È considerata la corona della creatività del maestro, il suo più grande successo nella pittura. Ultima Cena di Tintoretto, le linee prospettiche convergenti concorrano diagonale lontano dalla superficie e creata un e un effetto inquietante di profondità e movimento. L'Ultima cena è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1592-1594 e conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. Le fonti di luce in questo lavoro sono 2: una arriva dal primo piano e l’altra proviene da un’entrata che sta in lontananza, vicino la cucina della locanda, sulla destra. San Giovanni … Sono molto felice che ti sia piaciuto il mio lavoro. Nel padiglione Expo della Santa Sede spicca per valore artistico e simbolico l’originale Ultima cena del Tintoretto, proveniente dalla chiesa veneziana di San Trovaso.Realismo, simbolismo e attualità, nella tensione dell’uomo fra corpo e anima e di una storia nella quale ancora riecheggia l’angosciosa domanda «Rabbì, sono forse io?». La tovaglia bianca e gli apostoli sono colpiti da una luce diffusa che sembra provenire più dall’aureola di Gesù che dalle candele del lampadario: la luce divin… Diversamente da tanti, altri tradizionali dipinti Ultima Cena, Jacopo decide di introdurre alcuni cambiamenti e reinterpreta completamente la scena. È così che il quadro del Tintoretto è andato a finire nel presbiterio. Tintoretto “Ultima cena”, 1547 – Chiesa San Marcuola, Venezia Nel corso della sua vita realizza una decina di quadri che hanno per oggetto l’Ultima cena. Non proprio. Una è la personificazione della Carità (quella di destra) e l’altra della Fede (quella a sinistra). Questa versione conservata nella chiesa di San Polo la trovo molto interessante, e se la dovessi descrivere soltanto con una parola, direi: condivisione. Se fai attenzione, puoi notare che il gruppo composto da Cristo e gli apostoli si può dividere in 3 parti: Si tratta di una divisione scenica abbastanza tradizionale, facendo emergere un attaccamento alle vecchie regole artistiche da parte del Tintoretto (ti ricordo che qui siamo più di 30 anni prima rispetto alla versione di San Giorgio Maggiore! Dove si trova: Chiesa di San Marcuola, Sestriere Levante. Tintoretto muore all’età di settantacinque anni dopo aver realizzato tre ultime opere per la Basilica di San Giorgio Maggiore: gli Ebrei nel desertoe la caduta della manna, l’ Ultima Cena e la Deposizione nel sepolcro (1592 – 1594). Cristo è quasi sul fondo della scena, illuminato dalla luce divina, e sta offrendo il pane. BELLISSIMO! Devi sapere che la Pasqua ebraica di solito viene consumata in modo rapido ed in piedi; tenendo conto di questo particolare, il pittore pone la maggior parte dei protagonisti in questa posizione. Grazie Giuseppe. Grazie. Quella che appare sulla tavola apparecchiata, in primo piano, sembra una torta con delle candeline, ma non si è riusciti a capirne il significato. Siamo precisamente nel 1579: è un anno d’oro per questo artista. Ma hai visto queste figure in primo piano? Antecedente alla tela di San Marcuola, vi è solo un’Ultima Cena di collezione privata; preceduta a sua volta da una Cena in Emmaus (Budapest) e dal Cristo tra gli Evangelisti (Collezione lombarda). È stata un’impresa ardua, ma il Tintoretto non si spaventa per così poco e nel giro di un anno porta a compimento la richiesta del duca. Oltre alla già citata lampada nella parte alta della scena, voglio che concentri la tua attenzione sull’aureola di Cristo. Gli appassionati di Tintoretto lo apprezzerebbero di certo…. Inoltre, devi sapere che questa versione dell’Ultima Cena si trova di fronte ad un altro eccezionale quadro, sempre opera del Tintoretto ed è intitolato la lavanda dei piedi. Complimenti per il lavoro svolto! ULTIMA CENA DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO. Quella misteriosa donna che sta in primo piano, sul lato sinistro della scena, intenta ad allattare un bambino al seno. Sono contento che ti sia stato utile Marika. Tintoretto - L'Ultima cena Per la Chiesa di San Giorgio Maggiore Tintoretto realizza l’Ultima cena, uno dei vertici più alti della sua pittura. E cosa c’entra con l’Ultima Cena? Infatti, nell’immaginario collettivo, la rappresentazione dell’Ultima Cena assume i caratteri della solennità, dell’assoluta sacralità. Ultima cena. Grazie. Grazie del commento Emanuele. ), ma anche un’attenzione per il dettaglio eccezionale. Soltanto 2 anni dopo, il Tintoretto morirà a causa di una febbre devastante. Tweet. L' Ultima Cena è un dipinto, realizzato tra il 1592 ed il 1594, ad olio su tela, da Jacopo Robusti, detto Tintoretto (1518 - 1594), collocato nel presbiterio della Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. Gesù si sta alzando improvvisamente dal tavolo spalancando le braccia per consegnare il pane a 2 discepoli accanto a lui, prefigurando la sua prossima crocifissione. A proposito del traditore, se non l’hai ancora riconosciuto, non preoccuparti, (anche io ci ho messo un po’!) Sono toni abbastanza scuri, dove risalta quasi immediatamente il bianco ed il grigio del pavimento a scacchi e subito dopo anche il rosso ed il blu della veste di Cristo. Ottimo lavoro, davvero. L'Ultima Cena - Tintoretto. Cosa ne pensi di estendere le tue analisi anche ad altre opere del maestro? Il tema dell’ultima cena è forse il più ricorrente nel catalogo del Tintoretto. Tintoretto, Ultima Cena, 1578-81 - Scuola Grande di San Rocco Emilio Vedova, Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia da Tintoretto, 1942 - Firenze, Museo Alberto della Ragione 6 relazioni: Basilica di San Giorgio Maggiore , Opere di Tintoretto , Padiglioni nazionali dell'Expo 2015 , Tintoretto , Ultima Cena , Ultima Cena (disambigua) . Quest’ultimo sta per prendere della frutta dal tavolo che sta sull’estrema destra della scena. So che stai pensando: siamo in una locanda, una di loro ha un vassoio e quindi devono essere per forza delle cameriere. Dà un’occhiata sul lato sinistro dell’opera, a quell’uomo in primo piano che si sta avvicinando ad uno degli apostoli. E ciò per diversi motivi. Il fatto che tutti gli apostoli sono seduti su degli sgabelli e non su delle normali sedie. Infatti, se nel quadro di San Giorgio Maggiore c’è Gesù in piedi e che risalta immediatamente, qui Tintoretto dipinge il momento in cui Cristo rivela ai suoi apostoli che quella stessa sera uno di loro lo tradirà. Bravo. Come puoi vedere, i protagonisti del quadro sono in un ambiente molto buio, molto difficile da riconoscere. Anche qui Giuda si distingue dagli altri personaggi perché ha una bisaccia (una borsa) al cui interno sono contenuti i denari che ha ricevuto per aver tradito Cristo ed ha l’altra mano appoggiata sul tavolo. È un dettaglio che simboleggia la lavanda dei piedi fatta da Cristo ai suoi apostoli durante l’Ultima Cena. Sacramento durante la celebrazione della messa o altri riti. La donna che sta più a sinistra della scena ha tra le mani un vassoio vuoto, l’altra invece è coperta addirittura da alcuni uomini, rendendo impossibile vedere quale è il suo incarico. Devi sapere che si tratta di un’osteria veneziana del 15° secolo. 1592-1594. L'ultima cena è un dipinto a olio su tela di 365x568cm realizzato tra il 1592 ed il 1594 dal pittore italiano Tintoretto. Sai che l Ultima Cena Tintoretto è caratterizzata da 3 livelli di luminosità? Si tratta di un dettaglio molto importante perché rappresentano la distinzione tra il mondo terreno e quello spirituale. È un personaggio simbolico che collega 2 tipi di nutrimento: quello materiale e quello spirituale, ovvero i 2 livelli che si uniscono nell’Ultima Cena di Cristo. Ormai è troppo vecchio ma non vuole assolutamente abbandonare la pittura, e così si fa aiutare da suo figlio Domenico. Bravissimo! Ultima Cena: Veronese e Tintoretto a Confronto Jacopo Rubusti (tintoretto) Vita in breve Pala Bevilacqua Pala Giustiniani Vita in breve Ritrovamento del corpo di San Marco '' La scuola grande'' Paolo Caliari ( Veronese) - Nato a verona nel 1528 Paolo Veronese muore il 19 aprile Come faccio a sapere che è proprio lui e non un altro? Come nelle altre versioni dell’Ultima Cena, anche in questa tela il Tintoretto pone i suoi personaggi in un ambiente familiare, caratterizzato da una grande apertura sul lato destro della scena. TINTORETTO ULTIMA CENA JACOPO ROBUSTI JACOPO ROBUSTI. E questo cosa c’entra con l Ultima Cena di Tintoretto? Si tratta di un paggio e ci sono 2 misteri che lo riguardano: Anche questo è un personaggio simbolico che ricorda che la storia di Cristo è una vicenda che non verrà mai dimenticata e la lega al presente. GRAZIE.Illuminante, posso contare che descriverà anche le altre “cene” di Tintoretto? L'Ultima cena proveniente dalla chiesa di San Polo (15745) restaurata, e la successiva di un decennio, di San Trovaso, sono un momento altamente significativo della mostra, per la straordinaria dinamicità delle composizioni e per il diretto confronto. Utilizza una prospettiva completamente nuova e lontana dai canoni tradizionali; i discepoli sono seduti attorno a questa tavola messa in obliquo, su cui sono appoggiati diversi oggetti per la cena, tra cui spicca il vino ed il pane, gli elementi fondamentali dell’Eucarestia. Una piccola precisazione: devi sapere che questa tela è stata realizzata prima rispetto a quella conservata a San Giorgio Maggiore. Tintoretto in questa versione sceglie di ritrarre il momento in cui Gesù rivela ai suoi discepoli che tra loro c’è un traditore. Ma cos’ha di così particolare questa versione dell’Ultima Cena? Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che: Allora, sei pronto per conoscere questi spettacolari lavori? È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Posso chiederti le fonti bibliografiche da te utilizzate per arrivare a queste conclusioni? Tintoretto con questo lavoro parla chiaro: non vuole più saperne di regole tradizionali della pittura e scene viste e riviste; ora vuole donare all’arte qualcosa di nuovo ed inaspettato. Confrontando questa prima versione dell’Ultima Cena del Tintoretto con le future (e più audaci) sono sicuro che non diresti mai che si tratta di 2 opere dello stesso artista! Il testo è stato molto utile per me. L'Ultima cena è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1592-1594 e conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. Ma non preoccuparti, ti assicuro che quando vedrai i dettagli di questa tela del Tintoretto, capirai perché penso che sia un capolavoro che merita parecchia attenzione. Sai che ci sono anche degli animali in questa scena? Dove si trova: Chiesa di san Giorgio Maggiore, Venezia. Hai gettato luce su questi quadri del Tintoretto e ho potuto vedere molto di più. A proposito, voglio dirti una cosa a proposito del contrasto luminoso. Scommetto che quando senti parlare dell’Ultima Cena, la prima opera d’arte a cui pensi è quella di Leonardo da Vinci e non quella del Tintoretto. La luminosità profana è gestita dalla lampada a soffitto che irraggia l'ambiente e colpisce i vari personaggi. La data in cui è stata completata l’opera è la seguente: il 27 agosto 1547. Alcuni dei discepoli cercano di avvicinarsi al Signore, altri invece si distendono sul lato destro dove ci sono i mendicanti ed alcuni di loro invece si voltano in basso per dare da mangiare alla bambina qui presente, rispettando i desideri altruistici di Cristo. E’ un lavoro eccezionale! L’ho usato tantissimo per la mia ricerca di arte. Guarda cosa c’è sulla tavola: pane e vino, i 2 simboli tradizionali dell’Eucarestia. Ah, dimenticavo: bravo. L’Ultima Cena di Tintoretto nella chiesa di San Trovaso a Venezia non può che colpire chi la osservi. Per quanto riguarda la storia di questa tela, a dirti la verità, non c’è molto da dire. La tela dell’Ultima Cena è stata commissionata dalla Scuola del SS. Il primo luogo in cui è stata messa la tela non è lo stesso in cui la puoi ammirare oggi, ma probabilmente era sopra all’antico banco della confraternita del Sacramento. Un intenso chiaroscuro domina tutta la scena, dando particolare rilievo alle vesti dei protagonisti. Mi piace tantissimo Tintoretto! Bravo. Hai dato un’occhiata a com’è disposto il tavolo? Proprio così: c’è un gatto in primo piano che sta curiosando nella cesta di una domestica alla ricerca di cibo, e un po’ più in ombra è presente un cagnolino accucciato sotto al tavolo degli apostoli. I colori densi e l’uso di un rosso così vivace fa emergere Cristo ed alcuni degli apostoli e gli angeli. Ciao Stefano, grazie per la domanda. Bravo, lavoro davvero interessante! Apprezzo soprattutto il lavoro tecnologico sulle immagini e scrivo per chiedere gentilmente il permesso di servirmi di alcune di esse per un lavoro di presentazione sul testo evangelico dell’Ultima Cena. Ma si tratta pur sempre di una scena sacra, e quindi Tintoretto ha delle regole che deve rispettare, ed infatti, le 2 donne non sono delle semplici serve, ma hanno un ulteriore ruolo. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. Si, illuminazione. Insegno Storia dell’arte in un liceo e anche io. ), ma anche un’attenzione per il dettaglio eccezionale. E sul lato destro della scena c’è qualcosa di importante? Il dipinto più significativo è l’ultima cena: si tratta di una tavola diagonale, che permette allo spettatore di entrare nell’opera. Viene scelto proprio il pane perché dopo le disposizioni del Concilio di Trento, è stato deciso che in questo alimento è contenuto completamente il corpo di Cristo. perché Gesù sta dando del pane agli Apostoli? Uno degli ultimi capolavori di Tintoretto, realizzato con l’aiuto del figlio Domenico. Puoi utilizzare tutte le immagini di cui hai bisogno per la tua presentazione. Jacopo però sa benissimo che deve fare attenzione ai dettagli, perché sono quest’ultimi a rendere eccezionali le opere, e qui, di particolari ce ne sono un sacco. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. La luminosità religiosa è data dall'aureola degli apostoli e di Gesù Cristo. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 24 mar 2020 alle 00:21. Per prima cosa, questa tela all’interno di San Trovaso rappresenta un istante differente dell’Ultima Cena. "L'ultima cena" è un dipinto autografo del Tintoretto, appartenente al ciclo dei "Dipinti per la sala grande di San Rocco", realizzato con tecnica ad olio su tela tra il 1779 - 1581, misura 538 x 487 cm. Si, hai capito bene: non parlo di un solo quadro, ma di 6 opere che hanno tutte lo stesso nome. Ora voglio farti conoscere tutti i dettagli di questa tela. L'Ultima Cena di Jacopo Tintoretto, Chiesa San Polo, Venezia, circa, 1575. Il Tintoretto è “avanguardia”, è audace e non ha paura di osare nella pittura. Per via di un’iscrizione ritrovata proprio sotto a questo dipinto di Jacopo. L'Ultima cena è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1592-1594 e conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. In fondo a destra ci sono 2 inservienti che stanno togliendo un paiolo (una pentola) dal fuoco, in primo piano c’è una domestica con un carico di stoviglie e nell’altra mano sta consegnando dei confetti all’oste. E così aggiunge alle spalle di Giuda una cesta con una spugna a terra ed un telo. La luminosità spirituale deriva dalle figure fatte solo di luce, usate dal pittore per conferire spiritualità alla scena. Quale è l’aspetto più interessante di questa tela? Tintoretto con questo lavoro prende una strada completamente diversa da quella imboccata dai suoi predecessori e colleghi; non mette il tavolo frontalmente (cosa che invece fa Leonardo da Vinci nella sua rappresentazione dell’Ultima Cena), ma lo dispone “di sbieco” e di traverso. Guarda meglio. ti aiuto io. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Sono 2 figure allegoriche. Una efficace introduzione alle riflessioni su Tintoretto per l’ anno del suo centenario. Lo puoi capire dal fatto che quella di destra ha i capelli tutti arruffati e scombinati a causa della frenesia del suo lavoro. Ma, come è già accaduto anche con le altre versioni dell’opera, Tintoretto ritrae anche il momento in cui Cristo annuncia la presenza di un traditore tra gli apostoli. Si, so che non sarà così innovativa e particolare come quella che si trova nella chiesa di San Giorgio Maggiore, ma anche questa ha degli elementi molto intriganti. Sapevi che il nome originale della chiesa in cui è conservata quest’opera è dei Santi Ermagora e Fortunato? Olio su tela 365 x 568 centimetri Questo gigantesco dipinto è stato appositamente scritto per la chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, dove ha trascorso tutta la sua vita ammirando e sorprendenti visitatori. Il mio obiettivo è far scoprire i capolavori e la bellezza dell'arte nell'era digitale. È un mendicante impegnato a chiedere la carità, ma uno degli apostoli gli fa capire che non è il momento giusto perché sta guardando ed ascoltando Cristo e non può distrarsi. Grazie! Ma … una domanda: perché Tintoretto ha voluto dipingere 6 diverse Ultima Cena? Hai visto quelle 2 strane figure che si vedono all’esterno della stanza, sotto il portico? Chi sono? Si tratta di Giuda Iscariota, qui volutamente imbruttito dal Tintoretto e trasformato quasi in un animale, con una faccia poco raccomandabile e dei vestiti orrendi. Jacopo ha ambientato l’Ultima Cena di Cristo in un locale del suo tempo e non nell’edificio originale come voleva la tradizione. Una lettura di 4 minuti. Per ogni ambiente ha studiato la migliore rappresentazione e l’ha realizzata. L’innovazione che caratterizza gli altri dipinti qui è ancora sconosciuta ed è soltanto un progetto che diventerà realtà negli anni successivi. Sono una studentessa brasiliana e studio storia dell’arte. Si tratta di un particolare molto importante, perché dona alla scena un’atmosfera molto più umana ed umile; inoltre, devi sapere che i modelli che hanno posato per il ruolo dei discepoli di Cristo in questo lavoro erano delle comuni persone del popolo. Nel 1548 Tintoretto dipinge per la Scuola grande di San Rocco il Miracolo di san … Ora ti racconto la storia di com’è nata l’Ultima Cena di Tintoretto che si trova nella Chiesa di san Giorgio Maggiore a Venezia. La struttura compositiva del dipinto Ultima Cenadi Tintoretto è molto diversa da quella tradizionale. Tutti lo cercano ed i membri più ricchi della società vogliono una sua opera, compreso il duca Guglielmo Gonzaga. Nel 1574, Pomponio Amalteo si era servito dello stesso metodo ambientando la sua rappresentazione dell’Ultima Cena in un ambiente mai visto prima. Qui trovasi una Ultima Cena del periodo giovanile di Tintoretto in cui la scena è avvolta da una luce naturale che proviene dalla grande arcata di fondo che sembra dare in un giardino.La composizione è molto movimentata e ricca di un realismo popolare del tutto nuovo, quasi irriverente. Nella parte alta dell’opera si vede una donna intenta a filare, in basso a sinistra c’è un gatto affamato alla ricerca di cibo, poi la sedia di uno degli apostoli cade rovesciata a terra dopo che quello che c’era seduto si è alzato di scatto dopo la notizia data da Cristo. Ti capisco ed è una cosa normale dato che il capolavoro di Leonardo è 100 volte più famoso e conosciuto rispetto al quadro di Jacopo. Bravo. Ultima cena, di Tintoretto dipinta nel 1592. è frontale e in quest'ottica l'effetto prospettico è maggiore. Descrizione e stile. Quest’Ultima Cena ha più di un elemento in comune con la Pasqua ebraica, lo sapevi? Due anni dopo firma la pala dell’Ultima cena nella chiesa veneziana di San Marcuola. Di chi si tratta? Farò del mio meglio per analizzare tutte le versioni di questa scena del Tintoretto. Adesso torna a guardare all’interno della stanza: hai visto quel ragazzo sul lato sinistro della tela? Un forte senso dinamico anima tutta la scena: ci sono gli apostoli che chiacchierano tra loro, alcuni di loro si girano, altri sono spaventati ed altri ancora sono increduli e sorpresi. Ma non sono solo questi i particolari del quadro: ci sono anche i libri, i mantelli ed i bastoni da viaggio che sono stati appoggiati in un angolo della stanza così da non dare intralcio durante la cena. Questo confine è reso ancora più sottile dalla presenza degli angeli che stanno planando dall’alto e che circondano la scena e dalla coltre di nubi che si dirada attorno all’aura di Cristo. Nelle interpretazioni tradizionali poi gli apostoli sono seduti ai lati o intorno al Messia. hai visto quel ragazzo sul lato sinistro della tela? Cristo è al centro della composizione, ritratto nel momento dell’Eucarestia. Il Tintoretto è “avanguardia”, è audace e non ha paura di osare nella pittura. Questo importante dettaglio mette in risalto il Signore ed inoltre contribuisce a rendere decisamente più luminosa la scena. Il misticismo ed il realismo sono gli elementi fondamentali di questa rappresentazione dell’Ultima Cena. Nella tela prevale una prospettiva angolare, in cui gli apostoli non vengono messi al centro della scena, che invece viene occupata da personaggi accidentali, come la donna che cerca un piatto in una tinozza o i servitori che prendono i piatti dal tavolo. Se è la prima volta che ti trovi davanti a quest’opera, sono sicurissimo che avrai notato il forte dinamismo che collega tutti i protagonisti della scena. Quest’ultimo, non si accontenta di un solo lavoro, anzi, gli commissiona una serie intera di tele da conservare all’interno del Palazzo Ducale di Mantova. Forti contrasti chiaro-scurali e la presenza di una luce di scorcio fanno apparire il quadro come una rappresentazione teatrale immortalata. Chi sono? Oltre alla serie dell’Ultima Cena ho analizzato anche il Miracolo dello Schiavo. Bravissimo! Gli altri apostoli attorno a Cristo nel lavoro di Tintoretto Ultima Cena si comportano in modo strano. Nessuno si aspettava una notizia del genere e le reazioni sono diverse: molti sono senza parole, altri hanno delle facce allucinate, altri sono sorpresi e queste espressioni sono visibilissime soprattutto negli apostoli più vicini al Signore. Molto probabilmente sono un profeta ed una sibilla, 2 personaggi che rappresentano l’Antico Testamento e le profezie legate alla vita di Cristo. In realtà il dettaglio è uno solo ed è più che sufficiente. Grazie. Conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia, opera perfettamente in linea con il pittore veneziano, il quale centra anche questo dipinto come tutti gli altri su un unico ed inimitabile tema: la luce ! In realtà doveva rappresentare l’ultima cena, viene commissionata dalla chiesa.