SUBURBICON - Drammatico, Film, Grottesco - Spietati - Recensioni e Novità sui Film - Recensioni film, serie tv, festival, video e libri. Nell'impronta recitativa mai scontata. In questo film ancora la Moore, questa volta interprete di due gemelle, è protagonista doppia, affiancata da Matt Damon, nel ritrarre metaforicamente la doppiezza di una società tristemente appiattita e omologata nel sogno americano della schiera di villette col giardino sul retro, tutte uguali come le stie di un grande allevamento di galline. Gli attori sono bravissimi specialmente l’imbolsito Matt Demon nella parte odiosa di Gardner Lodge e Julianne Moore nella doppia parte delle sorelle gemelle che ormai si è specializzata in donne un po’ vaghe nella suburbia degli anni ’50, come in Lontano dal Paradiso di Haynes del 2002 con cui ha vinto la coppa Volpi a Venezia. [-], Ne esce uno spaccato di quella che è stata (è? [+], C'è del genio in questa storia ideata e sceneggiata in modo magistrale dai Fratelli Coen . Premere l'acceleratore sulla questione razziale (relegando il tema a un subplot che non si incastra mai completamente con la trama del film) sembra tutt’altro che necessario. George Clooney , attore ed ancor di più persona , molto curiosa ed intelligente , ha deciso che questa storia poteva rivelarsi la sua grande occasione, come regista , per fare un film di forte impatto estetico ma prima di tutto emotivo e coinvolgente . Uscita al cinema il 06 dicembre 2017. Le villette sono accoglienti, i giardini curati e il pastore si occupa di tutti i suoi fedeli. Tutto è omologazione e la rappresentazione del regista è spietata, tanto da far emergere dietro alle casettine ordinate, le strade tranquille, le aiuole curate, i cittadini perbene, i disvalori su cui si regge quella comunità : ipocrisia, violenza, razzismo, criminalità, prevaricazione. E' un luogo ordinato, dotato dei servizi essenziali (supermercati, ospedale, chiesa, vigili del fuoco, stazione di polizia), apparentemente felice, un'autentica "summa" dell'immaginario suburbano americano. Suburbicon è il nuovo film diretto da George Clooney ed è stato presentato in anteprima alla 74a mostra del cinema di Venezia. Il film è ambientato nel 1959, dove seguiamo la famiglia Lodge la cui vita apparentemente tranquilla nasconde una realtà disturbante. Intermedia tra l'ambientazione del Truman show e di "Desperate housewives", Suburbicon è una cittadina autosufficiente composta da centinaia di villette a schiera unifamigliari con giardino abitate dalla middle class bianca americana alla fine degli anni '50. Bravi gli attori. Suburbicon is a 2017 American black comedy film written and directed by George Clooney, and co-written by the Coen brothers and Grant Heslov. Tutto vuole essere semplice e leggibile in questo film: Suburbicon è fin dalla prima scena un sobborgo che, dietro la patina di serenità e ordine, cela malessere, violenza, prevaricazione. C'è un dolce inizio nello stile della commedia di Howard Hawks in Suburbicon, la quiete di una cittadina con villette a schiera, il postino che saluta. Wright per la sua utopia urbana di Broadacre City aveva ipotizzato un acro (uno iugero romano) di terra per ogni insediamento abitativo unifamiliare contribuendo alla formazione dell'imagerie americana. Durata 105 minuti. Suburbicon Recensione: George Clooney diverte Venezia 74 Suburbicon è la nuova commedia a tinte dark di George Clooney. Pur perdendo parte della tipica corrosiva denuncia' sociale dei due fratelli, il film del regista americano risulta' piuttosto originale nella struttura e tutto sommato piacevole, soprattutto nella seconda parte. [+], Il film del 2017 è un thriller drammatico con venature comico-grottesche, la regia è di George Clooney al suo sesto film come regista (per il momento ultimo, il primo fu Confessione di una mente pericoloso), la pellicola ebbe un flop commerciale notevole a fronte di un budget di 25 milioni di $ incassò 12 milioni e mezzo; la sceneggiatura è dello stesso Clooney e dei fratelli Coen. Lo chiamano commedia nera, ma “Suburbicon” di George Clooney non ha un equilibrio di elementi tale da poter essere definito così. Le atmosfere ed i colori pastello ricordano un film del 2002, Lontano dal paradiso, ambientato sempre nellAmerica degli anni 50, asfittica, perbenista, conformista e razzista, con protagonista Julianne Moore. Ci sarà una rapina dove uccideranno Rose, quindi tutto incentra, in maniera piuttosto prevedibile, su Gardner e sui problemi con l’assicurazione e tutto il resto che qui non narro, con una crescente goffaggine. Questa è la storia di persone imperfette e delle loro scelte sbagliate. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice. Suburbicon fotografa un sobborgo felice a metà degli anni Cinquanta e abbaglia il pubblico con la scelta di una convenzionalità scenica fintamente rassicurante. L'ironia nei confronti dell'ipocrisia di una certa middleclass, messa in scena con siparietti spietati, impreziosisce un film che qualche difetto ce l'ha, ma diventa secondario. Cambia il modo di vestire, ma non quello di pensare. Villette tutte uguali, strade pulite e ordinate, tutti che si conoscono e fratellizzano, aria tersa e limpida da respirare. secondo il regista) la provincia americana, visione surreale al punto giusto, ma nel contempo attenta registrazione delle contraddizioni che permeano quella società. Suburbicon è una tranquilla comunità fatta di casette a schiera e giardini ben curati. Ma dopo un misterioso omicidio, una famiglia apparentemente perfetta è costretta a ricorrere al … Suburbicon la recensione del film di George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore presentato in concorso al Festival di Venezia 2017 Brutta l'ambientazione con un quartiere di migliaia di anonime villette costruito con il computer, pure mediocre la colonna sonora. La nostra recensione di Suburbicon, il nuovo film diretto da George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore in concorso a Venezia 74 Suburbicon è lo specchio ideale di un gioioso sobborgo californiano degli anni ’50, dove il meglio e il peggio dell’umanità si riflettono nelle azioni della gente comune. secondo il regista) la provincia americana, visione surreale al punto giusto, ma nel contempo attenta registrazione delle contraddizioni che permeano quella società. Ah no, Suburbicon, 1957.Sorta di Milano 2 ante litteram, la cittadina al centro del film di George Clooney (che torna in regia a tre anni da Monuments Men) vorrebbe essere l’emblema pastello della anelata perfezione medio borghese americana.Delicate villette per soli bianchi ordinatamente schierate su prati rasati, strade larghe e pulite. L' opera inizia come commedia, poi a poco a poco scivola nel dramma con un pizzico di horror quasi farsesco. "Suburbicon" si presenta pertanto come un lavoro apparentabile alla sorprendente espansione del pianeta-Fargo firmata da Noah Hawley nell'omonima serie televisiva. Nella prima sequenza, questa tranquilla cittadina viene presentata come il paradiso in terra, con uno spot pubblicitario […] [+], Si sente molto la mano dei Coen nel film di George Clooney, a conferma ulteriore di un ottimo sodalizio. Il personaggio dell’investigatore delle assicurazioni interpretato da un Oscar Isaac suggeriva di spingere la riflessione sulla disillusione dell’età dell’oro attraverso le tinte cupe del noir. Nella cura e nello stile delle immagini quindi, tanto corrette quale ambientazione quanto iperrealistiche, volutamente eccessive, ma anche nei personaggi spinti al grottesco. Lo chiamano commedia nera, ma Suburbicon di George Clooney non ha un. George Clooney , attore ed ancor di più persona , molto curiosa ed intelligente , ha deciso che questa storia poteva rivelarsi la sua grande occasione, come regista , per fare un film di forte impatto estetico ma prima di tutto emotivo e coinvolgente . Suburbicon - recensioni del pubblico MYmovie La recensione del film Suburbicon a cura della redazione di FilmUP.com. Un’attualità perenne, per così dire: alle soglie degli anni Sessanta una comunità rigorosamente bianca farà del “negro” il capro espiatorio dei propri guasti, non diversamente dall’oggi trumpiano che, allo stesso scopo, vuole emarginare le minoranze ed erigere muri. Ma per fortuna i bambini guardano e giudicano e forse ci salveranno, almeno finche' sono piccoli...
Il piccolo Nicky costituisce lo sguardo innocente che scopre man mano le cattiverie e perversioni della prudish society e nello stesso tempo è l’unica speranza nel futuro nel suo rapporto con il bambino nero fa sperare in un futuro migliore di apertura e solidarietà. qualche dettaglio ironicamente splatter. Conosciamo questo tipo di scrittura e alcune genialità si ripetono anche se il pubblico, consapevole, se le aspetta sempre. Il posto perfetto per le famiglie. Quando ritorna a casa trova morti: Margaret strangolata dall'altro mafioso che muore insieme allo zio Mitch, accorso in soccorso del bimbo, accoltellandosi a vicenda. Ma Clooney si ferma un passo prima, non affonda e sembra non arrivare mai al nocciolo, restando intorno al proprio immaginario e senza davvero riuscire a trasformarlo in metafora. tutti i bianche sono razzisti, ma non è cosi come non è vero che tutti i neri siano buoni, è un manicheismo da 4 soldi. Voto dei film con critica e cast completo produzione durata trame anteprime. [+], Non credo il titolo di questo film di George Clooney, ossia"Suburbicon"(2017), scrtitto da Ethan e Joel Coen, in collaborazione con il regista, vada riferito tanto alla realtà urbanistica iperperiferica(quartiere lontanissimo da ogni possibile "centro"), pur se c'è anche questo, quasi Suburbicon, città-modello "oltre ogni città e fuori della stessa", ma anche e soprattutto al senso di chi, in quegli anni(fine anni Cinquanta, dai"segnali"emergenti dal film), da un lato era vittima di razzismo, come"quasi complice"degli Afroamericani, ma dall'altro si era creato(e qui il tratto grottesco, non comico-anzi qui una digressione pare necessaria: in qualche "sunto"gionralistico il film viene presentato quale"commedia", un'assurdità, consideranddo benee il contesto...; si tratta anzi del film meno"comico"dei Coen Brothers in assoluto, né Clooney come regista ha mai "interpretato"il comico)una sorta di"free location"criminale per sfruttare il sistema peraltro"Criminale"(anche senza virgolette negli States)delle assicurazioni, ricorrendo all'omicidio anche inter-familiare... Grottesco, anche orrido per rappresentazioni molto violenti di una"realtà"che comunuque in quegli anni mordeva nella e sulla storia(e qui il tratto "politico", fortemente tale dei Coen e di Clooney comunque emerge molto prepotentemente , mostrando una realtà parallela-analoga a quella del KKK(Ku Klux Klan), anche in risposta alla domanda di rivendicazione dei ditritti afro, rappresentati da esponenti come Martin Luther King e Malcom X-dal 1955 a fin dopo(e non di poco)il 1963 e il 1968(anni topici negli USA per le uccisioni famose, che unisce razzismo, mafia, criminalità anche più"bassa"socialmente e , con immagini crude e colori tersi e opachi mostra che l'american way of life era(é ancora, ma qui si apre un altro discorso...)un mito fasullo. Matt Damon e Julianne Moore, lei in una doppia parte , sono i protagonisti assoluti, e lo fanno in modo magistrale . L’habitat descritto è lo stesso visto in moltissimi film americani a cominciare da quasi tutti quelli interpretati da Doris Day, basti citare sopra a tutti al mieloso Non mangiate le margherite del 1960, dove la suburbia viene narrata come un’Arcadia in contrapposizione ai mali e ai vizi di Manhattan. It’s tempting to criticize George Clooney’s “Suburbicon” as two films that never quite coalesce into one complete whole, which is partially true. In questo ambiente, ritratto insieme come una rappresentazione e una caricatura dell'american dream, avvengono due eventi che scompaginano la quotidianità dei residenti. Clooney racconta di una provincia mai nostalgica, che vuole salvarsi dall’esterno senza rendersi conto che l’assassino dorme tra di noi. [+], Spoiler alert: nella recensione vi sono anticipazioni sulla trama del film. Tutto è omologazione e la rappresentazione del regista è spietata, tanto da far emergere dietro alle casettine ordinate, le strade tranquille, le aiuole curate, i cittadini perbene, i disvalori su cui si regge quella comunità : ipocrisia, violenza, razzismo, criminalità, prevaricazione. Quì siamo distanti dalla creatività culturale, dal fermento emotivo della East e West coast, qui si va per le antiche radici americane che affondano nel colonialismo di quei territori affermatosi a discapito dei nativi e dei diversi.