: problemi e soluzioni, relazione fra insegnante di sostegno e insegnante curricolare, Storie di scuola. Statistiche Milan 2019, Il medico: non mostra più sintomi, Multe fino a 1000 euro «per chi non ha la mascherina» Ma su Dpcm ipotesi rinvio, Covid, ecco il nuovo Dpcm che estende l'emergenza al 31 gennaio 2021: deroghe Regioni solo se più restrittive, Coronavirus, Speranza: «Obbligo di mascherine anche all'aperto», «Se riesco a tenere la mascherina io, potete farlo anche voi»: in Aula l'esempio della deputata Noja, Covid, Sgarbi: «Confinare gli asintomatici positivi è una misura repressiva fascista», Covid Italia, il bollettino di oggi 6 ottobre: 2.677 nuovi casi e 28 morti. Ecco perché vorrei essere un’insegnante di sostegno : perché mi piacerebbe aiutare qualcuno a sentirsi accettato e parte di una comunità. Tuttavia conservo molta passione per le mie discipline che contemporaneamente al sostegno riesco ad insegnare ma le vivo in maniera completamente diversa e riesco a mediarle alla classe in modo sempre più inclusivo. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Se vuoi saperne di più sulla metodologia autobiografica, clicca qui! Diventare insegnante di sostegno è spesso l'inizio per molti della propria carriera di insegnante.. Infatti, quando ci sono carenze in organico delle scuole e non si riescono a trovare abbastanza insegnanti, una volta esauriti i nominativi delle scuole si contattano persone tramite la messa a disposizione. Di chi, magari, da anni prende una nomina annuale e fa l’abbonamento del treno o prende una casa in affitto per andare a “insegnare sostegno” lontano da casa. perché fare l'insegnante di sostegno. Mi piace. L’incontro con le alunne disabili che avrei dovuto seguire è avvenuto spontaneamente, in maniera informale. La cosa che mi piacque di più fu la possibilità di dare sicurezza all’alunna che mi era stata affidata e spronarla e darle gli strumenti per andare oltre, migliorarsi, superare limiti ogni giorno. Andromeda Chords Weyes Blood, L’insegnante di sostegno gestisce i rapporti con la famiglia, costruendo un rapporto di fiducia e scambio, mirato alla restituzione di una immagine dell’alunno che ne comprenda le difficoltà, ma soprattutto le potenzialità e le risorse, in una prospettiva che guarda ad un futuro di autonomia e di persona adulta. Ho avuto modo di confrontarmi con un’altro aspetto della mia professione legato alla prevenzione più che alla patologia. Rispondere alla domanda “perché vuoi diventare insegnante di sostegno” potrebbe essere decisivo per la selezione. Essendo laureata in psicologia ho avuto modo di lavorare in ambito scolastico per lo svolgimento di alcuni progetti rivolti a genitori e docenti. Eppure, guardando meglio dentro se stessi, ognuno di noi può scorgere motivi “altri”, che profondamente agiscono nel condurci inesorabilmente in questa direzione. Adattare il proprio approccio in funzione di ciascuno al fine di raggiungere il massimo risultato è stato un esercizio continuo, fatto di tentativi ed errori seguiti da aggiustamenti. "Deve esserci una coevoluzione dell'apprendimento, cioè dove si impara in due, chi ha un deficit e chi non ha un deficit.” Roberto Olivato 02 Settembre 2011 In altre parole alcuni bambini hanno insegnanti specializzati e altri no. Ho sempre sognato fare l’insegnante fin da piccolo, ma scelte professionali diverse mi hanno portato per un periodo ”fuori strada”. Ha aiutato noi a conoscere Daniele e le sue problematiche, a comprendere l’importanza di far sentire qualcuno accettato e parte di qualcosa.. Daniele è diventato membro attivo e da ragazzo timido e introverso è riuscito far affiorare la parte di sé che teneva nascosta: la parte che lo rendeva uguale a noi , un ragazzo adolescente che vuole degli amici, che sa divertirsi e che ama la vita. Daikin Ftxs25g2v1b Manuale D'uso, Ricordo le molte difficoltà affrontate soprattutto in classe con alcuni docenti che non volevano essere disturbati dalle grida o dagli spostamenti della ragazza, ma anche la preziosa collaborazione di altri, della AEC e dei compagni alcuni dei quali già la conoscevano dalla scuola primaria e che sono stati d’aiuto per interpretare alcuni comportamenti a me poco noti. Insegnante di sostegno denuncia: ”Licenziato perché disabile” PRATO - Un insegnante ha denunciato di essere stato licenziato perché disabile: così ha scritto su Fb Marco Di Domenico di 33 anni licenziato perché la sua disabilità, una miopatia muscolare, renderebbe insicuro il suo stesso lavoro. Ficco perché ancora oggi sono una docente di sostegno.. L'Insegnante di Sostegno nella scuola Sintetizzare in una relazione l'esperienza educativo- didattica di un "percorso di Vita", non è un impegno semplice per le difficoltà di sviscerare l'argomento in tutte le sue sfaccettature e per la complessità dei rapporti da considerare. Partiti Di Estrema Destra In Italia, Insegnando pianoforte in una scuola privata mi sono trovato nella situazione di non sapere quale approccio didattico utilizzare con una studentessa con disabilità intellettiva. Anch’io credo che non ci sia una strada giusta o sbagliata ma che, a ben guardare, le strade che crediamo di scegliere e che, a volte, sembrano sceglierci non vengono a caso. Rievocare per iscritto il primo incontro con una persona disabile è una delle attività che ho svolto personalmente e che mi ha aiutato a comprendere e scoprire a me stessa alcuni aspetti del mio rapporto con le persone disabili e con la disabilità. La seconda sfida è quella di riuscire a possedere particolari competenze psicopedagogiche, relazionali, didattiche e sapere svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici. Cercherò di farlo nel migliore dei modi possibili. Spesso si arriva ad intraprendere il percorso formativo di specializzazione, dopo altre esperienze lavorative, come nel mio caso, o anni di insegnamento precario. Montpellier Spiagge, prima di essere un insegnante di sostegno desidero essere un insegnante e desidero essere un insegnante completa quindi anche di sostegno. All’inizio ero un po’titubante perché non lo avevo mai fatto, inoltre provengo da studi economici, quindi non sapevo nemmeno se ne fossi stata capace. Poi mi si prospettò l’opportunita di partecipare al tfa per le attività di sostegno e la colsi. Atlantico Mengoni, Siti Fantacalcio, Scuola, si torna sui banchi ma mancano 150mila prof e 20mila amministrativi e tecnici. La donna riferisce che dai responsabili della scuola le sarebbe stato risposto: «Abbiamo solo 2 maestre per 14 disabili». I nostri ragazzi speciali sono tali perché dotati di capacità diverse, che li rendono una ricchezza preziosa all’interno della classe. Stavo dietro una scrivania ad occuparmi di contabilità. L’idea di diventare insegnante di sostegno nasce in maniera graduale e lenta. Cara Silvia, la scoperta di quale fosse il percorso più “giusto” per te in quel momento è illuminante! Vorrei insegnare loro i valori che contano, renderli solidali e altruisti. Vuoi ascoltare un esempio di scrittura autobiografica professionale? Ci sono diversi motivi che mi hanno spinto a diventare insegnante di sostegno, tutti nobili e belli uno più dell’altro. Avrebbero dovuto garantire l'inclusione degli studenti più fragili e aiutare le famiglie, ma le risposte del governo sono state solo due: esclusione e isolamento. Il difficile mestiere dell’insegnante: ecco le testimonianze Vediamo ora le testimonianze che hanno come oggetto il mestiere dell’insegnante, che in molti, anche un po’ sarcasticamente hanno tradotto come il difficile mestiere dell’insegnante . «Mio figlio ha la sindrome di down, ma è autosufficiente e iperattivo e non vede l’ora di tornare a scuola. Ac Milan Campagna Acquisti, Passione per la relazione d’aiuto con la quale ho avuto la fortuna di potermi confrontare grazie all’attività professionale e di volontariato all’interno di una associazione educativa giovanile. Ho maturato col tempo che questa mia predisposizione poteva essere trasformata in professione. Per raggiungere tale obiettivo occorrono, a mio avviso, grande flessibilità, empatia e capacità relazionali molto spiccate. Empatia, perché è importante nell'insegnante di sostegno (e non solo) La scuola è un grande gioco di squadra e la parte più emozionante è cercare la strategia più giusta. Allo stesso tempo, sentivo il desiderio di formarmi ulteriormente, di cercare conferme alle strategie che avevo faticosamente ricercato e sperimentato da me, di acquisire quante più nozioni, tecniche e informazioni utili per sistematizzare le mie conoscenze, formalizzare le mie azioni, crescere professionalmente e umanamente. Inoltre stare con i ragazzi e i bambini mi ha fatto imparare da loro a guardare il mondo con i loro occhi. Negli anni di esperienza come insegnante nella scuola primaria ho avuto la fortuna di conoscere da vicino il mondo della disabilità, ho infatti avuto spesso, nelle mie classi, la presenza di alunni con disabilità e mi sono resa conto che quel mondo è molto più complesso e variegato rispetto a quello cosiddetto “normale”.