Dall'unione di queste due grandi entità tettoniche, le Alpi propriamente dette, prevalentemente cristalline e rovesciate a nord, e le Dinaridi, in gran parte calcaree rovesciate a sud, ebbe poi origine, per lenti e concomitanti movimenti di sollevamento, il meraviglioso edificio della catena alpina, campo fecondo ed inesauribile di studio e di ricerche di geologi di tutti i tempi e di tutti i paesi. A. Graie, A. di Provenza e A. del Delfinato) e tre prealpine esterne (Prealpi di Provenza, Pr. L'Italia in questi ultimi anni ha largamente perfezionato la sua industria alberghiera. Geneanet si serve di cookies a scopo di personalizzazione del contenuto dei suoi diversi servizi. 18) le spedizioni di P. Silio contro i Camunni ed i Vennonetés (Valtellina), di Druso e Tiberio contro i Reti ed i Vindelici (a. Queste e le Cozie rimasero sempre dominio ligure. Alla Via Iulia si collegava la strada sopra Zeiring (Zeiring in Stiria), per Spital am Pyhrn, pel fiume Enns, per la città di Rottenmann, e l'omonimo valico sui Tauri, Oberzeiring e Scheifling. Ad oriente del Cismon si elevano maestose le masse dolomitiche delle Pale di Primiero (m. 3193), sopra la conca smeraldina di S. Martino di Castrozza, e a nord del corso medio del Piave si stende la tormentata e nuda catena dolomitica delle Vette Feltrine (M. Pavione, m. 2334). ital., Roma 1898; S. Franchi, Nuove località con fossili mesozoici nella zona delle pietre verdi presso il Colle del Piccolo S. Bernardo, in Boll. E quando, alla fine del sec. Nelle Alpi Centrali italiane la vite viene largamente coltivata in Valtellina, nel Canton Ticino, nelle Prealpi Bresciane e Bergamasche, fino ad un limite che non supera in nessun caso i 1000 metri. L'uomo quindi non ha badato agli ostacoli e alla spesa, ha cercato e creato anzi la via più breve per congiungere gli opposti versanti. Regione dell’Italia settentrionale (25.402 km2 con 4.401.266 ab. Per tutti i maggiori centri di alpinismo si vanno ora pubblicando carte speciali, a colori, al 25.000 o al 20.000, di grande efficacia anche per la rappresentazione della montagna e delle sue forme. Questo enorme zoccolo s'eleva però da livelli di base assai diversi, perché è circondato da depressioni a varia altezza sul mare. geol. XII e il XIII alla pressione esercitata dalla monarchia capetingia, che riesce nella prima metà del Duecento ad installare in Provenza un ramo cadetto della famiglia regnante. Augusto probabilmente curò la definitiva sistemazione fino ad Augusta Vindelicorum da lui fondata dopo la conquista della Rezia. Le trasformazioni antropiche ed economiche delle zone alpine hanno respinto questo tipo verso le alte valli e in genere intorno ai grandi massicci centrali, dove il soffio della nuova vita non è ancora giunto o comunque non ha potuto far sentire, in modo decisivo, i suoi effetti trasformatori. Un fenomeno caratteristico delle grandi catene di monti, che fu osservato e studiato per la prima volta nelle vallate a N. delle Alpi, è quello che appunto in dette valli ha assunto il nome di föhn. L'asse centrale, unico ed unito, ha valichi molto elevati e ghiacciati, idrografia conseguente, valli trasversali parallele, chiuse a fondo cieco da enormi circhi colmi di ghiacciai. 136-173 e 466-493; Partsch, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. Dopo l'arrivo dei Longobardi, le Alpi Cozie vennero dal governo bizantino unite con gli Appennini. Le Alpi della Lech, fra questo fiume, l'Inn e la testata dell'Isar, che immette alla gola di Scharnitz, dove passa la ferrovia di montagna Innsbruck-Garmisch: hanno dolomie triassiche e scisti liassici, con forme ancora più aspre, e vette con una media altezza superiore ai 2700 m., che racchiudono qualche piccolo ghiacciaio e dove, sopra un pianoro compatto, ricco di boschi e pascoli, specie sul tratto orientale, s'innalzano i massicci dolomitici, brulli, corrosi e sforacchiati dei Wetterstein Gebirge e dei Mieminger Gebirge. Arbos, La vie pastorale dans les Alpes françaises, Parigi 1923, che riassume tutte le pubblicazioni dell'attivo Institut de Géographie Alpine di Grenoble, diretto da R. Blanchard, e che riporta aggiornata tutta la bibliografia sull'argomento. - Come abbiamo notato, le Alpi non costituiscono una barriera divisoria dei popoli e del commercio; l'uomo alpino è stato aiutato invece dal carattere stesso del rilievo e dalla posizione geografica del sistema, che si sviluppa precisamente sull'asse delle grandi correnti commerciali. Le civitates delle Alpi Cozie ebbero diritto latino: Segusio ed altre città piuttosto tardi divennero municipî di diritto romano. I ghiacciai della Lech e dell'Isar ricoprivano il posto degli attuali laghi di Ammer e di Würm, mentre quelli dell'Inn e della Salzach stendevano le loro fronti ad ampio ventaglio occupando varî bacini, fra cui il lago di Chiem. In Austria si rinuncia al transito di Rastadt perforando gli Alti Tauri tra Gastein e Villaco, e si scavano due gallerie, per unire direttamente Trieste col suo retroterra, successivamente attraverso le Caravanche e il massiccio del Tricorno. III sarebbero scesi direttamente dal nord nella Francia meridionale. Sul versante opposto delle Alpi Occidentali stesse, città e vici presero nome da Augusto. La via: Aquileia, Julium Carnicum (Zuglio), Passo di monte Croce (m. 1360), Loncium (Mauten, nella valle del Gail), Aguontum (Lienz in Val di Drava), Val Pusteria, unendosi a quella del Brennero poco a valle di questo passo, metteva in diretta comunicazione Aquileia con Augusta Vindelicorum. lat., III, V, XII (viae publicae); P. Barocelli, Albintimilium, in Monumenti antichi dei Lincei, XXIX (1923); E. Ferrero, La strada romana da Torino al Monginevro, in Mem. Franc. zur hist. Però con le prime sono in rapporto orografico (sullo stesso allineamento, con l'unico solco divisorio della valle del Missling) per il tipo di media montagna e le forme dolci e uniformi. Lo stesso fatto comporta la necessità di un vasto collegamento delle centrali, non solo dei territorî vicini o nazionali, ma anche delle centrali di stati contigui. Così, in molte località dove è possibile l'irrigazione, il tipo agricolo-pastorale prealpino si trasforma, specializzandosi, nel tipo pastorale puro o a prato stabile, e altrove il pastore lascia il gregge e si dedica alla frutticoltura o al giardinaggio. A. Terracini, Spigolature liguri, in Archivio glottologico italiano, XX (1927); I. Déchelette, Manuel d'Archéologie préhistorique, celtique et gallo-romaine, III, Parigi 1913; Fr. Nel 1793 i francesi cercarono di aprirsi il passo attraverso i colli di Tenda e dell'Argentera; furono respinti e i Piemontesi poterono scendere dal Piccolo San Bernardo in Tarantasia, dal Cenisio in Moriana, di dove furono respinti dal Kellermann. La varietà geologica e il frazionamento orotettonico permettono di distinguere parecchi gruppi minori: 1° uno orientale, fra il Varo e il Verdon, formato da catene calcaree nude, che si potrebbero denominare Chaînes des Plans; 2° una bassa catena calcarea settentrionale, parallela al corso inferiore della Durance, suddivisa a sua volta in altri rilievi brulli, che fu chiamata Montaigne de S.te Victoire; 3° la catena calcarea costiera della Sainte Baume, che sovraincombe arida e brulla a Marsiglia e a Tolone; 4° infine, isolati geneticamente e orograficamente lungo la Riviera, i colli cristallini arcaici, selvatici e boschivi, che di poco superano i 400-500 m. dei Monts des Maures e dell'Esterel. In essa lentamente emergono tre elementi politici, che, in pieno reciproco contrasto, finiranno poi per fondersi o almeno accostarsi per costituire la unità politica della zona tedesca alpina: la contea del Tirolo ad occidente; il ducato d'Austria, accresciuto dalla Stiria tolta al contermine carinziano, a nord-est; il ducato di Carinzia, a sud-est, con due punte meridionali, tese ad oriente verso il territorio slavo, ad occidente verso quello italiano. dal ted. Geografia fisica. Sulle Alpi Occidentali non sembra che il fenomeno si manifesti. Le cime maggiori sono il Dent du Midi (m. 3260), la Tour Saillère (m. 3222), le Aiguilles Rouges (m. 2966). L'area glacializzata senza discontinuità si estendeva da Klagenfurt a Lione, e dal margine della pianura padana all'altipiano bavarese, fino alla linea Monaco-Augusta; nelle Alpi Marittime arrivava fino a una trentina di chilometri dal mare. Sull'argomento, che ha una grandissima importanza anche dal punto di vista antropogeografico, è apparsa nell'ultimo cinquantennio una serie numerosissima di ricerche particolari, alle quali presero e prendono parte onorevolmente studiosi italiani. Quindi sono tipi di case da non considerarsi auctoctoni, ma che rispecchiano invece le caratteristiche fondamentali dell'insediamento proprio delle due razze. Ancora oggi il castagno costituisce la più ricca fonte di guadagno di alcune valli cuneesi, ed è perciò oggetto di cure attente, rivelate anche dalla persistenza dei seccatoi, tipiche costruzioni temporanee che servono di ricovero e nello stesso tempo di deposito nel periodo della raccolta autunnale. Una commissione internazionale (Commission internationale pour l'étude de la variation des glaciers) curò dal 1895 al 1913 la compilazione di speciali rapporti riassuntivi, che vennero pubblicati nell'Annuario del Club Alpino Svizzero e negli Annali di Glaciologia (Zeitschrift für Gletscherkunde, Lipsia). XVI i Savoia attesero a trasformare le vecchie vie in strade carrozzabili; ma le più importanti fra esse sono quelle costruite a scopo militare da Napoleone I. Caratteristica è la piccola galleria, lunga 75 m. ed alta 2 m., costruita nel sec. ; G. Contarini, De Republica Venetorum, Leida 1628; I. Simleri, Vallesiae et Alpium descriptio, Leida 1633; Merian, Topographia provinciarum austriacarum Austriae, Styriae, Carinthiae, Carniolae, ecc., Francoforte 1649; Bertolini, Le vie consolari e le strade ferrate delle provincie di Venezia, Venezia 1879; Marinelli, Nomi propri orografici: Alpi Carniche e Giulie, in Annali Ist. Questa coltura oggi è scomparsa in quasi tutta la zona alpina: le comunicazioni l'hanno cacciata in sedi più favorevoli, nelle pingui pianure. sc. Nel bacino dell'alto Rodano sono da ricordare le centrali di Chippis, di Martigny, di Fully che ha la più alta caduta del mondo (1635 metri). Il Drôme, l'Aygues, l'Asse, il Verdon, ecc. g) Le Prealpi del Delfinato. XV, e la maggior attività della via del Brennero, sulla quale, dopo l'acquisto della terraferma da parte di Venezia, furono istradati i traffici della Germania meridionale, per far capo a Verona ed alla linea dell'Adige, ne diminuissero l'efficienza. L'origine del nome del monte Gran Zebru' nelle Alpi italiane. Resistono sempre in molte valli italiane i margari, che comprano il fieno dagli agricoltori del piano, che albergano altresì la mandria transumante dietro un compenso o il rilascio del concime. Alpes, in Pauly-Wissowa, cit. Non minore potenza e sviluppo ebbe il ducato sotto il dominio boemo di re Ottocar, coll'assorbimento anche del ducato carinziano. Sul lato poi esterno e interno di queste Alpi, si affiancano terreni sedimentarî (calcari, marne, arenarie), sia mesozoici sia terziarî, disposti in serie regolari, sui due fianchi dei fasci mediani cristallini, e che rappresentano le radici prealpine delle grandi falde superiori di ricoprimento asportate dall'erosione. Né va dimenticata la funzione importante della zona forestale come complemento della zona del pascolo, tanto è vero che il limite fra le due zone non è sempre definibile, anche per le variazioni a cui tale limite va soggetto per l'opera dell'uomo. Il maggiore e più elevato è quello fra la Val d'Aosta e il Vallese, detto dagli Svizzeri Alpi del Vallese, a pendio settentrionale assai ripido, con diritti, brevi e brulli solchi vallivi dalle alte creste ghiacciate, sboccanti a salto sulla sovraescavata valle del Rodano, dove invece sul fondo riparato si coltivano la vite (fino a 550 m.), il granoturco, mandorli e fichi; mentre in rapporto all'altezza della massa montuosa si innalzano più che altrove i limiti delle colture (cereali fino a quasi 2000 m.) e quelli delle dimore permanenti (Zermatt in Val Nikolai, m. 1620; Zinal in Val d'Anniviers, m. 1678, Chamois, nella Valtournanche, sul versante meridionale, m. 1815). L'essere questo sistema montuoso il più elevato d'Europa e al limite fra due zone climatiche diverse quella del Mediterraneo e quella dell'Europa Centrale, spiega cosi l'abbondanza delle precipitazioni, come il diverso regime dei varî corsi d'acqua alpini. Com. XIX colpì solo una parte (poco più di un terzo) dei ghiacciai alpini. senza detrarne l'improduttivo, rappresentato, com'è noto, da una percentuale cospicua, non dice nulla per sé, poiché la cifra di densità, specie nelle zone montuose, è vera ed istruttiva solo quando vien messa in rapporto con la potenza produttiva del suolo, così vario da luogo a luogo. XIII, il commercio italo-tedesco si svolgeva in grandissima parte attraverso il Settimo, il Sete Munt ricordato da Alberto di Stade (Mon. Dalla fine del sec. È la zona questa delle meire e delle muande delle Alpi cuneesi e delle Valli di Lanzo, dei fourest delle valli valdesi e provenzali, delle campagne della Tinea, delle casine delle Alpi Centrali, delle montagnette delle Alpi Savoiarde, Valdostane e del Vallese, dei mayen, dei voralp delle Alpi della Svizzera tedesca, dei niederalp del Lungau.